) POVERO CENTRO STORICO ! MANCANO DUECENTOQUARANTANOVE GIORNI ALLE ELEZIONI 12.7.30,1

A Sondrio qualcuno ci sta pensando, nostro giornale compreso con questa nuova rubrica (e siamo a tre candidati-Sindaco)

Mercatino di giovedì 26 luglio. Pieno di gente dappertutto. Attrae l'attenzione in Via Beccaria la serranda chiusa dello storico negozio Motta con un grande foglio bianco. Un manifesto dove un lungo messaggio a pennarello traduce, sì, lo sfogo di qualcuno ma soprattutto di una città morente. Via le macchine dal centro come panacea di tutti i mali secondo il Sindaco e così Sondrio muore. Periodico il suo auspicio quello che la gente vada a piedi, ma la gente continua ad andare in macchina tanto più che a Castione non ci sono vincoli, intralci al traffico (l'ultimo di poche ore fa nel Lungomallero) e difficoltà di parcheggio. E così dal centro del quasi ex-capoluogo, troppo silenzioso nella sua indifferenza per la perdita del ruolo, la gente si sposta sulla 38 dove trova di tutto, persino la farmacia. Non solo la gente se ne va laggiù ma anche questa o quella bottega incoraggiate dalla politica del Sindaco di Castione che pensa anche a interventi di qualità (ultimo la Chiesa di san Rocco) ma dopo essersi prioritariamente occupato dell'economia del suo paese. E così le vetrine si svuotano, le luci si spengono, compare il solito cartello che invita ad affittare od acquistare i locali senza risultato

A dir la verità il pienone nelle piazze, sulle strade, ai tavolini dei bar direbbe il contrario. Si tratta però di una immagine superficiale e soprattutto artificiale. Quando sono stati letteralmente inventati, qualcosa come un 35 anni fa, i mercatini del giovedì, con le manifesazioni collaterali, erano il contorno di un fervore di vita costante, di una vitalizzazione in essere del centro storico, magari difficile a far capire perchè in queste cose occorre tempo e poi ancora tempo. Ma poi si é visto. I Palazzi Sertoli, Guicciardi, Paribelli riportati all'antico splendore non in forma passiva ma con funzioni primarie, tali da richiamare flussi importanti. E così il cadente Palazzo Sassi trasformato in importante centro di cultura e di richiamo. E così il Palazzo già sede di scuola (Besta), aperto agli uffuici della Provincia consentendo il razionale spostamento della scuola, non certo fonte di flussi, nel Campus dando ulteriore sollievo, per funzioni e quindi per richiamo di gente, nel centro. E così per l'ex Tribunale, e così per Palazzo Martinengo. E così aprendo - pratica difficilissima, una nuova direttrice verso il centro parallela alla Via Piazzi. E poi con un Piano del Centro Storico strappato a fatica al vincolismo regionale, talora becero (casa Azzola). Un Piano tale da favorire interventi, non facili ma comunque interventi prima normativamente impossibili. Ma poi non solo pubblico con, in parallelo anche gli interventi privati stimolati da intelligenti norme urbanistiche che ne facilitavano il recupero e il riuso ed anche da mirati e non facili provvedimenti amministrativi. E poi altro, come la Garberia, 8000 metri cubi in sotterraneo per le auto. E il progetto, realistico ,e di grande valenza architettonica, delle Piazze intese come strumenti vitali di socialità solidale non come contenitore, una volta la settimana, di banchetti et similia.

Oggi i mercatini del giovedì sono l'eccezione, oggi sono la variante artificiale - in ogni caso onore al merito di chi vi provvede - di un languore quotidiano, di tutti gli altri giorni, di tutte le ore soprattutto in una deserta Piazza Garibaldi che la gente rifiuta. Non ci va in quello che era un salotto accogliente e che ora é una fredda lastra di pietra, con un architettonicamente osceno peduncolo a lato del Palazzo Lambertenghi, topica a nostro avviso della Soprintendenza con il suo criticabilissimo no all'allungamento del Palazzo ma con l'incredibile si all'osceno peduncolo. Piazza ora fredda lastra di pietra privata persino di quegli spazi a verde - nel progetto di Stelline c'erano, é stata incomprensibile scelta del Comune quella di toglierli - che intorno al monumento davano una nota gentile ma anche, con la funzione di richiamo, un segno di vita. Un segno che non viene neppure dalle fontane, meritevoli ma esse pure fredde, assolutamente artificiali e contagiate da una sorta di rigor mortis dell'ambiente cui non porrà il minimo rimedio il Teatro Sociale una volta restaurato perché esso pure, privato della funzione cinematografica, vivrà solo poche ore episodicamente e per non molti giorni all'anno. Significativo per dare un riferimento, un modello alternativo per capirci: non è per niente fredda la nuova fontana in Piazza Cavour alias Piazza Vecchia perché nel solco della tradizione richiama la storia.

Sondrio muore.

Ha perso l'occasione di pensare - almeno un pochettino - in grande, cosa per cui non occorrono soldi ma idee e soprattutto disponibilità ad accettarle, quando era in corso l'elaborazione del Piano di Governo del Territorio, riduttivamente e asfitticamente affrontata, condotta e conclusa. Culturalmente un abisso rispetto al Piano Eura adottato nel 1970.

Oggi, quattro km più in là verso Morbegno - che insegna come si fa vivere tutti i giorni, tutte le sere e non poche ore al giovedì -, stanno lavorando ad un altro maxi-capannone. L'ampliamento nord dell'Iperal non inciderà più di tanto in quanto la clientela del capoluogo é sostanzialmente agli asintoti, quindi saturata. L'altro, quello dal marchio internazionale prestigioso, irrompe, lui sì, inevitabilmente con una sua virulenza commerciale. . In città, dal centro alla periferia, le vetrine con le scritte "vendesi" o "affittasi" sono già oggi in numero record. Con il nuovo insediamento si rischia che aumentino ancora mentre nuovi falansteri restano malinconicamentre vuoti, sia al piano terra dedicato in teoria al commercio così come ai piani superiori in attesa di residenti che non compaiono. Non é un caso però che ce ne sia uno, non falansterio ma condominio a misura d'uomo, in controtendenza, subito dopo l'ancora incredibilmente stretto sottopasso di Via Ventina continuamente a rischio di incidenti. La palazzina, neanche tanto piccola e già quasi tutta acquisita quando non é ancora arrivata al tetto, quella che é il frutto di un concentrato di idee, é la dimostrazione che se le si seminano i risultati arrivano.

Sottopasso? Le scelte prioritarie dell'Amministrazione sono altre, anche costose come abbiamo sentito, visto che sembra che le cose da fare, pur utili, siano solo piste ciclabili, interventi nei parchi, illuminazione pubblica anti-inquinamento luminoso un bruscolino rispetto allo sfavillio da milioni di volte della pianura padana come chiunque arrivando di notte a Orio al Serio vede dall'alto. E intervento non per un nuovo impianto per il quale si capirebbe la scelta ma con radiazione di una illuminazione veramente bella da epicentro turistico, sostituendola con una lugubre infilata di apparecchi illuminanti di tipo post-bellico, da succursale di decentrata periferia milanese. Funerea immagine rotta soltanto dalla bella e sfavillante luminosità del settimo ponte che la gente capisce solo quando viene a conoscere che il ponte non l'ha fatto il Comune).

Non é che non ci vogliano le piste ciclabili e il resto, per carità. Quando erano pochi a pensarle intorno al 1980 Sondrio vinceva il terzo premio nazionale per il complesso di piste e percorsi protetti, creando nei progetti e negli atti la premessa del Sentiero Valtellina (allora, in quel tempo e in quella situazione pensato utilizzando percorsi esistenti da Casacce-Carolo sino a Fusine). Non erano però il fine, l'obiettivo principale, erano il complemento secondo una logica di sviluppo strategico andata prima affievolendosi per constatarne la sparizione, esito infausto per il venir meno dell'alimento della cultura.

Le piste ciclabili, ultima osseervazione in proposito,, sono sì un elemento di qualità, ma il target potenziale é di circa il 10% della popolazione.

Il problema del declino che sta diventando degrado riguarda direttamente o indirettamente, per l'oggi e per il domani (domani, non dopodomani) il 95% della popolazione. Occorrerebbe tanto, si fa poco. Al più cosmesi quando sarebbe necessario un lavoro in profondità, e soprattutto di grande respiro..

Tutto parte dai pizzoccheri

Sono due pentoloni di pizzocheri, forza delle idee, ad avere portato a questi ragionamenti e a queste conclusioni. Sono i due pentoloni che la gastronomia Motta pensava di preparare come d'accordo con l'Associazione del Centro Storico per offrirli ai partecipanti del mercatino di giovedì scorso. Un giornale ha riferito che sono finiti nella pattumiera perché al negozio, che pure vende prodotti di rosticceria, mancava la carta con il timbro di rito. E che la legge, inflessibile, non ne volesse sapere di quella che era disinteressata collaborazione, guarda un po', proprio ad una iniziative del Comune di Sondrio, quello che ha tamponi e timbri. Non é così. L'episodio é ancor più sconcertante così come ce lo ha riferito il titolare.

L'Associazione del centro Storico aveva invitato lo storico negozio a predisporre tavoli per offrire il tipico piatto valtellinese alla gente. Primo round, a posto e scontato successo. Il secondo di pausa essendoci un meeting fra cucine in Piazza Garibaldi. Giovedì scorso, ore 19.10. Si stanno preparando i tavoli per il terzo round quando arrivano un vigile e una signora di un imprecisato ufficio. Che c'é che non va? La tassa per l'occupazione aree pubbliche l'ha pagata l'Associazione. No. Bisogna sbaraccare perchè manca la SCIA (che sarebbe la 'Segnalazione Certificata di Inizio Attività'.

Il titolare risponde di essere a posto avendo provveduto prima dell'inizio dei mercatini a presentare la DIAP ('Dichiarazione di Inizio Attività Produttiva') che in Lombardia é venuta prima della SCIA ed é la stessa cosa. Gli intervenuti dicono di non conoscere cosa sia la DIAP. Verboten. Proibito kafkianamente di accontentare tanti. Pizzocheri out.

Interpellato, il Sindaco ha risposto che la legge deve essere uguale per tutti. Formalmente nulla da dire visto che c'é scritto in tutti i Tribunali. Forse però é il caso di ricordare al Sindaco il famoso detto latino, che a legioni di studenti, lui compreso, é stato insegnato al Liceo, quello tratto dal De officiis di Cicerone, "summum ius summa iniuria".

Motta, come detto dianzi, stava collaborando gratuitamente ad una iniziativa del Comune quando sono arrivati vigile e accompagnatrice (chiamati da qualcuno?). Non aveva la SCIA. Ma con la DIAP non é la stessa cosa? E come mai questo 'temeoestivo' intrvento? Ci si guardi dentro.

Ma allora, se la legge é uguale per tutti, come mai - la gente chiede - in altre occasioni altri che fanno pure pubblicamente pizzocheri, polenta e quant'altro lo hanno potuto fare, sempre con tutte le carte e i timbri a posto?

Ma come mai giovedì c'era una tale estensione di tavolini in certe parti in un modo da impedire un tempestivo passaggio, fosse stato necessario, per l'ambulanza? La legge, dice il Sindaco, deve essere uguale per tutti.

Ma tutto era a posto con i VV.FF.? Non lo sappiamo. Sappiamo, lo dice il Sindaco, che la legge deve essere uguale per tutti

Ma come mai i decibel per il livello sonoro della musica, a stare al martellamento dei timpani, hanno continuato, almeno sino alle 11. Che forse la legge vale ad orario?? La legge, dice il Sindaco, deve essere uguale per tutti

Ma, eccetera...

La legge, il Moloch

Certo, va applicata. Addio mercatini, addio tante manifestazioni, addio comunità solidale.

La legge va applicata. Il Moloch della formalità sopra tutto.

Ma allora, se il Sindaco Molteni resta del suo avviso per quanto riguarda la legge, anche da Presidente della Conferenza dei Sindaci proceda....

Altro che Moloch.

Da cui la saggezza dei nostri lontani progenitori: "summum ius summa iniuria"

Vogliamo invece applicare la migliore delle leggi: la legge del buon senso?


Torniamio al punto di sostanza.

Talvolta cose notevoli emergono da spunti del tutto marginali.

I pizzocheri fanno parte della nostra storia, del nostro costume. Senza carte e timbri.

Della nostra storia fa parte, e come, il centro storico.

Sono aperte le adesioni di chi é disponibile ad affiancare l'opera di chi cerca di tutelarne la vita.

La Gazzetta di Sondrio é a disposizione.

Il terzo candidato Sindaco.

Luca Maxenti, che si presenta come il referente di Grillo, non Ferrara dunque, invita a un incontro informale per discutere di politica venerdì 3 agosto, ore 20, presso "Il Locale" di Sondrio. Non ancora per indicare il candidato sindaco - il terzo in non molti giorni - ma comunque per avviare il discorso.per una presenza a Palazzo Pretorio dove i posti disponibili scenderanno a 16 non appena cancellata la Provincia. Sulla base dei voti validi - nell'ipotesi di pari astensionismo rispetto al 2008, ma potrebbe aumentare - e considerato che Grillo non vuole andare con nessuno, il plafond necessario per avere un consigliere si aggira sul migliaio di voti, in 2000 per due. Se si può valutare dunque in un migliaio di voti il plafond necessario per avere un consigliere dal lato opposto, tipo Parma per intenderci, per vincere, e quindi ottenere il premio di maggioranza, di voti ne occorrono almeno 7.000. E' difficile che i 'Grillini' vincano ma può succedere, un deja vu, che siano gli altri a perdere.

Editoriali