LA SENTENZA DEL TAR SULL'ORA DI RELIGIONE CHE NON DOVREBBE CONCORRERE AI CREDITI FORMATIVI

La religione no, ma al conseguimento dei crediti formativi concorrono persino (!!!) "i corsi di danza caraibica". Chi è veramente discriminato?

Secondo il TAR del Lazio "É illegittima la partecipazione a pieno titolo agli scrutini degli insegnanti di religione cattolica, e di conseguenza sono da ritenersi illegittimi i crediti scolastici per l'ora di religione. Perché diversamente si determinerebbe nelle scuole pubbliche una forma di discriminazione a danno di chi non professa la religione cattolica".

Perché la discriminazione? Chiunque ha facoltà di seguire o di non seguire le ore di religione. Logica vuole che chi esce dall'aula quando c'è quest'ora entri in un'altra dove va a fare altro (poi ovviamente ci sarebbero problemi per la simultaneità per cui l'importante è che fatte 100 le ore complessive di religione il contestatore faccia 100 ore di materia alternativa che oggi, con l'autonomia scolastica può essere di vario tipo. A questo punto ai crediti per Giovanni Scarpasacchi che gli derivano dall'avere seguito con profitto l'ora di religione si affiancano, in sede di scrutinio, i crediti per chi ha seguito l'evoluzione delle farfalle o la storia dei saccaromiceti o qualsiasi altra materia alternativa.

Vero o non vero che sia si ha l'impressione di una deriva laicista abbastanza diffusa nella società contemporanea, accompagnata peraltro da quella che abbiamo chiamato recentemente, nel titolo di uno scritto, 'l'accidia dei cattolici', riferendosi ai fedeli più o meno assidui che siano. Ma non solo certamente solo i fedeli. Di fronte a episodi o situazioni che ledono profondamente il sentire dei cattolici, sia pure senza mai venire meno ai principi 'laici' della convivenza sociali, in primis democrazia e libertà, non è possibile che si lasci soltanto al Cardinale di turno di dire la sua. Per sua natura di 'comunione dei fedeli' i messaggi, le posizioni, le esortazioni, anche le critiche dovrebbe essere simultanei. Non solo la CEI o chi per essa, ma i presuli, i pastori, i diaconi, i catechisti…

Non succede o succede di rado, e qualcuno ricorda il famoso detto "chi è causa del suo mal pianga sé stesso". Il guaio è che il male non è solo di qualcuno ma di tutti, e dell'intera società sempre più scristianizzata e sempre meno attenta ai valori fondamentali, laici compresi.

Ha reagito Mons. Coletti, nostro Vescovo che è anche : «Uno Stato davvero laico non emargina la religione» ma interessante la posizione dell'ex Ministro del Governo Prodi on. Fioroni, la cui ordinanza è quella annullata dal TAR: «al conseguimento dei crediti formativi concorrono una serie molto ampia e varia di discipline, non ultimi anche corsi di danza caraibica, ritengo quindi che possa contribuirvi anche l'ora di religione o della materia sostitutiva, come previsto per legge». Emblematico.

Al prossimo numero con un'ampia dissertazione in merito.

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