Superg di Bormio ridotto al silenzio

Tre comunicati: Usigrai, RAI; "Uomo qualunque"

E guarda in TV le ragazze oggi impegnate su uno slam a Liens. E guarda i maschi impegnti in un SuperG a Bormio. E guarda e riguarda ma si trova, all'inizio previsto delle gare di Coppa del Mondo, una commediola americana. Dopo un po' appare finalmente lo sci ma la voce si è persa e non quella dei nostri televisori ma dell'emittenza. Si cerca di capire perchè e ci viene in aiuto Sua onniscienza Internet: i giornalisti sportivi della RAI hanno incrociato le braccia, in particolare quelle che reggono il modem o il microfono. Leggiamo:

 Il comunicato sindacale Usigrai

Le giornaliste e i giornalisti della Rai oggi scioperano per protestare contro la decisione dei vertici aziendali di tagliare l'informazione regionale e sportiva, e contro un metodo fondato sulla cancellazione del confronto con i sindacati.

Noi crediamo che sia necessario aumentare l’informazione, non ridurla.

Il metodo da seguire deve essere un altro: aggredire gli sprechi invece di ridurre il servizio ai cittadini. Risparmiare su appalti e contratti strapagati e valorizzare il personale interno.

Diciamo sì ad una Rai più moderna e vicina ai cittadini, no a tagli lineari senza un chiaro piano industriale che dia un orizzonte di sviluppo coerente con il contratto di servizio.

Il comunicato aziendale RAI

In anni di rivoluzione tecnologica e di difficoltà economiche per tanti cittadini, la Rai è chiamata a rinnovare se stessa. Farlo significa anche razionalizzare sempre meglio l’impiego dei fondi dell’Azienda e la Rai è stata e sarà sempre disponibile al confronto con le organizzazioni sindacali.

Tutte le misure in atto o in programma sono volte ad aumentare la qualità dei servizi, a cominciare dall’informazione. Non a ridurla.

In Italia la Rai è la sola impresa editoriale che sta assumendo 90 giornalisti. Tutte le recenti nomine di direttori hanno riguardato risorse interne. Da lunedì è accessibile il sito RaiNews che raccoglie e arricchisce servizi giornalistici delle testate dell’Azienda

Il comunicato "dell'uomo qualunque"

Il nostro lettore si firma "l'uomo qualunque" precisando "che non ha niente da spartire con l'omonimo movimento di una quarantina di anni fa" (per la verità i 40 anni sono un po' di più visto che l'altroieri avrebbe in realtà raggiunto i 77 ! - Red) ma "di volere portare all'attenzione di tutti il pensiero dell'uomo della strada, quel che si dice in fabbrica, in mensa, a scuola spesso non avvertito dalla classe dirigente". Per "classe dirigente" il lettore intende non solo i politici, ma anche quelli che una volta venivano definiti "padroni", i bancari, gi stessi sindacati almeno quelli centrali, la grande distribuzione, gli staff che contano dei media che contano, perfino qualche autorità religiosa, sanità a parte. Poi viene al dunque chiedendo la pubblicazione, "anche pagando" dice proprio per dimostrare la serietà della sua posizione. Ovviamente non c'è da pagare e quel che ci viene sottolineato va in pagina, con due sole righe nostre di commento conclusivo.
"Dall'uomo qualunque": "Oggi, 29 dicembre, a Bormio era in programma una gara di SuperG dopo la brillante discesa di ieri e in attensa dell'altro SuperG di domani. Tre giornate che hanno dimostrato la bravura, la professionalità, la competenza, la disponibilità, l'impegno di tantissime persone per arrivare ad un risultato da Valtellina divenuta perfezione di serietà e bravura. Da mesi la macchina organizzativa e commerciale era in moto anche con investimenti adeguati. Non gratis. Non beneficenza. Risorse umane ed economiche per cercare di ottenere poi un adeguato rientro, soprattutto nel bilancio turistico di una zona, della provincia, della Regione. Le immagini ci sono state ma con ben scarsa efficacia se ad ogni immagine non si accompagna il suo commento.
"L'uomo qualunque" non si mette a discutere le ragioni dei sindacalisti e quelli della RAI, e ve ne sarebbero da dire sia per gli uni che per l'altra. "L'uomo qualunque" prende atto che c'è lo sciopero "contro un metodo fondato sulla cancellazione del confronto con i sindacati" ma osserva che gli interlocutori non sono, non devono essere, solo due. C'è un terzo, ci sono io, "L'uomo qualunque" che è il destinatario simbolico. Tantissimi oggi, dalle Alpi alle Piramidi, si sono sentiti defraudati dal sequestro che è stato fatto di una parte dello spettacolo-testimonianza, quella orale, quella didascalica.
Non resta che prendere atto, fare tesoro e...."
============================

Abbiamo cambiato idea e quindi nessun nostro articolo di commento conclusivo come invece promesso per uno sciopero che come minimo c'è da dire è risultato del tutto controproducente. Anzi, non ce ne voglia "L'uomo qualunque" se tagliamo il finale finendo ai punti di sospensione. Non si va lontano se si adiscono vie giudiziarie, civilmente. Meglio ricordare il monito ---> ofelè fa el to mestè.

GdS

 

Editoriali