DOSSIER BIM, UNDICESIMO CAPITOLO " SECONDA PARTE: TENTATIVI DI FUTURO "
10.4 L'alternativa alla soppressione. L'oggi per un migliore domani
Se la soppressione appare funesta del pari funesta sarebbe l'inerzia lasciando cioè le cose come stanno oggi. Si tenga conto infatti che la decisione di riformare lo Statuto, pur pregevole ma superato dalle innovazioni istituzionali succedutesi in più di mezzo secolo, risale al 1987. Quando si producono le ragioni per le quali la soppressione del BIM è un pericolo da scongiurare la risposta spesso è la solita, ovvero una sorta di accusa di conservatorismo contro ogni evidenza. Sorte comune ai riformisti, quelli veri che non pensano di rigenerare il mondo ma semplicemente di cambiare le cose intorno a loro con saggia gradualità e con quella determinazione che è necessaria per vincere la diffusa resistenza al cambiamento. I rivoluzionari vogliono fare tabula rasa di tutti, e così preparano la restaurazione. I riformisti partono dall'oggi per un migliore domani. Analizziamo dunque l'oggi, anche alla luce di quanto vista in precedenza, per poter poi pervenire nel capitolo successivo a ipotesi concrete di soluzione dei problemi.
10.4.1 BIM - Elementi costitutivi
L'Ente era un Consorzio e quindi soggetto, allora, al T.U. della legge comunale e provinciale. Per il resto del tutto autonomo. Di seguito esaminiamo la situazione come quo ante per poi, in paragrafi successivi, trarre le conclusioni per il futuro. Vediamo dunque gli organi:
10.4.1 a) Assemblea Generale. Con 78 Comuni al minimo i componenti possono essere 78. In questo caso però il capoluogo e Pedesina, o Menarola sarebbero parimenti rappresentati. Nel caso inverso di voto capitarlo ciascun rappresentante avendo tanti voti quanti gli abitanti i Comuni maggiori schiaccerebbero quasi tutti gli altri. Fu scelta la rappresentanza per scaglioni di abitanti: sino a 1500 -3000 - 6000 - oltre con, rispettivamente, 1,2,3,4 membri. 134 membri allora, 138 adesso.
10.4.1 b) Consiglio Direttivo. Il rapporto esecutivo - comunque formato - assemblea sarebbe stato troppo evanescente. Vi era inoltre l'esigenza di avere un'adeguata rappresentanza delle cinque zone della provincia. La soluzione fu, con le parole del sen. Valsecchi primo Presidente "Nacquero così il consiglio direttivo e il comitato esecutivo e gli aggettivi qualificanti i due organi ne dichiarano la sostanza rispettivamente di direzione e di esecuzione. Nell'organo direzionale si riassume anche la più vasta possibile rappresentatività; mentre le esigenze di speditezza e di efficacia amministrativa trovano espressione nell'organo esecutivo". E così in questo organo fu garantita la rappresentanza. I membri di ogni zona eleggevano due rappresentanti ai quali se ne aggiungevano 13 eletti da tutti con voto limitato a dieci, e poi Presidente e Vice.
10.4.1 c) Presidente e Vicepresidente. Una doppia particolarità: eletti entrambi dall'assemblea con la possibilità di scegliere persone non componenti dell'assemblea anticipando così di una trentina ed oltre di anni la novità legislativa degli "assessori esterni".
10.4.2 BIM/CCMM Elementi costitutivi
Il rapporto tra BIM e CC.MM. è dunque regolato, come si è visto in precedenza, dalla LR 27 e dalla L. 925/1980, tenendo presente anche la legge 142/1990 che ha precisato l'ambito di attività delle CC.MM. ridimensionandole, in particolare nel punto cruciale, quello urbanistico. Con l'abrogazione di alcuni articoli (3, 5, 7) della legge-madre, la 1102, di fatto la sovraordinazione sostanziale - quella che avrebbe conferito grandissimo valore al Piano urbanistico della C.M. unica - è stata ridotta ad una sorta di collaborazione indicativa nella redazione del Piano Territoriale da parte della Provincia. Risultato: i capannoni e il resto. Da aggiungere che la legge 142/1990 aveva fornito occasione a qualcuno al Pirellone di tentare di riaprire, per chiudere, il discorso sui BIM. La circolare 8 agosto 1990 n. 552 del BIM dell'Adda sulla situazione normativa sopravvenuta, diffusa non solo in ambito provinciale, fece scuola e fu ripresa anche nella esemplare memoria predisposta in materia dal prof. Berti per la Federbim.
I punti salienti sono:
10.4.2 a) La competenza di gestione del fondo comune. Inequivocabile, come s'è visto e dimostrato al paragrafo 5.3.3, la competenza del BIM nel solco delle indicazioni solo programmatorie delle CC.MM.
10.4.2 b) Il "bug" lasciato dal legislatore, regionale e nazionale, per scelta politico/partitica che ha prevalso su quella politico/istituzionale, parcellizzando il fondo comune tra le CC.MM. In questo modo si è ignorata l'esistenza, e annullata la possibilità di intervento, di problemi d'ambito superiore a quello delle singole CC.MM. Un esempio marginale ma significativo: la Fondazione Foianini ad un certo punto si trovò in difficoltà perché una delle cinque CC.MM. non intendeva pagare la sua quota annuale di 50 milioni di £. Con irrigidimento anche delle altre che bloccarono il pagamento finché la quinta non avesse dimesso il suo atteggiamento negativo di attuazione di una precedente intesa unanime. I fautori della soluzione adottata sia a Roma che a Milano, di fronte a casi che si stavano verificando, avanzarono l'ipotesi di risolvere il problema con un Consorzio di Comunità Montane, ipotesi ovviamente irrealistica oltre che evanescente. Il problema è rimasto aperto, salvo soluzioni politiche, pensate in Valle come si vedrà, adottate in altre zone del Paese e seguite solo in parte e per breve periodo qui da noi.
10.4.3 BIM/sfera propria. Esempi per il futuro
Per la verità un secondo "bug" è stato lasciato dal legislatore, regionale e nazionale, quello relativo alla sfera propria di attività dell'Ente in quanto ha solo sottinteso che "il fondo comune", alimentato dai sovracanoni, abbia una ripartizione fra la quota disponibile per interventi scelti fra quelli, di carattere programmatorio, proposti dalle CC.MM., e una quota di funzionamento ma anche di interventi di carattere generale pure presenti, uno per tutti i mutui. Il passato ci offre esempi significativi. Per il futuro.
10.4.3.a 1000 miliardi di denaro pubblico risparmiati. Come già visto al paragrafo 9.1.1, di grande valore, sostanziale e morale, il lavoro svolto dalla equipe coordinata dall'ing. Noé (per inciso con un costo decisamente modesto). Di grande valore perché, oltre a quanto prodotto, di grande valore tecnico-scientifico, ha consentito di evitare l'intervento sulla Val Pola presentato a Sondrio con grande rilievo, anche nazionale. Costo stimato (iniziale): 1000 miliardi di £. Il BIM, grazie al lavoro della equipe, ha dimostrato, fra mille difficoltà e con rilevanti opposizioni, che non ce n'era bisogno e che si poteva intervenire con maggiore efficacia al massimo con "soli" 120 miliardi, grandemente ridottisi ora in sede di appalto essendo trascorsi oltre vent'anni e non essendo quindi più necessarie una serie di attenzioni "a frana ancora calda".
10.4.3.b Sostegno alla zootecnia, operazione da manuale. Agli allevatori in gravissima difficoltà. Siamo nel 1990. Alle difficoltà che vengono dall'Europa si aggiunge la situazione di crisi del Colavev, oberato da forti oneri finanziari - che praticamente assorbono tutti i contributi pubblici, di legge e locali - anche per una evidente sottocapitalizzazione: 500 milioni a fronte di un fatturato giunto a quasi 27 miliardi. Le latterie socie del Colavev non hanno più la possibilità di intervenire. Il latte non viene pagato. Ci sono le scadenze per mangimi e quant'altro. Premono in tanti per un contributo a fondo perso di almeno un miliardo. Servirebbe per pagare il latte ma il problema a breve si ripresenterebbe. Il BIM conseguentemente, criticatissimo, dice di no: soldi a fondo perso e per parte corrente no. Chi scrive precisa che piuttosto si dimette dalla Presidenza. Questione complicatissima ma l'idea l'abbiamo e la portiamo avanti. Prima un'anticipazione di 2.494.313.100 £. che, essendo anticipazione by-passa le CC.MM. per ragioni di tempo che manca. E poi l'operazione. La cifra anticipata rientra al BIM. Questa viene assegnata alle cooperative della provincia finalizzandola all'aumento di capitale del Colavev in forma indivisa, titolari le cooperative della provincia, quelle che ci sono ed eventuali altre che entrassero, mentre non ha diritto ad alcunché la cooperativa che uscisse. Questo per sommi capi. Non è stato un intervento "assistenziale" ma quello che ha permesso alle nostre latterie di rimanere nel Colavev in quanto senza questo intervento all'azzeramento inevitabile del capitale per patrimonio netto negativo non avrebbero avuto alcuna possibilità di rientrare in sede di ricostituzione del capitale e la titolarità dell'azienda e, quel che più conta, del marchio se ne sarebbe andata. Operazione da manuale anche nel suo significato. Chi può avere maggior diritto ai fini dell'utilizzo dei sovracanoni se non il mondo dell'allevamento?
10.4.4 Conclusione
Per quanto andato documentando sinora le prime conclusioni di carattere generale sono quattro:
10.4.4 a) Sopprimere il BIM (interesse per i produttori non certo per noi). IPOTESI ZERO
10.4.4 b) Mantenere il BIM così come oggi quando già 21 anni fa si parlava della necessità di adeguare lo Statuto ai cambiamenti intervenuti nella società e nell'ordinamento, è un non senso.
Occorre cambiare: IPOTESI PRIMA
10.4.4 c) Mantenere il rapporto BIM/Comunità Montane così come oggi quando già 32 anni fa la Corte Costituzionale aveva indicato non essere questa la giusta via - ma soprattutto non essere la giusta via per assicurare i migliori risultati in provincia - è premiante per le singole zone egoisticamente intendendo la destinazione delle risorse ma è penalizzante, di riflesso anche per la gente delle cinque zone, per problemi di scala maggiore e d'interesse quindi provinciale o comunque sovracomunitario.
Occorre cambiare: IPOTESI SECONDA
10.4.4 d) 11.4 Innovare, dunque.
Innovare - termine ovunque di gran moda oggi, soprattutto a parole mentre quando si passa al concreto spesso e volentieri scatta 'la resistenza al cambiamento' - presuppone:
- prima approfondire per conoscere,
- poi conoscere per valutare,
- poi valutare per ideare,
- poi ideare per sperimentare,
- poi sperimentare per verificare.
Problema di ruolo. IPOTESI TERZA
Per quanto riguarda il BIM, con proiezioni esterne, questo è il percorso che abbiamo compiuto, disponibili come sempre al confronto qualora qualcuno trovasse in queste pagine elementi di dibattito o anche solo abbisognasse di chiarimenti.
Adesso dunque passiamo alle ipotesi di lavoro, fermo restando ovviamente che la cultura deve essere alimento per la politica ma è a questa che poi compete fare la sintesi.
- Capitoli pubblicati:
1) Premessa www.gazzettadisondrio.it/17686-dossier_bim__il_primo_capitolo___premessa...
2) Genesi www.gazzettadisondrio.it/17844-dossier_bim__il_secondo_capitolo___genesi...
3) I parte BIM essenziale strumento di tutela www.gazzettadisondrio.it/18095-dossier_bim__il_terzo_capitolo____bim__es...
3) II parte BIM essenziale strumento di tutela http://www.gazzettadisondrio.it/18349-dossier_bim__il_terzo_capitolo____...
4) La situazione in Italia e in Lombardia http://www.gazzettadisondrio.it/18422-dossier_bim__il_quarto_capitolo___...
5) I parte Canoni, sovracanoni, rivieraschi, rivieraschi BIM. Natura, titolarità, risorse
http://www.gazzettadisondrio.it/18684-dossier_bim__il_quinto_capitolo__p...
5) II parte Canoni, sovracanoni, rivieraschi, rivieraschi BIM. Natura, titolarità, risorse
(testo attuale)
http://www.gazzettadisondrio.it/18789-dossier_bim__il_quinto_capitolo__s...
6) Riparto Fondi BIM
http://www.gazzettadisondrio.it/19004-dossier_bim__sesto_capitolo__ripar...
7) La Corte Costituzionale
http://www.gazzettadisondrio.it/19164-dossier_bim__settimo_capitolo__la_...
8) Parcellizzazione negativa. Monito per il futuro
http://www.gazzettadisondrio.it/19306-dossier_bim__ottavo_capitolo___par...
9) Unità provinciale
http://www.gazzettadisondrio.it/19497-dossier_bim__decimo_capitolo___i_p...
10) I parte Tentativi di futuro
http://www.gazzettadisondrio.it/19680-dossier_bim__decimo_capitolo___pri...
10) II parte Tentativi di futuro
- Capitoli da pubblicare:
11) Le ipotesi di cambiamento
12) Chiosa
APPENDICE: Titoli I II III IV V VI
INDICE (sintesi)