LA DISTOPIA IN CUI VIVIAMO, E NON SOLO BERLUSCONI 11 1 20 11

Ogni riferimento ai guai d'Italia, ma anche del mondo, non è pienamente casuale ma volutamente causale

Bene e male, bianco e nero, sotto e sopra, avanti e indietro, forte e debole, grasso e magro, alto e basso, luce e buio, caldo e freddo, veloce e lento, lungo e corto, umido e secco, dritto e storto, verticale e orizzontale, vivo e morto, femmina e maschio, avaro e spendaccione, dolce e amaro, tanto e poco, presente e assente, dolore e piacere, gioia e dispiacere, aereo e sotterraneo, profondo e superficiale, ira e dolcezza, sereno e rabbioso, bello e brutto, abbracci e sberle, amore e odio, lieto e triste, credente e ateo, angeli e demoni, solido e liquido, ricco e povero, colto e ignorante, onesto e disonesto, ottimismo e pessimismo, ordinato e casinista, castità e lussuria, conservatore e progressista, divertente e severo, saggio e stolto, nordista e sudista, orientale e occidentale, semplice e complesso, presuntuoso e modesto, esagerazione e moderazione, caro e economico, colpevole e innocente, bugie e verità, lettore intelligente e lettore che non legge 'La Gazzetta di Sondrio', mare e monti, vento e bonaccia, simpatia e antipatia, stacanovista e lavativo, geniale e ottuso, disordine e precisione, e via di questo passo.

La dialettica dei contrari ci viene in aiuto per analizzare il nostro oggi che sembra non offrirci un incoraggiante domani. E come? Rovesciando i termini del problema .

L'utopia

Al di là dei comportamenti operativi, un mix di buono e di gramo come sempre, gli oggi vituperati partiti di un tempo offrivano un'immagine di futuro, seppure alquanto utopistica.

L'utopia sbandierata davanti a noi che cercavamo di coglierla pur sapendo che al di là di qualche risultato parziale non sarebbe stato possibile andare. La prima a darcela era stata la Chiesa, poi erano venuti gli intellettuali, poi le ideologie, poi le Istituzioni di vario tipo e vari livelli. L'utopia aveva un grande valore per il solo fatto di esserci.

La distopia

E' arrivato il contrario. L'utopia in cantina. Che dico? Altro che in cantina! Giù, nei profondi recessi della crosta terrestre. Ci sono finiti valori che si credevano al riparo dalle follie umane. Ha preso l'avvento quel Moloch che quel capolavoro di film che è stato "La storia infinita" di Folfgand Petersen dal romanzo di Micael Ende, aveva identificato nel "Nulla", fortunatamente sconfitto all'ultimissimo momento salvando Fantasia.

Oggi il nulla domina. La vicenda che vede coinvolto l'on. Berlusconi ne è dimostrazione.

Non può, oggettivamente, essere invocata la 'privacy' come ha fatto qualche sostenitore, fra l'altro in modo controproducente. Un personaggio con pubbliche responsabilità, e non solo ai vertici in quel di Roma, non ha quasi per niente vita privata. E anche fatti o episodi relativi alla sfera personale hanno obiettivamente forti condizionamenti per effetto del ruolo svolto. Comunque vada la vicenda, comunque siano, o non siano, le responsabilità il giro di ragazze nella residenza del Premier nella stramigliore delle ipotesi è una vistosa imprudenza di cui sono chiamati a rispondere moralmente anche le persone più direttamente vicine che avrebbero avuto il dovere di consigliare prudenza e attenzione, indipendentemente del fatto se ci sono o non ci sono variazioni sul tema dei materassi.

Vale lo stesso discorso per la Procura. Fosse vera la notizia data da Panorama di 100.000 intercettazioni in sei mesi potrebbe aver ragione Sansonetti che in TV, alla Sette, ha definito il sistema delle intercettazioni com'è oggi una ignominia. Il Nulla. A parte i costi astronomici non si può non rivisitare Orwell e il suo famosissimo romanzo "1984" (che non è la data della vicenda ma quella della stesura del romanzo, spostati di posto il terzo e quarto numero: da 1984 a 1948). Chi scrive ha sempre sostenuto che la fragilità della Società richiede tutela e difese che pur sacrificano parte della nostra privacy. Basta vedere le telecamere, oggi diffusissime, quale ausilio stiano dando alla lotta alla criminalità, anche se possono prestarsi a complicazioni e abusi. Se è vero il dato di 100.000 intercettazioni per una vicenda che non è su terroristi che preparano un attentato allo stadio di San Siro o su colombiani in procinto di sbarcare in italia una nave di droga, se tanto mi dà tanto ce ne dovrebbero essere parecchie volte di più, centinaia di migliaia, per mafia, 'ndrangheta, sacra corona unita. No? Ma a questo punto non rischiamo di entrare nella logica del Grande Fratello, non la deleteria trasmissione di Canale 5 - uno dei supporti del 'Nulla', ove la morale è assolutamente un optional - bensì quello del 'Socing' Orwelliano. In questo caso con l'assunzione del ruolo da parte della Magistratura. No?

Doveri

Dovendosi rimontare da distopia, ancora senza tornare ad utopia ma almeno ad un livello ragionevole, ricordare i doveri legati al ruolo vale quindi per il Premier come anche per i magistrati milanesi, (non genericamente ma quelli che proprio impressione di indipendenza non sembra l'abbiano data.

Piccolo sospetto

Infine un piccolo sospetto. Ma che garanzie ci sono che quelli che intercettano, ci riferiamo a qualche dipendente delle società private, non possano un domani utilizzare a propri fini quanto ascoltato? Anche se persone che con l'indagine non c'entrano per niente, o per fesserie dette a telefono. Alzi la mano chi non ne dice visto e considerato che se le balle che la gente si dice a telefono potrebbero esplodendo fare un cratere tra il Bernina e il Monte Rosa… Alla prossima.

Alberto Frizziero

Alberto Frizziero
Editoriali

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