Una bella conquista targata Valtellina: Giorgio Rocca uber alles (speciale) Red - Intervista di G. Gallo all’assessore provinciale al turismo Del Tenno Red

Alla fine, come giusto, sul gradino più alto del podio c’è salito lui, Giorgio Rocca, per ricevere la Coppa di Cristallo, quella che spetta al vincitore della Coppa del Mondo di specialità. Nella fattispecie, ovviamente, di slalom speciale.

C’era stato un avvio di stagione strepitoso, con quelle cinque vittorie di fila da record. Ci si aspettava una prosecuzione di questi “sfracelli”, in particolare alle Olimpiadi, ma invece è cominciata la serie nera, interrotta soltanto, nelle gare finali in Svezia, dalla prima manche al fulmicotone. Solo la prima manche purtroppo.

Anche se in molti hanno parlato di pressione psicologica in vista delle Olimpiadi c’è anche da tener presente un altro dato, quello meteorologico. Sarà un caso ma le cinque vittorie sono venute tutte in una stagione molto fredda. Le uscite di gara pressoché sempre in condizioni metereologiche para-primaverili, in ogni caso con neve ben diversa.

Sia come sia è chiaro che tutti avremmo desiderato la continuazione dell’infernale ritmo di vittorie guardiamoci bene dal sottovalutare la conquista di quella Coppa di Cristallo che dai tempi di Tomba era una chimera per gli azzurri.

Giorgio Rocca è nato il 6 agosto 1975 a Coira da padre livignasco e madre svizzera.

Mette gli sci ai piedi alla verde età di tre anni, Sci Club naturalmente quello di Livigno. Nel 1989 è nella squadra della Lombardia.

di cui fanno parte i migliori ragazzi del circuito Fis Giovani.

A Courmayeur diventa campione italiano Allievi. A Piancavallo campione Giovani.

A sedici anni enella nazionale C; il coach è Claudio Ravetto, che sarà suo allenatore anche in squadra nazionale A.

Giorgio Rocca entra nel Gruppo Sportivo dei Carabinieri, poi nella nazionale B e quindi nella A

Nella stagione 1998-99 primo podio, a Kitzbuehel. Nei Mondiali di Vail: medaglia di legno a otto centesimi dal podio. Nel 2001-02 è secondo ad Aspen, secondo a Madonna di Campiglio. Occorre aspettare il 2003 per la prima vittoria a Wengen. Nel febbario 2003 nei i Mondiali di St. Moritz: è bronzo nello slalom. Via via il resto fino alla penultima stagione con tre vittorie e ai nostri mondiali di a Bormio nei quali Rocca conquista due bronzi in speciale e in combinata.

Stagione 2005/2006:

VITTORIE IN COPPA DEL MONDO

19 gennaio 2003 Wengen-Svizzera

16 marzo 2003 Lillehammer Norvegia

11 gennaio 2004 Chamonix Francia

22 dicembre 2004 Flachau Austria

9 gennaio 2005 Chamonix Francia

4 dicembre 2005 Beaver Creek USA

12 dicembre 2005 Madonna di Campiglio

22 dicembre 2005 Kranjska Gora Slovenia

8 gennaio 2006 Adelboden Svizzera

15 gennaio 2006 Wengen Svizzera

RISULTATI NELLE GARE 2005/2006

17-03-2006 Aare SWE FIS G 19

11-03-2006 Shiga Kogen JPN S 8

10-03-2006 Shiga Kogen JPN S 16

05-03-2006 Yongpyong KOR G nc

04-03-2006 Yongpyong KOR S 17

25-02-2006 Sestriere ITA S x

14-02-2006 Sestriere ITA S 3

14-02-2006 Sestriere ITA C 5

14-02-2006 Sestriere ITA C 21

24-01-2006 Schladming AUT S x

22-01-2006 Kitzbuehel AUT S x

15-01-2006 Wengen SUI S 1

13-01-2006 Wengen SUI SC x

08-01-2006 Adelboden SUI S 1

07-01-2006 Adelboden SUI G 23

22-12-2005 Kranjska Gora SLO S 1

21-12-2005 Kranjska Gora SLO G 21

18-12-2005 Alta Badia ITA G 26

12-12-2005 Madonna di Campiglio S 1

04-12-2005 Beaver Creek, CO USA S 1


DEL TENNO

Assessore Del Tenno, Giorgio Rocca dunque parteciperà agli Assoluti di Santa Caterina. È l’occasione per fare un bilancio sportivo, che ha dato tante soddisfazioni e ci ha lasciato un po’ di amaro in bocca per la prova olimpica. Qual è il suo parere?

Mah, diciamolo chiaramente: Giorgio Rocca è un grande campione e lo ha dimostrato ampiamente. Sono state sprecate troppe parole, in queste settimane, per la fine della stagione e, soprattutto, per i risultati non all’altezza delle attese alle Olimpiadi di Torino. Ma dobbiamo pur renderci conto che queste cose accadono. Lo sci non è come nel calcio dove, se sbagli un rigore, hai comunque ancora il tempo di recuperare. E non è nemmeno il motociclismo. Tante volte è stato fatto un paragone fra Giorgio e Valentino Rossi. Certo, il paragone è perfettamente calzante se si considera la statura di questi atleti. Ma, nel motociclismo, chi non conquista la pole position ha comunque la possibilità di dare filo da torcere e salire sul podio. Lo sci è uno sport diverso, che non perdona: se fai un errore, sei fuori. E troppo spesso ce ne dimentichiamo… Per questo la partecipazione di Giorgio agli Assoluti di Santa Caterina per noi è già di per sé un fatto importante, di cui siamo orgogliosi.

Rocca non è solo il campione del momento, è anche il simbolo della Valtellina sportiva. Quali sono i caratteri di questa terra che, secondo lei, rappresenta meglio?

Noi abbiamo “sposato” Giorgio non solo perché è un grande campione (e di atleti così non ne nascono tutti i giorni), ma soprattutto perché interpreta al meglio lo spirito valtellinese. Un esempio, che pochi conoscono, è emblematico: in Giappone Giorgio stava male, aveva la febbre, ma nessuno lo ha scritto perché lui non lo ha detto a nessuno. Giorgio è fatto così: non si nasconde mai dietro un dito, non scarica la colpa sugli altri se non gli va bene. Ha una tempra, una tenacia che non sono comuni. Ecco, se mi chiede che cosa c’è di tipicamente valtellinese in lui, rispondo così: il suo modo di essere, crudo negli atteggiamenti e nello stesso tempo schietto e pragmatico, è forse la caratteristica che meglio rappresenta questa terra. Se si tiene conto di questo aspetto (che mi sembra emerso anche dalla spiritosa intervista delle Iene), si capisce che non parliamo di una pura e semplice sponsorizzazione. C’è una simbiosi, un rapporto strettissimo, biunivoco direi, fra la Valtellina e Giorgio. Il primo giorno che abbiamo visto il marchio Valtellina sulla sua testa noi eravamo già contenti. Tutto il resto è un di più: è un regalo che lui ha voluto e saputo farci. In qualche modo, un segno di amore.

E cosa rappresentano per la Valle i campionati italiani iniziati martedì?

La continuità di un lavoro produttivo compiuto sempre con grande passione e con un’attenzione responsabile ai problemi concreti. I grandi avvenimenti sportivi qui non affondano nel vuoto, come a volte accade. Ma poggiano su un terreno lungamente curato. Gli Assoluti di sci alpino sono la logica conseguenza di una serie di sforzi e di impegni che per due volte hanno portato in Valle i Mondiali di sci alpino e che hanno fatto della discesa di fine anno sulla “Stelvio” una delle manifestazioni più belle, forse in assoluto la più bella dell’intero circuito della Coppa del Mondo. Ecco, gli Assoluti danno un’ulteriore dimostrazione che i valtellinesi sanno progettare e sanno unire alla passione sportiva la lucidità imprenditoriale. Anche attraverso lo sport la Valtellina tiene viva quella morale del lavoro che è l’elemento di forza della nostra Regione e che tutti ci invidiano.

Quali sono gli impegni che la Provincia si sente di prendere per il futuro?

Guardi, io sono convinto che questo momento sia favorevole alla costruzione di grandi e importanti sinergie, che vedano impegnati insieme le istituzioni e i privati. Quello che è necessario è armonizzare gli sforzi per far fruttare ancora di più i grandi investimenti fatti, anzitutto in termini di lavoro, di passione, di impegno, di responsabilità. Abbiamo avuto i Mondiali, c’è la Coppa del Mondo, ma c’è anche la Coppa Europa a Medesimo e Valmalenco, e ci sono enormi potenzialità per lo sci nordico. Insomma, l’intera Valtellina è presente nell’ambito degli sport invernali. E noi vogliamo non solo conservare ma addirittura rafforzare questa eccellenza, questo primato che abbiamo nella montagna italiana.

Giuseppe Gallo

Editoriali