CHE CENTENARIO! COME IL CREDITO VALTELLINESE HA RICORDATO IL 12 LUGLIO DEL 1908 CON LA GENTE DI VALTELLINA

Una favola moderna

Volevamo narrare una favola moderna, quella di una giornata, il 12 luglio, in cui la città di Sondrio è stata messa, fortunatamente, a soqquadro. Chi fosse arrivato quel giorno, senza nulla sapere, avrebbe detto se per caso questi valtellinesi, così impegnati, così seri, così riservati, si fossero imbottiti di gas esilarante vale a dire di protossido d'azoto, trasformandosi del tutto. Ovunque il nostro visitatore avrebbe infatti trovato qualcuno, qualcosa da vedere, da berem da mangiare, da seguire. 60 eventi 8in un giorno sarebbero tanti anche per Milano, figurarsi per Sondrio.

Era giorno di festa. Il giorno fatidico che ricordava, a 100 anni di distanza, la fondazione del Credito Valtellinese, uno dei due pilastri dell'economia provinciale. Ci sono stati spunti sulla diversità delle due banche. Diversità essenziali e fondamentali per lo sviluppo di entrambe. Diverse in tutto, e quindi complementari oltre che concorrenti, ma con una cosa in comune: l'impegno, la capacità, la formazione, la trasparenza, l'onestà. Ed entrambe, partendo da una zona ai margini del Paese, demograficamente un trecentesimo, economicamente ancor meno, quando in altre importanti città, lombarde e non, le banche locali venivano ingoiate dal sistema, eccole a svilupparsi, ad esetendersi, ad entrare nel Gotha nazionale.

Volevamo, ma abbiamo cambiato idea.

Sabato 12 luglio il nostro giornale ha pubblicato, quasi in contemporanea, alcune osservazioni sull'andamento della giornata che abbiamo formulato nell'articolo "SABATO 12 LUGLIO. IN DIRETTA DAL CENTENARIO - Pomeriggio - Andiamo avanti tornando indietro, al Teatro Sociale - "Banche e Territorio"- La S. Messa concelebrata dal Cardinale - Finalmente - E ora?". Tanto in diretta che nell'originale avevamo lasciato anche qualche errore di stampa…

Volevamo. E invece abbiamo deciso, dopo questo cappello, di ripubblicare pari pari la nostra "diretta" di sabato 12.

Buona lettura

DALLA "DIRETTA"

"Pomeriggio

Il pomeriggio si sta inoltrando verso la sera. C'è ancora tanta luce perché le giornate restano lunghe lunghe. Una serie di buffi fiocchi di vapore caratterizza lungo le Orobie i mille metri di quota, indicati senza possibilità di errori dal serbatoio idroelettrico del Gaggio di Piateda. Di fronte la zona di Dauncian, Montagna, è una "scighera" sola. Quello che però conta è che l'azzurro in alto l'ha spuntata. La maggioranza è dalla sua parte con una minoranza non estremista ma del tutto moderata. In altri termini la fanno da padroni i cirri che lasciano prevedere una serata tranquilla e quindi l'atteso spettacolo pirotecnico che viene dato per fantasmagorico.

Non era stato così all'inizio ufficiale degli eventi, previsto per le 15.30 in Piazza Campello. Sembrava proprio che qualche diavoletto maligno si fosse divertito ad aprire i rubinetti e a far scendere una antipatica pioggia. Dubbio: e che questa fosse una trovata degli organizzatori? Come, far piovere per rovinare gli eventi? No, affatto, per dimostrare come si fosse pensato a tutto. Nell'info-point davanti a Palazzo Pretorio ecco comparire d'incanto provvidenziali mantelline blu sottilissime in distribuzione per la gente, simili a quelle che una volta si compravano a poco nei grill autostradali (e non erano made in China come queste, ma italiane). Un po' come succede ad Eurodisney dove, essendo stato realizzato a Marne la Vallée, si è fatta l'abitudine all'apertura delle cataratte del cielo. Viene a parecchi un po' di rabbia, come era venuta ieri sera quando all'improvviso la notte aveva deciso di inzuppare gli zuzzurelloni che non erano andati a letto all'ora delle galline annunciando tuoni e fulmini per le feste dell'indomani, cioè di oggi. Dobbiamo dire che, mentre dal palco arrivavano auspici e scongiuri, la situazione l'abbiamo salvata noi. Abbiamo infatti dichiarato, dopo qualche minuto di pioggia, che avevamo il rimedio, ed il rimedio ha funzionato. In cosa consisteva? Abbiamo pubblicamente dichiarato - come autorevoli testimoni possono confermare - che a mali estremi ci volevano estremi rimedi. Siamo andati all'info-point, ci siamo messi in coda, abbiamo ottenuto la mantellina e nel portone di Palazzo Pretorio, dopo qualche titubanza nel capire come funzionava il marchingegno, l'abbiamo indossata. Non appena fatta questa operazione e usciti all'aria aperta la pioggia ha smesso d'incanto. Come volevasi dimostrare. E la staffilata deve essere stata forte perché Giove Pluvio a quel punto ha deciso di smentire le funeree previsioni metereologiche.

Un evento dopo l'altro, per cui non parliamo di nessuno di questi, ma di tanta gente in giro secondo le inclinazioni di ciascuno. Mossa vincente di una Banca nata cooperativa, rimasta cooperativa, arrivata a 80.000 soci di cui circa 35.000 valtellinesi, con 80.000 voti in tutto. Un voto a testa, sia che si abbia un'azione come la fondatrice maestra Pasini, sia che se ne abbia decine di migliaia. Banca della gente - così del resto come l'altro Istituto cittadino -. Ai critici chiediamo se avrebbero preferito che il centenario, ricorrenza comunque da sottolineare, se lo fossero celebrato tra pochi intimi, un po' di Vip bancari e della società civile?

Andiamo avanti tornando indietro, al Teatro Sociale

Andiamo avanti tornando indietro, a stamattina alle 9.00 in quel Teatro che si chiamava Sociale e che poi venduto al cav. Celestino Pedretti ne ha preso il nome. Che ora, venduto al Comune è giusto cambi il nome. O tornando a Teatro Sociale, con i palchettisti di un tempo sostituiti - in questo senso "Sociale" - da tutti i sondraschi e sondriesi, oppure pretendendo un nuovo nome, ad esempio Civico Teatro o Teatro Civico, pur trovando il modo nella struttura di un ricordo anche per Celestino Pedretti.

"Banche e Territorio"

Tavola rotonda in un Teatro rimesso a posto, almeno nella sala, per l'occasione. Tema: "Banche e territorio". Prima il benvenuto del Direttore Generale del Credito Valtellinese Miro Fiordi che se la cava bene. Senza emozione, tono giusto, misurate le parole, durata q.b. Il via lo dà il prof. Alberto Quadrio Curzio che coordinerà i lavori con la consueta elegantissima verve non senza, lui incaricato del volume del Centenario, puntualizzare una serie di aspetti di rilievo di questa nostra Banca. Centrati i saluti del Sindaco Alcide Molteni e del Presidente della Provincia Fiorello Provera. Poi la prolusione del Presidente Giovanni De Censi. Andrà letta quando verranno pubblicati gli atti e ponderata. Quando chiude ricordando il motto scelto dalla Banca per questo Centenario "IN 100 ANNI DI STORIA IL CREDITO VALTELLINESE HA CAMBIATO MOLTO, SENZA CAMBIARE MAI", la voce incrinata - stavolta sì - dall'emozione, la sala esplode. Non in veemenza ma in continuità. I presenti applaudono, e applaudono, e applaudono. Il Presidente con le mani fa un gesto, come per dire basta. Ma i presenti applaudono. Il Presidente fa un altro gesto. E i presenti applaudono ancora. Quando il coordinatore riesce a prendere la parola dice quello che è evidentissimo: "L'applauso dice tutto". Una parte per la Banca, l'altra per la sua guida che, in una con lo staff, ha portato in un quarto di secolo circa gli sportelli a moltiplicarsi per circa 33, da 13 a 431. A seguire illustri personaggi della Finanza: il Vicedirettore Generale della Banca d'Italia Carosio, il Presidente dell'ABI Fissola, il Presidente dell'Associazione Nazionale Banche Popolari Italiane Fratta Pasini. In chiusura il Presidente della Regione Formigoni con un intervento di ampio respiro. Alcuni cenni conclusivi del prof. Quadrio Curzio.

La S. Messa concelebrata dal Cardinale

A seguire la S. Messa in Collegiata, un solenne Pontificale concelebrato dal Cardinale Tettamanti, dal nostro Vescovo Colletti, dal Vescovo delle Solomon Capelli, valtellinese, dall'Arciprete Modenesi, con il Diacono Giotta , presenti anche molti sacerdoti. Oltre che in Collegiata, del tutto insufficiente a contenere tutti, la Messa è stata seguita in videoconferenza dal Teatro e da altre sale. Omelia dell'Arcivescovo di Milano che ha anche ricordato un'allocuzione del Papa Wojtila in occasione di un'udienza di banchieri sull'etica dello sviluppo.

Finalmente

Si innesta in questa speciale giornata una novità che ha fatto dire "finalmente" a tutti i sondriesi. Il 12 luglio è stato anche il giorno del battesimo del nuovo Albergo della Posta. Anzi, del Grand Hotel de La Posta come ora si legge sul fronte che dà su Piazza Garibaldi. Una ristrutturazione a regola d'arte, una ripresa dell'attività, un brindisi benaugurate.

E ora?

Torniamo a noi. Si avvicina l'ora di cena. Qualche cumulo - di quali sottospecie non sappiamo - sta cercando di restituire pan per focaccia. Oggi pomeriggio abbiamo vinto noi costringendo la pioggia alla resa. Stasera vogliono la rivincita. Sarà dure, ma cercheremo di tener duro sino a mezzanotte, anzi sino all'una.

GdS

PS Aggiunta serale. Disgraziato di un Giove Pluvio! Ce l'avevamo quasi fatta, persino allo stadio con Fiorello. Niente fuochi. Li vedremo un'altra volta.

PS 2. Aggiunta di mezzanotte e mezzo. CONTRORDINE: ABBIAMO VINTO! Quando ormai sembrava che non ci fosse niente da fare, nonostante lampi, fulmini, tuoni alle 0.07, come a dire a mezzanotte e sette minuti prima un botto e poi un altro: "li fanno!". Spettacolo, come si diceva, fantasmagorico in particolare con quella pioggia di luci dal cielo, quasi un salice piangente, con al centro l'argento vivo a brillare.

Domani, anzi stamattina, é un altro giorno. Ma intanto questo la gente se l'é proprio goduto".

Fin qui dalla "Diretta". Non va aggiunto altro.

a.f.

a.f.
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