APR DOPO SETTE MESI E MEZZO DI REMATE IL "MONTANARO" VALTELLINESE ALEX BELLINI A UN TIRO DI SCHIOPPO DA FORTALEZA (BRASILE)

Martedì mattina grandiose celebrazioni ufficiali

ULTMISSIME

Il Brasile impazzisce per Alex Bellini

Il rematore solitario a 2 miglia da Fortaleza

Martedì mattina le celebrazioni

Si può chiedere ad un uomo che ha remato in solitaria per 12.000 km, rimanendo 223 giorni in mare di attendere un po' prima di toccare terra? Sì, si può. E in Brasile ne hanno fatto una questione nazionale... Alex Bellini, l'atleta estremo di Aprica, sta per coronare il sogno, vincere la scommessa, centrare l'impresa. Beira Mar, la spiaggia principale di Fortaleza, si avvicina ora dopo ora. Anche gli ultimi colpi di remo sono sofferti, sudati. Mare forza 4 e vento intenso stanno impegnando Alex nel suo sprint finale. Contattato alle ore 11,30 sul satellitare ha confermato che se non ci saranno ulteriori peggioramenti meteo, per le ore 22 italiane di oggi dovrebbe arrivare alla soglia delle 2 miglia marine dal Brasile. Lì si fermerà. Sarà raggiunto dal suo staff, per un primo contatto, per una prima festa. Silvano Piana, patron di Grafoplast, insieme al tattico Marco Fojanini, e ai due preziosissimi consulenti di Alex, Roger Stewart e Stefano "Manubrio" Martini, avvicineranno Alex. Sarà l'occasione per recuperare il preziosissimo materiale che Alex ha con sé: schede di memoria ricche di foto e cassette mini dv che incorporano i fotogrammi dell'impresa, le immagini della storica travcersata.

Quella di Alex Bellini non è solo la prima traversata atlantica realizzata da un italiano, è anche e soprattutto la più lunga mai realizzata. Partito da Genova il 18 settembre 2005, da quello scoglio che vide prendere il mare anche Garibaldi con la sua spedizione dei Mille, ha subito affrontato e sconfitto il temutissimo Mistral. Il mediterraneo, che sembrava la prima tappa, la più corta, alla fine è stato un vero labirinto di burrasche e correnti che hanno messo a vera prova Alex. Il Golfo del Leone lo ha subito messo in riga con 11 giorni costretto a rimanere chiuso nel piccolo abitacolo. Per 5 volte la barca si è capovolta. Poi le correnti lo hanno costretto a fare per quasi due volte il giro di Ibiza. Quindi i rischi vicino allecoste di Malaga e il doppio passaggio del temutissimo Stretto di Gibilterra. La sosta forzata a Tangeri, fermato dalla guardia nazionale, quasi come un clandestino italiano in Marocco. Poi finalmente giù, lungo l’Africa, verso le Canarie, contro un vento forte che lo riportava a nord. 18 giorni di vero inferno, ma Alex ce l’ha fatta, ancora una volta. E poi giù lungo la costa fino alle isole di Capo Verde. Poi doveva essere tutto facile… Le famose correnti che dovevano accompagnare Alex fino in Brasile invece gli si sono riversate contro, poche miglia al giorno ed in direzione non troppo ideale. Vento, onde e corrente contro, hanno costretto Alex ad avanzare molto lentamente. Poi l'approdo all'arcipelago, quello di San Pietro e Paolo. Il resto è storia di questi giorni. L’arrivo a Fortaleza doveva essere preceduto da una manovra di avvicinamento che assomiglia all’atterraggio di uno shuttle. Fino in fondo correnti e vento hanno giocato contro, ma Alex è stato più forte, di tutto…

Martedì 2 maggio, in mattinata, l’imbarcazione di Alex Bellini percorrerà le ultime due miglia verso la spiaggia di Beira Mar dove un grande palco e migliaia di persone lo aspetteranno. Una celebrazione in grande stile, voluta e coordinata dal Governatore dello Stato del Cearà, Lucio Alcantera. Con lui ci saranno i Ministri del Turismo edello Sport. E poi il sindaco, le massime autorità militari e religiose. La colonna sonora sarà curata dall’Orchestra di Samba di Fortaleza, quella che ha vinto il titolo mondiale, e ci saranno anche 80 percussionisti. La prima rete nazionale, Rete Globo, riprenderà l’arrivo anche grazie all’ausilio di un elicottero. Insomma: un evento straordinario!

Il Governatore brasiliano ha pronta una bandiera del Brasile per Alex Bellini, che porterà da parte sua un tricolore forse bagnato e stropicciato, ma che ha compiuto una traversata storica. L’imbarcazione di Alex, “Rosa d’Atacama II”, sarà esposta per sei mesi nel Museo Storico Navale di Fortaleza, nel cuore di una mostra dedicata all’impresa di Alex Bellini con foto e cimeli che presto diverranno storici.

Tra i tanti appuntamenti già fissati nell’agenda futura, il primo e più importante è quello presso la "Cittadella Cielo di Nuovi Orizzonti". Insieme a una giocatrice brasiliana che milita nel Campionato Italiano di Volley Femminile, Alex consegnerà l’assegno simbolico frutto della raccolta benefica lanciata da Lega Pallavolo Femminile e Findomestic Banca, in collaborazione con il Segretariato Sociale Rai. I fondi raccolti con gli SMS, sui campi di volley, con le donazioni e con un contributo diretto di Findomestic (totale di circa 60.000 euro) sarà consegnato direttamente nelle mani della responsabile della Onlus nata nel 1991 e costituita da giovani che si occupano di persone che si trovano a vivere ai margini della società e di bambini che, se non aiutati in tempo, rischiano di imboccare la strada della droga, dell’emarginazione o della prostituzione.

Quando martedì prossimo Alex Bellini toccherà terra, dopo 225 giorni di navigazione, per molti sarà uno straordinario punto d’arrivo. Per lui probabilmente sarà già l’inizio di un nuovo sogno, di un’altra sfida, quella all’Oceano Pacifico.

Michele Corti

DAL DIARIO

Venerdì, 28 aprile 2006.

Ore 11:00: Le spiagge di Fortaleza sono lì, a meno di cento miglia. La grande impresa sognata, voluta, cercata, smarrita, persa e riacciuffata, sudata, alla fine sta per concretizzarsi in un crescendo di emozioni e tensioni difficili ancor solo da immaginare per noi “comuni mortali”. Alex ce l’ha fatta, il grande sogno è ad un passo. Dopo quasi sette mesi mezzo di mare e vento, oltre 220 giorni di sfida con se stesso, Alex Bellini sta per chiudere il cerchio della sua straordinaria impresa. La Grafoplast Al One 2005, traversata a remi in solitario da Genova al Brasile diventa in questo modo realtà alla fine di una lunga ed estenuante battaglia con sua maestà l’Oceano Atlantico. Partito l’ormai lontano 18 settembre 2005 da Genova, Alex dovrebbe approdare domenica prossima 30 aprile sulla costa della capitale dello Stato del Cearà. Stanno preparando un’accoglienza degna per il novello Colombo ed è certo che in mare usciranno anche le navi militari brasiliane per “scortare” Alex in porto. Le autorità brasiliane sono peraltro coinvolte in questa grande impresa ed hanno accolto con notevole entusiasmo sia l’iniziativa sportiva che quella umanitaria. Negli oltre 12.000 km. percorsi dalla sua Rosa d’Atacama II Alex ha recato con sé anche la grande solidarietà dei suoi sostenitori italiani. Parallelamente a Grafoplast Al One 2005 infatti, la Lega Pallavolo Femminile e Findomestic Banca, in collaborazione con il Segretariato Sociale Rai, hanno lanciato il progetto "Cittadella Cielo di Nuovi Orizzonti". Una splendida raccolta di fondi capace di toccare la ragguardevole cifra di oltre 15.000 euro grazie all’aiuto dei supporters del rematore solitario e volta ad aiutare l’associazione Nuovi Orizzonti, una Onlus nata nel 1991 e costituita da giovani che si occupano di persone che si trovano a vivere ai margini della società e di bambini che, se non aiutati in tempo, rischiano di imboccare la strada della droga, dell’emarginazione o della prostituzione. Alex Bellini, è lo straordinario “corriere” che consegnerà i fondi della raccolta alla Cittadella Cielo di Fortaleza, villaggio d’accoglienza per bambini di strada e persone bisognose d’aiuto.

Sabato, 29 aprile 2006. Ore 19:30:

“Meno di 40 miglia a Fortaleza. Fondale inferiore a 30 metri. 80 miglia percorse nelle ultime 24 ore. Alex sta remando senza sosta per arrivare al più presto!

Roger


L’INIZIO

Riportiamo l’inizio.

AL-ONE, (si legge all’inglese come alone -da solo-) non è frutto di un errore di ortografia, ma dell’accostamento delle iniziali del mio nome con le ultime lettere di Simone, mio amico fraterno, il quale anni fa, in tempi non sospetti, quando cioè l’idea di attraversare l’atlantico era ancora nascosta in qualche meandro buio e polveroso della mia mente, mi raccontò di aver fatto un sogno in cui diventavo famoso con una barca. È in ricordo di quel momento e nella speranza il sogno sia di buon auspicio che ho scelto questo nome.

Il progetto

GRAFOPLAST AL-ONE 2005 è il mio secondo tentativo di traversata dell’oceano Atlantico in solitaria, senza supporto e senza scalo in barca a remi.

L’obbiettivo è quello di raggiungere Fortaleza, Brasile, dopo aver remato per circa 8.300 chilometri e 150 giorni di mare.

Appena lasciate le coste liguri mi troverò subito a confronto con il Golfo del Leone, zona molto nota a velisti e naviganti di tutto il mondo per i problemi derivanti dalla corrente d’aria, conosciuta come il “Mistral” che si incanala lungo la catena del Massiccio Centrale soffiando spesso in direzione contraria rispetto alla direzione che dovrò tenere.

Altro problema assolutamente da non sottovalutare sarà il grande traffico di imbarcazioni e battelli vari che troverò spingendomi verso lo stretto di Gibilterra che intendo superare entro novembre.

Una volta superato “l’imbuto” mi troverò faccia a faccia con la vastità dell’Atlantico e le imprevedibili condizioni meteo ad ovest dalle isole Canarie prima di raggiungere, verso gli inizi del nuovo anno, le isole Capo Verde dove gli Alisei, correnti d’aria calda che prevalentemente soffiano in direzione Sud-Sud-Ovest, garantiranno condizioni di sostanziale equilibrio fino a Fortaleza dove è previsto l’arrivo a fine febbraio 2006.

Per questa impresa ci vuole una attrezzatura idonea: una barca specifica e il relativo equipaggiamento.

Le rose di Atacama sono particolari fiori che nascono nel deserto di Atacama, sull’altopiano del Cile. Questa è una delle zone più aride ed inospitali al mondo, dove le uniche forma di vita sono minuscoli fiori dagli sgargianti colori che spuntano dalla sabbia durante l’unica notte di pioggia dell’anno per appassire poche ore dopo sotto il sole australe, ricordandoci che la vita spesso altro non è che una stoica forma di resistenza. Questo è ciò di diceva Luis Sepulveda. Io aggiungo che non importa quale sia il destino di una storia, di una vita o di un’avventura, quello che conta, finché esisterà anche una sola possibilità di farcela, è GIOCARSELA, e questo sarà esattamente ciò che farò io sulla mia nuova ROSA D’ATACAMA II.

La barca: Rosa d'Atacama II

Sostanziali novità del progetto 2005: Da un’imbarcazione, quella usata del 2004, realizzata in compensato marino, quindi abbastanza pesante, dalla cabina poco spaziosa e decisamente scomoda, si è passati ad una barca completamente in fibra di vetro/carbonio dalle dimensioni pressoché identiche, ma con una particolare cura nello studio degli spazi tale da essere più “vivibile” e molto più spaziosa. La barca, (chiamata Lady Georgia) nella sua livrea originale - a bordo Andreas Rommell

E' stata progettata da Phil Morrison e costruita nella primavera del 2004 dal cantiere nautico Rowsell & Adkin di Exmouth (Inghliterra). Il cantiere che ha realizzato questa barca ha costruito molte decine di barche espressamente progettate per le traversate oceaniche a remi. In pratica è l'unico costruttore mondiale di barche di questo tipo. Solo una decina di altri rematori hanno realizzato in proprio o presso altri cantieri, imbarcazioni di diverso progetto. E' stata costruita per un tentativo di traversata dell’Atlantico del Nord del tedesco Andreas Rommel il quale è stato costretto al ritiro causa maltempo dopo solo 60 giorni.

Ci si può fare una discreta cultura sulle barche da remata transoceanica nella raccolta fotografica di OceanRowing. Si osservi che sono quasi tutte dello stesso tipo, derivate dallo stesso progetto, e molte sono per una coppia di rematori. Quella di Alex differisce perchè studiata per un solo rematore, con maggiori spazi abitativi e di stivaggio (indispensabile per il lungo viaggio) e perchè costruita in vetroresina anziché in legno - lo si intuisce anche dalla forma arrotondata anziché spigolosa della cabina.

Queste barche sono progettate per affrontare il mare più violento che ci sia. Ribaltandosi, certamente, e raddrizzandosi autonomamente. Hanno la robustezza per affrontare ondate violentissime, "cadere" da onde di 10 metri e "spanciare" senza subire danni strutturali.

Alex ne è il nuovo proprietario dal gennaio 2005. E' lunga 7,5 metri, larga 1,8 e pesa a vuoto 220 kg. A pieno carico supera 800kg.

Remi: in carbonio, della CONCEPT2. Esternamente è montato un riflettore radar per essere più visibile sugli schermi radar delle navi in navigazione.

Equipaggiamento

L'attraversamento a remi dell'Oceano Atlantico richiede un insieme di attrezzature leggero ed affidabile. La natura dell'impresa obbliga, per sicurezza, anche a prevedere risorse ridondanti per non compromettere il successo, in caso di guasto. Ridotto all'essenziale, Alex dovrà mangiare, bere e sapere dove va. Garantito ciò, se potrà anche comunicare con "la base" potrà rendervi partecipi sul sito dei suoi progressi.

Alimentazione: Imbarca circa 200 kg di cibi liofilizzati, oltre ad una consistente scorta di barrette energetiche e tanti altri prodotti molto calorici quali frutta secca, biscotti miele, marmellata...

Produzione di acqua: E' stato installato un dissalatore manuale - che collegato ad un particolare innovativo sistema meccanico sfrutterà il movimento del carrello su cui sarà seduto a remare per fornirgli acqua potabile, eliminando il sale dall'acqua di mare mediante un processo di osmosi inversa. In caso di guasto al dissalatore ha comunque una scorta di oltre 180 litri di acqua, utili anche come zavorra per garantire la stabilità della barca.

Sistema elettrico: Tre pannelli solari flessibili per un totale di 100 W di carica di picco, che mediante due sistemi di carica indipendenti caricano due batterie da 80 Ah caduna. Una batteria di scorta. In caso di guasto avrà un sistema di generazione manuale che garantirà l'uso saltuario del GPS e del telefono satellitare.

Navigazione:

Oltre alla bussola di bordo (meccanica), un GPS (Global Positioning System) fisso tipo Garmin GPS 128 ed uno palmare cartografico Garmin GPS MAP 60C, gli daranno la possibilità di conoscere sempre e con esattezza la sua posizione in mare, segnare punti e conoscere la direzione verso i vari obbiettivi intermedi. In effetti anche il sistema di comunicazione automatica della posizione contiene un terzo ricevitore GPS, consultabile. Avrà anche alcune carte nautiche.

Comunicazione:

Questo è uno degli aspetti più complessi dell'impresa. Se da una parte la comunicazione gli sarà indispensabile per un minimo di contatto col mondo, dall'altra è essenziale per chi lo segue da casa, per conoscere in tempo reale come procede. Lo strumento primario è un telefono satellitare Iridium Motorola 9505A per le comunicazioni a voce a lunga distanza (e SMS e brevi email) e per trasmettere immagini, clip audio e video e aggiornamenti testuali a questo sito. Userà un robusto computer palmare Durateq 3100 Windows Mobile 2003SE, antiurto ed impermeabile, su cui editare i testi e le immagini. Sul computer palmare è installato il software Contact 3, specifico per questo tipo di reportage. Userà una fotocamera digitale per acquisire le immagini per documentare la traversata e da inviare al sito. Il computer palmare, collegato al telefono Iridium gli consentirà l'invio dei dati a soli 2400 bps, pertanto l'invio di immagini è veramente limitata. Ma Iridium è praticamente l'unico sistema di comunicazione telefonica con copertura in tutto l'Atlantico: una scelta obbligata. La barca è dotata anche di una radio VHF marina con un raggio di trasmissione di 3 miglia per le comunicazioni a breve distanza (capitanerie di porto e altre imbarcazioni).

Localizzazione:

La barca è equipaggiata con un apparato di comunicazione satellitare Skywave DMR200D (installata sopra la cabina) che mediante il sistema satellitare Inmarsat D+ ed il servizio PurpleFinder, comunicherà ogni ora la sua posizione, in modo da aggiornare la mappa dinamica del sito. Questo sistema offre, mediante un terminale in cabina, anche un sistema di invio e ricezione di brevi messaggi, utilizzabile in alternativa agli SMS del sistema satellitare Iridium, se dovesse guastarsi.

Emergenza:

Un EPIRB – sistema di localizzazione satellitare di emergenza - permetterà di inviare un segnale via radio a 460 MHz, per un massimo di 48ore, indicando la sua posizione in modo tale da semplificare eventuali attività di ricerca e salvataggio.

Svago:

Imbarca anche svariato materiale di lettura ed una scorta di musica in formato MP3.

Rotta

La rotta che Alex percorrerà, una volta uscito dal Mediterraneo nell'Atlantico, sarà ispirata dalle correnti prevalenti, illustrate nel seguito. E’ possibile cliccare sulle singole immagini per vederle a grandezza piena. La prima immagine rappresenta la Corrente delle Canarie. La velocità media nell'anno di questa corrente è intorno a 30 cm al secondo, vale a dire 1,08 km/h, ma in inverno può raggiungere velocità oltre il doppio (75 cm al secondo) in prossimità della strettoia delle Canarie La corrente si estende fino a Dakar, in Senegal.Proseguendo verso sud, intorno a 15° Nord, la Corrente delle Canarie inizia a separarsi dalla costa, ruotando verso ovest e fondendosi nella corrente nord-equatoriale, in direzione Ovest. Alex non vorrà a questo punto farsi trascinare verso Ovest per non farsi trasportare in America Centrale e dovrà valutare attentamente il percorso e l'influenza della corrente, inoltrandosi verso sud fino ad incontrare il sistema di correnti sud-equatoriale, intorno a 3° Sud. Per farlo, dovrà prima attraversare una fascia tra 5° e 9° Nord circa che potrebbe presentare componenti in direzione est: è la controcorrente Nord-Equatoriale. Superata la Controcorrente Nord-Equatoriale, Alex si troverà nel pieno del sistema di correnti del Sud Atlantico, del tutto favorevole, con andamento diretto verso ovest. La fascia si estende da 4° N a 15° S e "va a sbattere" proprio contro la "punta" più orientale del Brasile, spezzandosi in due componenti: una di esse è la Nord-Brasiliana. La porzione della corrente che interessa ad Alex si chiama, in particolare, Corrente Nord Equatoriale Settentrionale, tra 1°N e 3-5°S. La sua velocità può raggiungere 1 km/h, con portata massima intorno a febbraio. Alex conta di percorrere la parte occidentale di questa corrente intorno a 4°S. Giunto in prossimità del Brasile, Alex spera di sfruttare la Corrente Nord-Brasiliana fino a destinazione. Si tratta di una corrente ben definita, di velocità buona (in rari tratti anche oltre 3 km/h). Lo sfruttamento di questo tratto (oltrettutto piuttosto stretto) sarà delicato, per tarare l'arrivo a Fortaleza: non essere costretto a lottare per star lontano dalla costa, nè per riuscire a "centrare" il bersaglio. Teniamo presente, comunque, che come sempre, il motore principale è Alex. Le correnti possono certamente aiutare, se correttamente sfruttate. Tuttavia le incognite e le variabilità sono elevatissime, così come possono generarsi correnti contrarie, vortici locali, e cambiamenti improvvisi. Come indicato in precedenza, stiamo parlando di dati statistici. Infatti in netto contrasto con le belle freccine diritte di queste immagini, ecco invece come si presenta, in realtà (dati rilevati) il panorama di correnti dell'Atlantico: pieno di gorghi, variazioni e ghirigori...

Red

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