PASQUA
Ma che freddo fa, ma che freddo fa…"( Nada, tanto tempo fa a Sanremo), ciascuno di noi - o quasi - lo mormora aspettando la Pasqua di Risurrezione di questo tristissimo marzo 2013 che - forse- sia meteorologicamente che politicamente è di certo il peggiore che si ricordi.
Sarebbe bellissimo che la "speranza" il seme di attesa del futuro più lieto e umano che alberga nel cuore della gente, tanto reclamizzato da papa Francesco che ha spiazzato tutti per la sua vita da "cristiano". facesse prendere in mano a tutti noi il suo vero significato per cui Cristo è morto e risorto per aprire le porte del Bene. Tanti non credono a questo miracolo, ma non è già un miracolo che per capo della chiesa cattolica abbiamo uno che non ama i fasti, si fa inviare dall'Argentina le sue scarpe nere risuolate e che dice all'ex papa emerito J.R. siamo "fratelli"? C'è da esclamare .OH!!! come in una vecchia canzone di - mi pare - Povia. Allora, noi cristiani finora non ci eravamo considerati mai "fratelli" lavati e salvati dal sangue di Gesù? Tutti quei riti della Settimana Santa erano soltanto delle messinscena? No , mai, se pensiamo alle pasque felici e serene della nostra ed altrui infanzia. E, proprio per la memoria di ieri e speranzosi che lo scenario per ora ancora tanto " sociologicamente sporco" muti per il sacrificio del Cristo, amico e fratello dell'intera umanità, che propongo una serie di eventi che - penso- rallegreranno i nostri umiliati cuori.
- Storia e origine della Pasqua cristiana e ebraica
La Pasqua cristiana glorifica il sacrificio del figlio di Dio, Gesù di Nazareth che, dopo essere stato crocifisso, risorge per liberare gli uomini dal peccato originale. La Pasqua ebraica festeggia la liberazione del popolo giudeo dalla schiavitù dell'Egitto.
L'origine della Pasqua, secondo il Nuovo Testamento, risale alla crocifissione di Gesù, episodio che coincide con la vigilia della celebrazione di quella ebraica.
I cristiani di origine ebraica onoravano la Resurrezione dopo la celebrazione della Pasqua semitica, mentre i cristiani di origine pagana la ossequiavano tutte le domeniche dell'anno. Da questa ambivalenza e confusione di festeggiamenti nacquero numerosi controversie che terminarono nel 325 d.C. grazie al Concilio di Nicea, che stabilì che la Pasqua doveva essere celebrata la prima domenica dopo la luna piena che seguiva l'equinozio di primavera. Nel 525 d.C. si precisò che questa data doveva cadere tra il 22 marzo e il 25 aprile.
La Pasqua cristiana
La Pasqua cristiana è preceduta dalla Quaresima, un periodo di penitenza di quaranta giorni che va dal mercoledì delle Ceneri al Sabato Santo. La Domenica seguente - la Domenica delle Palme, il cui simbolo è il ramo d'ulivo - viene ricordato l'arrivo del Messia in Gerusalemme e la sua passione.
Da qui inizia la Settimana Santa, durante la quale hanno luogo momenti liturgici ben precisi. Dal lunedì al mercoledì è il tempo della Riconciliazione, il giovedì mattina si celebra la Messa del Crisma, in cui vengono benedetti l'olio profumato - quello utilizzato nei sacramenti del Battesimo, della Cresima e dell'Ordine - l'Olio dei catecumeni e l'Olio degli infermi.
La sera del giovedì Santo si svolge la Messa in Cena Domini in ricordo dell'ultima cena di Gesù, alla quale segue la processione al "sepolcro". Le ostie, che saranno utilizzate nella celebrazione del venerdì santo, vengono portate in un tabernacolo, il sepolcro, per essere adorate dai fedeli.
I cristiani considerano il venerdì Santo un giorno di contemplazione della passione di Gesù: è infatti in questo giorno che si svolge il rito della Via Crucis, che in maniera figurativa ripercorre l'ultimo giorno di vita del Figlio di Dio. Questa giornata è, per tutti i fedeli, dedicata al digiuno, testimonianza del bisogno di partecipazione alla Passione e alla Morte di Cristo.
Il sabato Santo è un giorno di riflessione e preghiera silenziosa. La notte tra sabato e domenica si svolge la Veglia Pasquale, durante la quale si leggono le promesse di Dio al suo popolo. Questa notte è scandita da quattro momenti: la Liturgia della luce (benedizione del fuoco, preparazione del cero, processione, annunzio pasquale); Liturgia della Parola (nove letture); Liturgia Battesimale (canto delle Litanie dei Santi, Preghiera di benedizione dell'acqua battesimale, celebrazione di eventuali Battesimi); Liturgia Eucaristica. Il giorno di Pasqua si festeggia la resurrezione del Redentore.
La Pasqua ebraica
Le origini della Pesah, Pasqua ebraica, risalgono, probabilmente, alla festa pastorale che veniva praticata nel Vicino Oriente dai popoli nomadi per ringraziare Dio. I festeggiamenti pastorizi erano legati anche alla "festa del pane non lievitato" - mazzot.
Dopo la liberazione del popolo ebraico, fuggito dall'Egitto guidato da Mosè, la Pasqua ebraica assunse un diverso significo. Mosè, come è scritto nel dodicesimo capitolo dell'Esodo, programmò la fuga del suo popolo. Tutti gli ebrei uccisero un agnello di un anno, consumarono il pasto in piedi con il bastone, pronti per la partenza, e segnarono con il sangue dell'animale le porte delle abitazioni. Così facendo tutti i primogeniti ebrei si sarebbero salvati dall'angelo inviato da Dio.
Ancora oggi la Pasqua ebraica, che inizia con il plenilunio di marzo e dura per otto giorni, è celebrata seguendo antichi riti. Durante questi otto giorni gli ebrei ricordano la liberazione dalla schiavitù del proprio popolo dalle vessazioni egiziane e l'inizio di un viaggio lungo 40 anni alla volta della terra promessa.
La celebrazione della Pasqua coinvolge i familiari con la lettura dell'Haggadà - libro della leggenda. In questo periodo, inoltre, sono banditi i cibi lievitati e per questo si mangia esclusivamente il pane azzimo. La tavola, durante la festa, è ricca di cibi simbolici: le erbe amare che ricordano la sofferenza del popolo ebraico, il pane azzimo, l'agnello arrostito intero, le erbe rosse, un uovo che simboleggia il lutto e la salsa charoseth, usata dagli schiavi ebrei in Egitto.
- In Italia, vi sono numerose Sagre e feste popolari durante la Settimana Santa
Sono tante le processioni, i riti, le sagre e le feste popolari con i quali si celebra la Settimana Santa nella nostra Penisola. Elenco un breve viaggio in Italia andando da nord ovest verso sud, per scoprire come, tra riti religiosi e antiche tradizioni popolari, gli italiani festeggiano la Pasqua.
- Oleggio: Corsa della Torta
Nella cittadina di Oleggio, in provincia di Novara, per le festività pasquali, si partecipa alla corsa della torta. La tradizione, che sembra risalire al XII secolo, comincia con varie rappresentazioni e un corteo al quale partecipa il paese. La corsa della torta comincia nella piazza, dove si riunisce la parata e vi partecipano i giovani celibi dei diversi rioni: il vincitore porta a casa una torta, primo premio della gara.
- Bormio: Carri allegorici e sfilate
Anticamente nel paese erano portati nella piazza gli agnelli agghindati, per poi essere benedetti nella messa pasquale. Oggi a Bormio, in provincia di Sondrio, la tradizione vuole che ogni contrada del paese prepari carri allegorici colorati, che sono portati a spalla per le vie del centro. Accompagnati dalla folla, dai canti e dalla musica, i carri arrivano nella piazza, dove sostano fino il lunedì di Pasqua.
- Mantova: Ostensione dei Sacri Vasi
La storia dei Sacri Vasi di Mantova risale a san Longino che si narra, ferì Gesù con una lancia. Dopo essersi pentito, il soldato romano raccolse il sangue del Redentore nei vasi che furono poi ritrovati nel giardino dell'ospedale dei Pellegrini. La processione, che il venerdì Santo si tiene a Mantova, è un rito serale che si svolge nelle vie cittadine dopo l'ostensione dei Sacri Vasi sull'altare della Basilica.
- Zuglio: Bacio delle croci
A Zuglio, in provincia di Udine, nella zona dove un tempo sorgeva la chiesa di S. Pietro di Carnia, risalente all'VIII secolo d.C. e situata su un'altura, si svolge il rito sacro del bacio delle croci. Dal paese, nel giorno dell'Ascensione, ogni parrocchia porta in processione verso il luogo sacro la propria croce abbellita da nastri e corone, seguita dai fedeli e dalla benedizione del parroco. I festeggiamenti si svolgono tutt'intorno all'altura tra i campi di Zuglio con musica e banchetti.
- Santa Maria della Longa: Sagra del lunedì di Pasqua
A Santa Maria della Longa, sempre in provincia di Udine, si svolge la sagra del Lunedì di Pasqua, una manifestazione che risale al 1700. Una festa paesana da trascorrere tra balli, canti e giostre. In piazza sono allestite altalene e il tiro al bersaglio, e le stradine sono affollate da venditori ambulanti che vendevano arance, mandarini e carrube. In passato si organizzavano come oggi, feste da ballo presso i cortili, nei poderi, e nelle osterie, che continuano dal vespro al tramonto.
- Tredozio: Sagra e il Palio dell'Uovo
A Tredozio, in provincia di Forlì, la domenica di Pasqua e il lunedì dell'angelo si svolgono la Sagra e il Palio dell'Uovo. La prima gara è la corsa dell'uovo, poi si prosegue con la ricerca dell'uovo nel pagliaio e con la battaglia delle uova. La Gara dei Mangiatori di Uova Sode ed altri giochi tipici della tradizione agreste, come la famosa pentolaccia e la corsa con l'uovo nel cucchiaio, terminano con la consegna dell'uovo d'argento.
- Cervia: Sposalizio del mare
Il rito che ogni anno si ripete per le festività pasquali a Cervia, in provincia di Ravenna, è lo Sposalizio del mare. Antiche fonti orali narrano della disavventura del Vescovo in mare, il quale riuscì a calmare la tempesta donando al mare il suo anello episcopale. Da allora al porto di Cervia vengono allestiste a festa le imbarcazioni che, raggiunte dal clero e dalle autorità, prendono il largo. Caratteristico il corteo, accompagnato da balli e canti, che si raduna per ascoltare le parole di benedizione del Vescovo, seguite dal lancio dell'anello.
- Firenze: Scoppio del Carro
Lo scoppio del Carro è una festa fiorentina che deve la sua origine a tre schegge del Sacro Sepolcro conservate nella Chiesa dei Santi Apostoli. La storia narra che i crociati nella Chiesa della Resurrezione distribuivano il fuoco benedetto provocato dai tre frammenti del Sepolcro. Oggi il fuoco sacro è trasportato da un carro trainato dai buoi con una torre, ed è accompagnato da un corteo di musicisti e sbandieratori. Dopo la messa viene accesa la miccia del razzo collegato alla colombina che dà inizio all'emozionante scoppio del carro.
- Porto Recanati: Bara de notte
Il Venerdì santo comincia a Porto Recanati, in provincia di Macerata, la popolare festa pasquale che risale al 1713, quando fu istituita la Confraternita del Cristo Morto. Si organizza per la Pasqua un convito per assistere i poveri e la processione che accompagna la bara, oggetto principale della tradizione. Un artigiano è incaricato dal suo predecessore di costruire con legno e tela la bara che contiene il simulacro del Cristo, portato poi in processione da dodici pescatori accompagnati da canti e inni tradizionali.
- Urbania: Punta e Cul per Pasqua e Pasquetta
A Urbania, in provincia di Pesaro, per Pasqua e Pasquetta ogni anno si rinnova l'antica tradizione di Punta e Cul, dove centinaia di uova sode si trasportano nell'aia dentro un cestino: la gara consiste nel battere le uova l'una con l'altra, il vincitore è quello il cui uovo rimane intatto e che conquista tutte le uova che aveva rotto. La tradizione è ispirata alle usanze delle aie contadine dove, la mattina di Pasqua e nei due giorni che la seguivano, ci s'incontrava per sfidarsi al gioco dell'uovo.
- Tarquinia: Processione del Cristo
La processione del Cristo nella provincia di Viterbo è caratteristica per la sua velocità. Gli abitanti del paese, infatti, festeggiano la celebrazione della Santa Pasqua con un corteo che vede correre su e giù per le strade di Tarquinia la statua di Gesù Crocefisso. Il rito, chiamato anche Corsa di Cristo, è rappresentato da una settecentesca scultura portata a spalla e un corteo in giro per il paese, accompagnato da spari di fucile e doppiette maremmane.
- Sulmona: la Madonna che scappa
A Sulmona, in provincia dell'Aquila, la domenica di Pasqua si rinnova uno dei riti più affascinanti di tutto l'Abruzzo, la Madonna che scappa perdendo il manto nero: tra le mani della sua statua spunta una rosa rossa e delle candide colombe che secondo la tradizione sono auspici di prosperità. Comincia così il corteo accompagnato dal suono delle campane in festa e dai fuochi d'artificio. Una celebrazione di origine medievale che si svolge nella scenografica piazza Garibaldi, nel parco nazionale della Maiella.
- Orsogna: Ballo dei Talami
La tradizionale festa pasquale a Orsogna, in provincia di Chieti, affonda le sue radici nelle credenze popolari del passato, si narra, infatti, che la Madonna del Rifugio, trovata nella chiesa distrutta dai bombardamenti, copriva con il suo manto azzurro i fedeli che si trovavano lì per pregare. Oggi nelle festività si riproduce quell'episodio nei diversi rioni, si allestiscono Sette Talami che raffigurano la Madonna e i suoi fedeli con personaggi viventi e si procede nella sfilata per le stradine di Orsogna fino ad arrivare alla chiesa.
- Barano D'Ischia: Ballo 'Ndrezzata
La danza chiamata Ndrezzata, che vuol dire intrecciata, è una tradizione pasquale di Barano d'Ischia: la musica folkloristica dei tamburi accompagna una ventina di uomini vestiti in costumi che ricordano i guerrieri nelle battaglie. L'origine di questo rito danzante risale alle battaglie dei saraceni, anche se non è storicamente accertato da date o reperti che ne certificano l'esistenza nel passato. Oggi è una ricorrenza che viene rispettata per i suoi buoni auspici.
- Bagnara Calabra: L'affruntata
In questo paese, in provincia di Reggio Calabria, festeggiano la pasqua con il rito dell'affruntata, una processione particolare del Cristo Risorto che s'incontra con la Madonna. Due cortei partecipano all'incontro partendo da due luoghi opposti: le persone in costume, che rappresentano gli angeli, le pie donne e gli apostoli, seguono le statue che sfilano per le vie del paese. Il suggestivo rito raffigura l'incontro tra madre e figlio, che annunciano la resurrezione.
- San Demetrio Corone: Primavera albanese
La Pasqua nella provincia di Cosenza è rappresentata dalla Primavera albanese, un antico rito che risale all'origine etnica del paese di San Demetrio. La festa dura per l'intera celebrazione pasquale e comincia il sabato quando tutti i partecipanti si recano alla fontana del paese e, nel silenzio solenne, s muovono in processione. Giunti alla fontana bevono l'acqua in segno di augurio e danno inizio ai festeggiamenti con canti greci e un grande falò acceso nella piazza centrale.
- Sicilia: la Pasqua sull'isola
Il periodo pasquale è festeggiato in diversi paesi siciliani con tradizioni caratteristiche che ogni anno attirano turisti da tutta l'Italia . La domenica di Pasqua, nella maggior parte dell'isola è festeggiata nelle piazze con la rappresentazione dell'incontro tra Maria e Gesù Risorto, chiamata secondo la località, Junta o 'Ncontru. I riti e le processioni appartengono alla tradizione siciliana, come quella di San Cataldo, dove apostoli giganti in cartapesta accompagnano il corteo. I festeggiamenti pasquali in Sicilia sono attesi come un rinnovo dell'esistenza: un commiato all'inverno celebrato con riti e tradizioni antiche.
- Sassari: la Settimana Santa
A Sassari, le celebrazioni per la Settimana Santa si aprono con la messa nella Chiesa delle Monache Cappuccine e con la benedizione delle Palme nella Chiesa della SS. Trinità. Una celebrazione di grande effetto è la rappresentazione della Madonna dei sette dolori: una statua della Vergine Maria è portata in processione dai membri di tutte le confraternite alla ricerca del Figlio morto. Arrivati in Piazza Colonna Mariana avviene il commovente incontro con il Cristo Risorto.
Non solo folklore, ma anche poesie( alcune)
Dall'uovo di Pasqua ( (Gianni Rodari)
Dall'uovo di Pasqua
è uscito un pulcino
di gesso arancione
col becco turchino.
Ha detto: "Vado,
mi metto in viaggio
e porto a tutti
un grande messaggio".
E volteggiando
di qua e di là
attraversando
paesi e città
ha scritto sui muri,
nel cielo e per terra:
"Viva la pace,
abbasso la guerra".
Pasqua ( Guido Gozzano)
A festoni la grigia parietaria
come una bimba gracile s'affaccia
ai muri della casa centenaria.
Il ciel di pioggia è tutto una minaccia
sul bosco triste, ché lo intrica il rovo
spietatamente, con tenaci braccia.
Quand'ecco dai pollai sereno e nuovo
il richiamo di Pasqua empie la terra
con l'antica pia favola dell'ovo.
Resurrezione ( Alessandro Manzoni)
È risorto: il capo santo
più non posa nel sudario
è risorto: dall'un canto
dell'avello solitario
sta il coperchio rovesciato:
come un forte inebriato ,
il Signor si risvegliò
Era l'alba; e molli il viso
Maddalena e l'altre donne
fean lamento in su l'Ucciso;
ecco tutta di Sionne
si commosse la pendice
e la scolta insultatrice
di spavento tramortì
Un estranio giovinetto
si posò sul monumento:
era folgore l'aspetto
era neve il vestimento:
alla mesta che 'l richiese
dié risposta quel cortese:
è risorto; non è qui.
Canta il sogno del mondo( David Maria Turoldo)
Ama
saluta la gente
dona
perdona
ama ancora e saluta
(nessuno saluta
del condominio,
ma neppure per via)
Dai la mano
aiuta
comprendi
dimentica
e ricorda
solo il bene.
E del bene degli altri
godi e fai
godere.
Godi del nulla che hai
del poco che basta
giorno dopo giorno:
e pure quel poco
se, necessario
dividi.
E vai,
vai leggero -.
dietro il vento
e il sole
e canta.
Vai di paese in paese
e saluta
saluta tutti
il nero, l'olivastro
e perfino il bianco .
Canta il sogno del mondo:
che tutti i paesi
si contendano
d'averti generato.
Venerdì santo (Francesco Guccini)
Venerdì Santo, prima di sera, c'era l'odore di primavera;
Venerdì Santo, le chiese aperte mostrano in viola che Cristo è morto;
Venerdì Santo, piene d'incenso sono le vecchie strade del centro
o forse è polvere che in primavera sembra bruciare come la cera.
Venerdì Santo, stanchi di gente, siamo in un buio fatto di niente
Venerdì Santo, anche l'amore sembra languore di penitenza
Venerdì Santo, muore il Signore, tu muori amore fra le mie braccia,
poi viene sera resta soltanto dolce un ricordo: Venerdì Santo...
Pasqua in immagini
Tra le festività religiose cristiane certamente la Pasqua è la più
importante. Essa è il simbolo della nuova alleanza tra Dio e gli
uomini, è l'inizio di una nuova vita, la nostra nuova vita di uomini
salvati dal peccato.
Per questo motivo molti artisti hanno voluto raccontare o raffigurare
la morte e la resurrezione di Gesù.
Il Crocifisso di "San Damiano"; è stato dipinto nel secolo XII da un anonimo pittore umbro.
Secondo la tradizione il Crocifisso parlò a San Francesco chiedendogli di restaurare la Sua Chiesa. Francesco dapprima pensò di dover ricostruire la chiesetta dove il Crocifisso era conservato. Poi però egli comprese che Gesù l'aveva chiamato ad un compito ben più
difficile: cambiare il cuore dei Cristiani.( e quello che speriamo possa fare Papa Francesco).
Maria de falco Marotta