2 28 QUESTIONE DI COSTUME. L'ITALIA ALL'OLIMPIADE. AVEVAMO RAGIONE: VERGOGNA, ANCHE DOPO LO SPLENDIDO ORO DI RAZZOLI!

Sul numero precedente avevamo pubblicato un commento dal titolo "ALL'OLIMPIADE UNA VERGOGNOSA ITALIA. MAI COSI' IN BASSO" e con sottotitolo "1) Un quadro desolante - 2) Valtellinesi all'altezza - 3) Le cause. Il da farsi (Cotelli, Vanoi !!!) - 4) Ripercussioni sul nostro turismo".

Conta quel che avevamo scritto: "Perché un bilancio prima delle ultime gare? Sappiamo come siamo fatti. Se per caso, per l'improbabile caso, che in zona Casarini arrivi un oro, partirebbe l'esultanza mettendo un po' la sordina sulla disfatta. Disfatta infatti resterebbe comunque, tale da dover essere analizzata con brutale obiettività per arrivare poi a un diffuso repulisti".

Dobbiamo confessare che quella definizione di improbabilità l'avevamo messa, riluttanti, per scaramanzia augurandoci comunque che almeno un oro arrivasse. Difficile dalle donne visto lo schieramento avversario. Speravamo in Moelgg e solo subordinatamente a Giuliano Razzoli, pur avendone notato nei mesi scorsi la crescita ed anche considerando quella specie di neve trovata là in Canadà.

Avevamo, comunque, ragione. Basta seguire la radiocronaca - si trova su Youtube - delle due manches. L'oro, in definitiva, avrebbe cambiato tutto. Non è vero. Non ha cambiato niente. La squadra azzurra si è presentata a Vancouver in parte notevole alquanto allo sbando. Lo stesso Capo delegazione ha criticato il fatto che si sia arrivati a queste gare come se fosse un'latra gara di Coppa del Mondo, non l'evento speciale che arriva ogni quattro anni.

Vorrà, del resto, dire qualcosa il fatto che le medaglie siano venute non certo dai più favoriti mentre quelli/e su cui si faceva affidamento hanno amaramente deluso, in buona parte forse cedendo sul piano psicologico.

Non attacchiamoci dunque alla medaglia d'oro, pur grandissima, arrivata in zona Casarini per dimenticare il disastro complessivo dal quale solo pochi si sono salvati. E non si attacchi ad essa lo staff della Federazione per evitare quelle dimissioni che, assemblea del 24 aprile o no, sono ineluttabili.

GdS

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