Voto per la Provincia. Sistema elettorale da burosauri
Se avessimo bandito un concorso nazionale per premiare chi ha dato vita alla più éclatante bufala nella pubblica amministrazione, avremmo avuto un disastroso esito perla più semplice delle ragioni:mancanza di concorrenti. Nessuno infatti se la sarebbe sentita si partecipare perchè battere chi ha concepito e realizzato il bislacco sistema elettorale per i Consigli Provinciali sarebbe stata una cosa assolutamente impossibile. Dovrebbero essere chiamati a risponderne per due terzi i tecnici e per un terzo il sottosegretario che ha avallato questo groviglio.
Cosa hanno pensato i cervelloni? “ dividiamo i Comuni in fasce, hanno deciso\
Prima fascia ci sono Sondrio e Morbegno ma 'il voto ponderato' per ciascun votante è lo stesso. 402, anche se Sondrio ha quasi il doppio di abitanti.
Seconda fascia. 383 per tutti e quattro Comuni con abitanti compresi tra i 9073 di Tirano e i 5400 di Cosio.
Terza fascia, fra 3 e 5000 abitanti: si parte con Albosaggia che ha 193 di voto ponderato come gli altri 11 ma col piccolo particolare che sono trattati allo stesso modo i 4768 di Talamona e 3031 di Montagna.
Quarta fascia. meno di 3000: curiosamente coincidono numero dei Comuni, 58, e voto ponderato. La perla: sulla stesso piano Pedesina con i suoi 30 abitanti e con Prata che ne ha 2921. Questo sta a significare che il voto di un amministratore di Pedesina vale 97 volte quello del Comune della Valgerola, primatista, all'incontrario, demografico nazionale!
Divisioni assurde, calcoli idioti, complicazioni inutili.
Alternativa
Già, potrebbe dire qualcuno, ma come si fa trovare un equilibrio fra il valore di amministratori di Comuni con diversità di abitanti? Si può, e come, e appena a Roma è uscito quello che sembra il parto di una mente, eufemismo, in difficoltà, lo abbiamo scritto.
Non è una trovata nostra ma della Regione Lombardia cui si era posto lo stesso problema, come fare a eleggere i Comitati Sanitari di Zona rispettando il rapporto tra amministratori del tal Comune e quelli dell'altro. E' elemento discriminante perchè nel modo lombardo c'era il rispetto della rappresentanza anche politica. In quello cervellotico attuale salta (del resto che in Consiglio Provinciale un partito non secondario non abbia rappresentanti non è un contributo alla vita democratica).
Il sistema era di una semplicità assoluta. Si faceva il rapporto fra la popolazione e il numero dei consiglieri. Il consigliere di Sondrio portava poco più di 500 voti (20.000 e rotti abitanti diviso 40, ossia il numero dei consiglieri) Il consigliere di Caspoggio (1500 abitanti e 15 consiglieri)ne portava 100. Si trattava sì di una elezione di secondo grado ma tale da mantenere la piena corrispondenza con la volontà popolare espressa nelle elezioni comunali. Per completezza rispondiamo a chi ritiene che in questo modo non si rispettava la segretezza del voto. Non è vero perchè allora si era pensato a questo aspetto e trovata la soluzione. Il consigliere di Sondrio che aveva, poniamo, 540 voti riceveva al seggio 10 schede da 50 voti e quattro da dieci. Quello di Caspoggio 2 da 50. Quello di Pedesina (30 abitanti e 15 consiglieri) portava 2 voti. Non c'era rischio di riconoscibilità.
Ripetiamo: sistema collaudato che aveva dato ottimi risultati in una Regione con quasi 10 milioni di abitanti e, allora, 1546 Comuni. A Roma bastava appena copiare.
Adesso che lo Stato scippa alle Regioni un sacco di materie in un disegno neocentralistico c'è veramente da dire “mamma li turchi”.
Il sistema elettorale appena visto nei giorni scorsi preoccupa non solo per sé ma per quello che ci sta dietro, il dirigismo burocratico che oggi ha inventato “l'indice di ponderazione del voto”, già nel linguaggio sintomo di quel burocratese che contestiamo in Europa ma che importiamo nel nostro Paese.
Oggi inventato quello, domani che cosa?
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PS Chi volesse continuare l'analisi: http://www.gazzettadisondrio.it/politica/24112016/voto-consiglio-provinc...