No di Roma ma ora neanche un €uro

E ora caccia alle Olimpiadi del 2028 da distribuirsi fra Milano,Torino, Genova, Venezia, Bologna, Firenze, Ancona, Napoli, Bari, Palermo e magari anche Assisi ma no Roma

Il Sindaco di Roma, signora Raggi, ha imitato, sostituendoli,  i bravi alle prese con Don Abbondio “"Questo matrimonio non s'ha da fare, né domani, né mai". Se iniziativa personale o alla Don Rodrigo non è dato sapere.
Addio/ colline sorgenti dal Tevere- ed elevate al cielo/ Campidoglio noto a chi è cresciuto tra voi/ …. addio!/ Quanto è tristo il passo di chi/ cresciuto tra voi/ se ne allontana!//

Niente evocare, Roma 1960, l'Abebe Bikila nella maratona nella storia o il legittimo orgoglio nazionale sollevato da Livio Berruti. "Questo matrimonio non s'ha da fare, né domani, né mai". Credevano alla Mina che cantava “Nessuno, ti giuro nessuno, nemmeno il destino ci può separare” e invece  la Raggi fa le Unioni civili e il divorzio olimpico. Un divorzio costato caro all'Italia. Sono tre anni che il Comitato, sia pur silenziosamente come si deve fare in questi casi, svolge campagna elettorale cercando di convincere la maggioranza dei quasi 200 Presidenti olimpici a preferire Roma sia a Parigi che Los Angeles. Quelli convinti, già tanti, si trovano in braghe di tela e dovranno ora subire gli assalti provenienti dalle due candidate rimaste. Smoccolando a più non posso contro quei “pasticcioni di italiani che non sanno fare mai niente” Questo dimenticando che abbiamo alle spalle uno strabiliante Expo che però era a Milano, non a Roma. Fosse stato sulle rive del Tevere forse staremmo ancora aspettando l'inaugurazione. Non solo Milano. Sarebbe stato lo stesso se Venezia, Bologna, Torino, Firenze persino Napoli.
A Roma dunque non ne sono capaci. Qualcuno dirà “ma Roma 1960 è stato un grande successo”. Vero ma allora ci fu un eccezionale lavoro di squadra, favorito anche dalla situazione politica, enormemente diversa dalla desolante situazione attuale, merito indiscusso del Governo di allora.
A Roma quelli che governano il Comune hanno evidentemente visto che non ne erano capaci. L'abbiamo letto sulla stampa internazionale e sembra possa esser vero vista, non fosse una cosa seria, la farsa della nomina della Giunta. Nelle dichiarazioni in campagna elettorale il giorno dopo l'elezione doveva essere insediata. Non è la riedizione di quel che si è visto più di una volta che le Giunte tardavano a partire per contrasti fra i diversi partiti. Qui siamo in presenza di un monocolore e col Sindaco che ha tutti i poteri. Ad oggi la Giunta non è ancora completata. Se tanto mi dà tanto figurarsi cosa sarebbe venuto fuori nell'organizzazione!
Non interessa in questa nota dichiararsi a favore del Partito del No o di quello del SI. Non ci sono né i Padre Cristoforo né l'Innominato. Non il lieto fine tra Renzo e Lucia. Vincono i Don Ferrante e le Donna Prassede.
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Ed ora la cosa seria, spunto per la presente nota. La Raggi si ritrova con 13,5 miliardi di passivo. Le Olimpiadi gliene avrebbero portati in cassa quattro per fare cose solo legate alla grande manifestazione.
Ha detto NO? A questo punto traiamo le conseguenze. 2+2= a quattro, non a 3,8 o 4,2. A questo punto non un €uro deve andare a Roma, passando dalle nostre tasche a quelle di laggiù. Si arrangino. Hanno sputato sul piatto perfino in un modo moralmente offensivo con la Raggi Sindaco tranquilla al ristorante mentre il Presidente del CONI Malagò con la delegazione era in Comune ad attendere i comodi della signora.

Ripetiamo, si arrangino.
Pessima vicenda. A 600 km di distanza Renzo e Lucia tutt'altra cosa.
f.

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