TELENOVELA PROVINCE: ADESSO LA PROPOSTA DI FAR SPARIRE QUELLE SOTTO I 400.000 ABITANTI O I 3500 kmq 12.3.20.31

53, e non 59, le Province sotto la mannaia. Il caso di Sondrio. 10 Comuni in più, sempre che siano d'accordo, e la Provincia è salva

Le Agenzie di stampa hanno diffuso con enfasi la notizia dell'avvenuta presentazione da parte dell'on. Bruno Donato, di una proposta di legge sul tema caldo della Province. Grande rilievo ma poso senso critico, persino a cominciare dal numero. Tutti infatti hanno parlato di 59 Province destinate a scomparire. La nostra analisi, e controanalisi di verifica usando i due parametri, ce ne dà 53. Ne diamo in calce l'elenco (x) secondo il dato, decrescente, della popolazione.

Come in casi analoghi precedenti la lista dei condannati a morte è fatta con un pressapochismo degno di miglior causa, in quanto ignora specificità, caratteristiche del territorio, concentrazione o rarefazione dei residenti eccetera.

Il caso di Sondrio

La Provincia sopravvive, secondo questa proposta di legge, se riesce ad adescare un certo numero di Comuni aventi in totale una superficie di 288,10 kmq, quelli che le consentirebbero di arrivare a quota 3500 con il relativo passaporto per sfuggire al carnefice. La popolazione, 183.169 abitanti, è invece meno della metà del limite previsto.

Come recuperare la differenza?

La superficie della nostra provincia è di 3.211,90 kmq. Anche se si tratta di una esercitazione teorica, culturalmente rozza, stando nella logica della proposta di legge vediamo dove potrebbe allungarsi lo sguardo da Palazzo Muzio per allungare, o allargare, il nostro territorio. Fa comodo guardare dall'Aprica in giù perchè Corteno Golgi (82) ed Edolo (89,3) porterebbero in dote una bella estensione. A questo punto, con i 171,3 kmq aggiunti ai nostri 3211,90 il fabbisogno per evitare l'impiccagione si ridurrebbe a 116,8 kmq. Allunghiamo lo sguardo ora sul Lago di Como. Fra Colico, Dorio, Dervio, Bellano e Varenna si possono mettere insieme altri 80 kmq. Ne mancano solo poco più di 36 e con la quarantina fra Sorico, Gera e Montemezzo il risultato è raggiunto. La Provincia di Sondrio è salva. Ai 78 Comuni esistenti sinora se ne aggiungono dieci.

Occuparsi di queste cose a tavolino è però uno sport interessante, alla condizione che resti come una specie di monopoli con il mitico Parco della Vittoria o il gemello Viale dei Giardini, cercando di scansare Vicolo Corto e Vicolo Stretto. A tavolino si gioca a Monopoli, o a Burraco, o a scacchi, non con le comunità locali il cui assenso, per trasferirsi da Brescia, o Lecco, o Como a Sondrio, risulterebbe fondamentale. Chi poi conosce le realtà citate, Alta Val Camonica, le due sponde dell'Alto Lario, si rende ben conto del pasticcio che ne verrebbe se realmente perseguito e poi realizzato. Per giunta sulla testa della gente quale che sia la soluzione conclusiva del problema.

Quanto infine al sistema di voto - elezione di secondo grado, grandi elettori i consiglieri comunali il colmo è che a Roma parlano di ridare ai cittadini la possibilità di scegliere i propri rappresentanti reintroducendo le preferenze mentre in giro per l'Italia si toglie ai cittadini la facoltà di scegliersi i propri rappresentanti, scelta delegata ai consiglieri comunali.

Abbiamo avuto modo, da settimane, da mesi, da anni, di intrattenere periodicamente i lettori ad ogni ciclico ritorno, quasi un refrain, della ventata anti-Province. C'é di tutto, con analisi serrate al contrario di quanto su questo argomento si sta facendo a Roma. E sì che non sarebbe complicato, né richiederebbe tempi lunghi fare una simulazione su tre Province, una grande - non città metropolitane -, una media, una piccola per far toccare con mano cosa vuol dire spostare ad altri soggetti competenze e funzioni, alimentando un poderoso centralismo regionale forzatamente meno efficace e assai più costoso.

Toreneremo in argomento.

a.f.

(x) L'elenco delle moribonde secondo Bruno Donato

Chieti (Abruzzo)

Forlì-Cesena (Emilia-Romagna)

Lucca (Toscana)

Barletta-Andria-Trani (Puglia)

Ravenna (Emilia-Romagna)

Novara (Piemonte)

Catanzaro (Calabria)

Pesaro e Urbino (Marche)

Cremona (Lombardia)

Ferrara (Emilia-Romagna)

Arezzo (Toscana)

Livorno (Toscana)

Lecco (Lombardia)

Rimini (Emilia-Romagna)

Macerata (Marche)

Pescara (Abruzzo)

Ragusa (Sicilia)

Pordenone (Friuli-Venezia Giulia)

Teramo (Abruzzo)

Pistoia (Toscana)

Piacenza (Emilia-Romagna)

Savona (Liguria)

Benevento (Campania)

Caltanissetta (Sicilia)

Prato (Toscana)

Rovigo (Veneto)

Trieste (Friuli-Venezia Giulia)

Terni (Umbria)

Campobasso (Molise)

Lodi (Lombardia)

La Spezia (Liguria)

Imperia (Liguria)

Asti (Piemonte)

Ascoli Piceno (Marche)

Massa-Carrara (Toscana)

Matera (Basilicata)

Biella (Piemonte)

Sondrio (Lombardia)

Vercelli (Piemonte)

Fermo (Marche)

Crotone (Calabria)

Enna (Sicilia)

Vibo Valentia (Calabria)

Oristano (Sardegna)

Verbano-Cusio-Ossola (Piemonte)

Rieti (Lazio)

Olbia-Tempio (Sardegna)

Gorizia (Friuli-Venezia Giulia)

Carbonia-Iglesias (Sardegna)

Aosta (Valle d'Aosta)

Medio Campidano (Sardegna)

Isernia (Molise)

Ogliastra (Sardegna)

a.f.
Editoriali