5 25 (Aggiornamento del 25.5) ELIO GERMANO A CANNES PRENDE IL PREMIO E POI PERDE LA SPLENDIDA OCCASIONE CHE AVEVA, QUELLA DI STARE ZITTO. PATATRAC! D'OBBLIGO E MERITATO IL CONSIGLIO: OFELE' FA EL TO MESTE'

Il riconoscimento come miglior attore è stato assegnato ex aequo allo spagnolo Javier Barden per la sua interpretazione di 'Biutiful' del messicano Alejandro Gonzalez Inarritu e all'italiano Elio Germano per 'La nostra vita' di Daniele Luchetti.

Germano, ritirato il premio, ha voluto pontificare dall'alto del suo seggiolone esprimendosi così al microfono: «Siccome i nostri governanti rimproverano sempre i cineasti perché parlano male di questo Paese - dice l'attore - dedico questo premio all'Italia e agli italiani che fanno di tutto per rendere l'Italia migliore, nonostante (2) la loro classe dirigente (3)».

1) Ruffianeria. Tentativo di ingraziarsi 'gli italiani'

2) Qualunquismo alla 'Piove, Governo ladro!'

3) Un siluro comunque al nostro Paese

Ci sarebbe un bis del terzo punto.

L'ineffabile Germano non si accorge, maltrattando - eufemismo - la classe dirigente, delle conseguenze del suo ragionamento.

Gli italiani, dice lui, fanno di tutto per rendere l'Italia migliore. Appunto. Per ottenere questo risultato alle elezioni hanno saputo bene cosa fare per rimediare agli errori della precedente classe dirigente, cui si può riferire il giudizio di Germano, quella che ha dovuto andarsene prima del tempo lasciando campo libero all'on. Berlusconi.

Questo ragazzotto trentenne ha già un bel carnet alle spalle, pare dunque sappia recitare bene. Merito anche dei registi con i quali ha lavorato, in genere di primo piano.

Al microfono a Cannes non c'era però un regista.

Ha recitato da solo.

Male, malissimo.

Il consiglio non può che essere: ofele' fa el to meste'

Luca Alessandrini

Luca Alessandrini
Editoriali

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