COMUNITA' MONTANE, UNIONE DI COMUNI E IL RESTO
Lo scorso mese di marzo i Direttori delle Aree montagna e personale della Regione, dr. Raja e dr. Camisasca hanno scritto ai Presidenti delle CC.MM. lombarde confermando la disponibilità a intraprendere i percorsi di mobilità del opersonale per ridurre i costi di gestione sostanzialmente prevedendo come riferimento l'ERSAF (x). Vale la pena al riguardo di leggere la nota del Sindacato della Funzione pubblica della CGIL all'indirizzo in calce (xx). Peraltro qualche giorno dopo, all'inizio di aprile, la Giunta approvava i PISL (Piani integrati di sviluppo locale, 23 inviati dalle CC.MM. e 48 da altri Enti. Non noccioline ma milioni, per l'esattezza 48. Per quanto ci riguarda € 3.268..451 all'Alta Valle, 2.902.394 alla C.M. Di sondrio, 2-368.694 a quella della Valchiavenna, 1.994.096 a quella di Morbegno, 1,961.156 a quella di Tirano. Le nostre CC.MM. svolgono altre attività delegate fra le quale per i servizi per conto dei Comuni. Il problema sta a monte. Lo Stato che le CC .MM. le aveva introdotte nel nostro ordinamento se ne é lavato le mani. Non solo ma dice come a tutti gli altri Enti che la la legge ha previsto tagli in tutti da effettuarsi in base al personale in eccedenza. Quale può essere il personale in eccedenza? Mistero. Tecnicamente mistero. Per sapere quanti e chi sono in eccedenza bisogna sapere quanto personale serve. Elementare si dirà. Certo Ma per sapere questo occorre sapere di cosa debbono occuparsi le Comunità Montane o i loro sostituti, Unione Montana o Comune (caso della Valchiavenna) o addirittura Regione oppure Comuni, ai quali dovrebbero andare alcune funzioni esercitate dalle Province.
Ci sarebbe da dirne altre di cose interessanti ma preferiamo fermarci perché abbiamo l'impressione che l'accelerazione voluta dal Governo sui temi istituzionali, avendo costretto a sorvolare su quella che doveva essere la primissima fase, quella di analisi e di raccolta dati, abbia condotto in una specie di labirinto da cui non é facile uscirne anche perché la realtà operativa é spesso diversa da Provincia a Provincia, e così per i Comuni, e così per le Comunità Montane.
Continuiamo comunque a dire di fare attenzione perché il rischio che si corre é che, anche magari con gradualità, il costo del sistema CC.MM., principalmente personale, ratei, spese di funzionamento, sino all'altroieri a carico dello Stato, fondo nazionale per la montagna, venga caricato sui Comuni. Per dovere di correttezza giusto anche riconoscere che economie di scala si possono anche fare.
Belluno docet. Regione Veneto docet
Il secondo tema riguarda la consorella Provincia di Belluno con la quale logica e buon senso vogliono ci si muova in tandem visto che entrambe sono state inserite in una categoria speciale (anche se non ci é piaciuto un passo del documento delle Regioni, ma ne parleremo.
Riportiamo che dice, anzi che scrive, anzi che sancisce la Regione Veneto in fatto di specificità delle singole comunità, dei territori montani e della Provincia di Belluno (art. 15):
1. La Regione riconosce le specificità delle singole comunità che compongono il Veneto.
2. Ferma la salvaguardia delle esigenze di carattere unitario della Regione, la legge regionale può conferire, previe apposite intese, particolari competenze amministrative a province o ad enti locali associati, trasferendo contestualmente le risorse necessarie per l'esercizio di tali funzioni.
3. La Regione, per incentivare uno sviluppo armonioso, impronta la propria azione a realizzare il rafforzamento della coesione economica, sociale e territoriale, rivolgendo un'attenzione particolare alle zone rurali, alle isole lagunari, alle aree deltizie, alle zone interessate da transizione industriale e a quelle che presentano gravi e permanenti svantaggi naturali o demografici.
4. Per promuovere lo sviluppo economico, la coesione e la solidarietà sociale, per rimuovere gli squilibri economici e sociali, per favorire l'effettivo esercizio dei diritti della persona o per provvedere a scopi diversi dal normale esercizio delle loro funzioni, la Regione conferisce, con legge, forme e condizioni particolari di autonomia amministrativa e finanziaria agli enti locali, singoli o associati, che ne facciano richiesta, il cui territorio sia in tutto o in parte montano.
5. La Regione, ferma la salvaguardia delle esigenze di carattere unitario, conferisce con legge alla Provincia di Belluno, in considerazione della specificità del suo territorio transfrontaliero e interamente montano nonché abitato da significative minoranze linguistiche, forme e condizioni particolari di autonomia amministrativa, regolamentare e finanziaria in particolare in materia di politiche transfrontaliere, minoranze linguistiche, governo del territorio, risorse idriche ed energetiche, viabilità e trasporti, sostegno e promozione delle attività economiche, agricoltura e turismo. La 5
Provincia di Belluno, d'intesa con le autonomie locali, in attuazione dei principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza e sulla base di appositi accordi, provvede a sua volta a conferire ai comuni o alle loro forme associative quelle funzioni amministrative che non richiedono l'esercizio unitario a livello provinciale
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La legge veneta sulle Unioni dei Comuni Montani, indica le modalità di esercizio in forma associata di funzioni e servizi da parte dei Comuni di montagna, approvata con i voti favorevoli di Pdl, Lega Nord e Pd. Contrari: Federazione Sinistra Veneta, Gruppo Misto-Verso Nord, Unione Nord Est e Udc.
La norma approvata va a integrare la nuova legge regionale sui servizi associati approvata in consiglio il 27 aprile, norma che - in ossequio alla disciplina nazionale - ha fissato al 31 dicembre 2012 la fine delle Comunità Montane, che saranno trasformate nelle nuove Unioni degli enti locali.
L'Unione dei Comuni Montani avrà una duplice valenza: da un lato rispettare le prescrizioni legislative nazionali, dall'altro preservare il patrimonio di esperienze e professionalità cresciuto all'ombra delle Comunità montane.
L'Unione dei Comuni Montani avrà una duplice valenza: da un lato rispettare le prescrizioni legislative nazionali, dall'altro preservare il patrimonio di esperienze e professionalità cresciuto all'ombra delle Comunità montane. "Si tratta di un passaggio importante - commenta il presidente della delegazione Uncem Veneto Ennio Vigne - che attendevamo dal 2007. Come Uncem abbiamo lavorato in accordo con la Regione per non disperdere il patrimonio prezioso delle Comunità montane e del lavoro svolto fin qui soprattutto nell'ambito dei servizi associati, su cui gli enti montani erano già operativi. Si configura adesso un assetto stabile del territorio, condizione necessaria al suo sviluppo e alla sua crescita". Il presidente della I Commissione (Programmazione - Enti Locali) Costantino Toniolo aggiunge : "Siamo di fronte ad una grande riforma. Con la norma approvata questa sera, rispetto al resto del territorio veneto diamo una spinta maggiore ai Comuni di montagna all'associazionismo: di fatto obblighiamo i municipi (quelli sotto i 5mila abitanti) delle cosiddette terre alte a esercitare le funzioni fondamentali attraverso le Unioni. Situazione che non avviene con la stessa insistenza per i Comuni di pianura. Alle funzioni fondamentali poi i Comuni associati montani potranno aggiungere tutta un'altra serie di funzioni che decideranno di esercitare tramite l'Unione: questo fatto introdurrà economie di scala significative."
Un solo commento: copiare. Non appena ricostituita la Giunta Regionale cercare di fare in Lombardia quello che é stato, positivamente, fatto a Venezia con una significativa intesa fra le maggiori forze politiche.
4 - continua
Alberto Frizziero
(x) ERSAF = Ente Regionale per i Servizi all' Agricoltura e alle Foreste, sede centrale a Milano, 10 sedi in Lombardia fra cui una anche a Morbegno. Anche qui senza particolari commenti riportiamo cosa ha deciso la Regione Veneto:
(xx) http://www.fpcgilbergamo.it/index.php/autonomie-locali/228-comunita-mont...
Le tre precedenti puntate
Terza puntata. COMUNITA' MONTANE SI O NO. COMUNE MANDAMENTALE UNICO SI O NO. 2012.11.20.46
http://www.gazzettadisondrio.it/38747-terza_puntata__comunita__montane_s...
COMUNITA' MONTANE, UNIONE DI COMUNI E IL RESTO. Sondrio in posizione diversa 2012.XI.10.60
Seconda puntata. Il quadro legislativo di riferimento
http://www.gazzettadisondrio.it/38525-comunita__montane__unione_di_comun...
Sondrio 7 XI ABOLIAMO LE COMUNITA' MONTANE? 2012.X.30.61
Prima puntata. La situazione delle nostre cinque e le prospettive
http://www.gazzettadisondrio.it/38451-sondrio_7_xi_aboliamo_le_comunita_...
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