10 20 40 BERLUSCONI: ATTO FINALE?

"Successo tattico, errore strategico" era stato il titolo del nostro commento all'indomani dell'espulsione di Fini dal PdL. La successione degli eventi ha dimostrato eloquentemente quanto avessimo ragione. E ora siano, forse, all'atto finale.

a) Il voto compatto. In Parlamento martedì scorso voto compatto dell'ex maggioranza sulla retroattività del Lodo Alfano. Molti l'hanno intepretato come un segnale positivo ai fini della continuazione della Legislatura.

b) Il lodo 'costituzionale.m Arriva il Lodo Alfano 'costituzionale.

c) La nota del Quirinale. Arriva una nota del Quirinale, quella che pubblichiamo integralmente visto che non lo ha fatto quasi nessuno:

"Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato una lettera al sen. Carlo Vizzini, Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato, presso la quale è in corso l'esame della proposta di legge costituzionale 2180/S".

"Visto l'esito della discussione svoltasi sulla proposta di legge costituzionale 2180/S e nell'imminenza della conclusione dell'esame referente, ritengo di dover esprimere profonde perplessità sulla conferma da parte della Commissione della scelta d'innovare la normativa vigente prevedendo che la sospensione dei processi penali riguardi anche il Presidente della Repubblica. Questa previsione non era del resto contenuta nella legge Alfano da me promulgata il 23 luglio 2008.

Come già ribadito più volte, è mia intenzione rimanere estraneo nel corso dell'esame al merito di decisioni delle Camere, specialmente allorché - come in questo caso - riguardino proposte d'iniziativa parlamentare e di natura costituzionale.

Non posso peraltro fare a meno di rilevare che la decisione assunta dalla Commissione da lei presieduta incide, al di là della mia persona, sullo status complessivo del Presidente della Repubblica riducendone l'indipendenza nell'esercizio delle sue funzioni. Infatti tale decisione, che contrasta con la normativa vigente risultante dall'articolo 90 della Costituzione e da una costante prassi costituzionale, appare viziata da palese irragionevolezza nella parte in cui consente al Parlamento in seduta comune di far valere asserite responsabilità penali del Presidente della Repubblica a maggioranza semplice anche per atti diversi dalle fattispecie previste dal citato articolo 90".

Su incarico del Presidente Napolitano, il Segretario generale della Presidenza della Repubblica ha inviato al Presidente del Senato, e per conoscenza al Presidente della Camera, copia della lettera che richiama l'attenzione della Commissione del Senato sulle conseguenze che le decisioni finora assunte possono avere sull'esercizio delle funzioni del Capo dello Stato. In base a tali decisioni, infatti, il Parlamento potrebbe essere chiamato a pronunciarsi a maggioranza semplice sulla prosecuzione di procedimenti penali per fattispecie diverse da quelle previste dall'art. 90 della Costituzione, possibilità invece esclusa dalla normativa costituzionale vigente e dalla costante prassi applicativa, possibilità non contemplata neppure dalla legge Alfano n. 124 del 2008.

Le reazioni

d) Interpretazioni varie con accuse a Napolitano di avere debordato dalla sua funzione.

e) Berlusconi. "Il Premier ha infatti reso questa dichiarazione al giornale Frankfurter Allgemeine Zeitung: "Questa legge non è stata una mia iniziativa, ma una proposta del mio Partito. Io non sono più interessato a portarla avanti. Non voglio che si dica che io faccio leggi ad personam, 'leggi vergogna'. Altro xhe 'leggi vergogna'. Sono sedici o diciassette anni che vengo perseguitato dai magistrati per fatti già chiariti".

f) Quirinale: "Con la lettera inviata al Presidente Vizzini, il Capo dello Stato ha ritenuto di dover manifestare le sue "profonde perplessità" su un punto specifico - tale da incidere sullo status del Presidente della Repubblica - della proposta di legge costituzionale all'esame della prima Commissione del Senato. Le soggettive interpretazioni e le

generalizzazioni del contenuto della lettera apparse in diversi commenti di stampa, così come le conseguenze politiche che taluni annunciano di volerne trarre sono del tutto estranee agli intendimenti del Presidente della Repubblica, sempre volti a favorire con la massima imparzialità la correttezza e la continuità della vita istituzionale".

ULTIMO ATTO?

Via il Lodo Alfano, le elezioni si avvicinano. Tanto al punto di far dichiarare ad un allarmato Casini che in caso di "autoribaltone" della maggioranza si farà un altro governo. Potrebbe anche essere possibile di mettere insieme in una sorta di unione sacra (per la verità non proprio tale mescolando sacro e profano, politicamente parlando). Per Di Pietro sarebbe il CLDB Comitato di Liberazione da Berlusconi. Per gli altri CLIE, Comitato di Liberazione dall'Incubo delle elezioni, in quanto marcherebbe male numericamente parlando. Politicamente ci sarebbero mo0lte probabilità di una sorta di epurazione di capi storici di sinistra nel PD, da aggiungersi al disagio dei cattolici per lo spostamento a sinistra dell'asse centrale. Berlusconi, che avrebbe ragioni per licenziare almeno la metà del suo staff , gioca a carte scoperte che non lasciano però capire se siamo nell'estemporaneità o al rischio calcolato.

Due scenari.

a) Si tira la corda ma in maniera che se si spezza la colpa sia degli altri. Esito obiettivamente incerto.

B) Si trova il sistema di mandare avanti la Legislatura sino a scadenza naturale, ricomprendendo da parte di tutti e quindi anche della sinistra, un paracadute per il Presidente del Consiglio.

E meno male, in questa situazione, che c'è Tremonti!

Alberto Frizziero

Alberto Frizziero
Editoriali