CHE FAMILY DAY!

Punto fermo – Il biglietto – La gente che ha capito – Portata storica – Noi non c’eravamo ma… - Andare avanti

PUNTO FERMO

Il Family Day ha costituito e costituisce un punto fermo, l’inversione di tendenza del mondo cattolico a sopportar tacendo in nome di astratte interpretazioni dei principi di fondo del cattolicesimo ignorando le responsabilità dell’omissione. La piazza non è monopolio di nessuno, non della sinistra ma più genericamente della politica, non dei sindacati, men che meno di una minoranza laicista di voci stentoree perdippiù amplificate oltre misura dalla maggior parte degli organi di informazione. La piazza non è neppure esclusiva per cui una manifestazione organizzata solidalmente da moltissime associazioni cattoliche non si è chiusa confessionalmente. Aperta a uomini e donne, e loro associazioni, di buona volontà. C’era anche l’associazione dei divorziati per affermare che la famiglia anche quando va male è comunque un valore.

Per dare il senso di questa giornata nel modo migliore ricorriamo a due stralci da una lettera scritta dalla Presidente dell’ AGeSC Associazione genitori scuole cattoliche di Sondrio, Angela Dell’Oca e pubblicata dal quotidiano “La Provincia di Sondrio”

IL BIGLIETTO

- Il primo: “Sembrerà strano partire da questo nel raccontare di una giornata straordinaria

come quella del 12 maggio a Roma, ma al Family Day (1 milione e più di persone) abbiamo pagato tutti il biglietto della metropolitana per andare a Piazza San Giovanni dalla periferia dove ci avevano fatto parcheggiare i pullman: né spintoni, né insulti, nemmeno uno che scavalcava il tornello, tutti (papà e mamme, frotte di bambini, ragazzi e nonni) in fila paziente, anche cantante, a obliterare il biglietto”. E’ un particolare bellissimo, segno di serenità, di senso di responsabilità, di quello che in altre manifestazioni manca in una parte dei manifestanti (anche recentemente un treno è arrivato a Roma in condizioni da essere spedito all’Officina Rialzo per essere internamente rifatto). In piazza “per” e non “contro”. “Contro” – e molti cartelli lo dimostravano per non parlare dell’indecente vignetta del Manifesto - erano invece i manifestanti della contestuale iniziativa in Piazza Navona dove la grande delusione per il chiarissimo flop non ha trovato di meglio che il processo a Fassino perché, intelligentemente, ha trovato di meglio da fare.

LA GENTE CHE HA CAPITO

- Il secondo: “Gente che ha capito, e per questo si è mossa con semplicità, senza "orgogli cattolici", che c’è in gioco molto di più della difesa di qualche diritto o privilegio, quello che è messo in discussione non solo in Italia, ma da tempo in Europa, è la natura stessa dell’uomo e della società”.

La vicenda della Costituzione Europea, con la messa al bando dell’evidenza, ovvero delle origine cristiane, è solo la punta dell’iceberg.

PORTATA STORICA

Il terzo “Avere compattato la gente normale, che non è abituata ad andare in piazza, figuriamoci fino a Roma, è un avvenimento di portata storica, segno di ripresa morale e civile del nostro Paese”.

Cattolici ma non solo. Come per il referendum per la fecondazione assistita. Da un parte uno schieramento ponderoso con gran parte dei mass media, intellettuali “laici” molto laicisti, gente dello spettacolo – nel cui mondo pare che per molti le regole debbano essere diverse – tutta la sinistra politica. Dall’altra la gente comune. Il risultato, lapidario come sanno essere i numeri, fu tale da essere definito dall’on. Bertinotti “terribile”. In quell’occasione il problema era però semplice: un voto (o anche un non voto). Qui c’era da fare una cosa inconsueta: scendere in piazza. C’era da andare a Roma. Per i valtellinesi due notti in pullman e così per tanta altra gente.

Un grande messaggio. Per tutti. Ma anche per larga fetta dei cattolici.

NOI NON C’ERAVAMO MA…

Noi non c’eravamo, ma per impegni. E l’adesione l’abbiamo mandata. Era come se ci fossimo.

Noi che sui DICO ci siamo espressi subito. In senso negativo su quello che sta dietro, in senso critico sul disegno di legge che – significativo che sia sfuggito agli estensori – di fatto consente la poligamia e il ripudio come abbiamo analiticamente dimostrato. Abbiamo però anche considerato alcuni problemi reali che ci sono e offerto l’ipotesi di soluzione, sposata fra l’altro da un politico nazionale in suoi interventi in TV. Vediamo che, sviluppi by-partizan, i tre punti cardine della nostra proposta si stanno facendo strada. Il primo riguarda le coppie eterosessuali per le quali ci sono il matrimonio religioso, il matrimonio civile, il divorzio, un corpus giuridico esaustivo. Potrebbero esserci casi particolarissimi da rendere possibile l’eccezione. In questo caso rarissimo griglia severa comunque e possibilità per il giudice che si occupa già di matrimoni e divorzi di superare l’ostacolo. Per le altre coppie integrazione al Codice Civile ma non nel libro primo “Delle persone e della famiglia” bensì nel libro quarto “Delle obbligazioni”, eventualmente con emendamenti al libro secondo “Delle successioni”. Terzo punto infine la definizione affidata non a un soggetto pubblico ma a un notaio. Si tratta di ipotesi che risolverebbero alcuni problemi concreti che ci sono ma senza intaccare principi e valori. Le reazioni degli ambienti laici ma in realtà “laicisti” dimostrano che il loro problema non è quello che viene sbandierato (ospedale, casa, successione ecc.). Quello è il primo passo per poi andare avanti ed arrivare dove è arrivato Zapatero, adozioni comprese. I come in Svezia dove, nessuno ne parla, l’adozione a coppie di omosessuali è consentita ma alla condizione che i bambini non siano svedesi (razzismo allo stato puro).

ANDARE AVANTI

I cattolici hanno preso coscienza di se stessi. Andare avanti sulla strada dei valori. L’economia sta stritolando la politica. L’incultura dilaga. Il fondamentalismo minaccia. Il campo cristiano è diviso. Il Papa spesso è solo. E’ il momento dei cattolici insieme ai non cattolici che si rendono conto che un mondo in cui i disvalori sconfiggono i valori rischia grosso.

Alberto Frizziero

Alberto Frizziero
Editoriali