6 20 QUESTIONE ARRESTI ECCELLENTI: PROCESSO MEDIATICO? LE COSE FACCIANO IL LORO CORSO GIUDIZIARIO. OCCUPIAMOCI DEI PROBLEMI REALI

-------------------------------------------------------------------------------------------------- LE PERSONE - TRITACARNE MEDIATICO - PROBLEMI: 1) COMUNE E CM DI MORBEGNO 'IN BRAGHE DI TELA' - PROBLEMI: 2) IL PIP DI CERCINO E IL VALORE DEI TERRENI (Int

La vicenda dei sette arrestati 'eccellenti' ha avuto, come del resto si poteva prevedere, amplissimo risalto sulla stampa.

Noi non entreremo nel merito non solo perché questo è stato già fatto abbondantemente ma anche perché in questi casi, che sono delicati, occorre andare con i piedi di piombo. Lo abbiamo sempre fatto e teorizzato dirigendo i principali giornali della Provincia e, per un certo tempo, anche la TV, e lo facciamo ora.

LE PERSONE

Esiste, al di sopra di tutto e di tutti, il problema umano delle persone coinvolte, soprattutto familiari, parenti e amici degli indiziati.

Lo vediamo in questi giorni.

TRITACARNE MEDIATICO

Quello che è stato reso noto, in lungo e in largo, è il complesso, circostanziato, di accuse nei confronti dei principali due indiziati, il Presidente della CM di Morbegno e il direttore della srl Eventi di cui sono i due soli soci Comune di Morbegno e relativa Comunità Montana. Non abbiamo saputo quasi niente degli altri, in particolare dei due segretari comunali e dell'assessore della CM Raschetti, che pure non sono stati messi sullo stesso piano dalla Magistratura visto che per loro non ha disposto la custodia cautelare, cioè non li ha messi dentro, ma ha loro concesso i domiciliari. Ebbene, basta leggere i 128 commenti su Vaol, o qualche titolo di giornale, o sentire quel che dice la gente al bar, i sette sono irrimediabilmente e assolutamente colpevoli. Tutti e sette "furbetti" come abbiamo letto.

Il processo, cioè, è stato fatto. Il verdetto emesso. Loro e loro famiglie esposti al ludibrio.

Abbiamo avuto una sola faccia della verità, forse preponderante visto il rapporto dettagliato e circostanziato, quantomeno per i principali due indiziati, quella che ha riempito colonne e colonne di giornale. Che abbiamo saputo sull'altro versante? Il Presidente della CM, riferiscono i giornali, ha parlato per sei ore con il GIP che stava procedendo all'interrogatorio di rito. Quello che la stampa ha riportato è che non ha ammesso niente, che "ha operato a fin di bene", che per quanto riguarda la srl Eventi si tratta di società privata (mentre il GIP sostiene che è pubblica visto che i due soci sono Comune e CM). Nulla sappiamo degli altri, salvo che Spagnolatti mantiene un atteggiamento 'spavaldo'.

Se qualcuno dei sette ha frecce al suo arco, se cioè è in grado di dimostrare di essere a posto - in teoria dovrebbe essere diverso, non dovrebbe essere l'indiziato a dimostrare l'innocenza… -, avrà modo di chiarire e la Magistratura avrà modo di prenderne atto liberandolo dal fardello calato sulle sue spalle. Il guaio è però che questo non succederà né oggi né domani. Se sono intervenuti gli arresti evidentemente c'è da pensare che si arriverà al processo.

Quando?

Io non penso in questo momento agli indiziati, sette, per la vove che corre tutti colpevoli e, assurdamente, tutti posti sullo stesso piano. Penso alle loro famiglie. E lascio agli altri il tritacarne mediatico.

PROBLEMI: 1) COMUNE E CM DI MORBEGNO 'IN BRAGHE DI TELA'

Io però penso a quello che in questi giorni quasi nessuno ha pensato, salvo forse gli amministratori di Morbegno che vengono a trovarsi, loro che non c'entrano, abbastanza, come si suol dire, 'in braghe di tela'.

Fra le accuse c'è quella di truffa alla Regione perché sarebbero state presentate fatture in realtà, a quanto sembrerebbe, per spese inesistenti ottenendo quindi contributi non dovuti e cagionando in questo modo un danno alla Regione stessa.

Non entriamo negli aspetti penali ma vediamo quelli civili.

Se le cose stessero così la Regione dovrebbe costituirsi parte civile. In ogni caso dovrebbe chiedere indietro i soldi concessi.

A chi?

Al beneficiario ovvero la srl Eventi. Ma questa i soldi dove andrebbe a prenderli?

O dai due soci, Comune e CM, che però non sono obbligati a darli trattandosi di costà di capitali, oppure trovare il modo di finanziare l'esborso. Visto che è difficile risolvere il problema con il Superenalotto, il rischio sarebbe quello del fallimento con quello che ciò comporterebbe, forse anche con intervento della Corte dei Conti. In altri termini una bella gatta da pelare per i due Enti ai quali in questo momento probabilmente non resta altra via che prendersi un legale supportato da un commercialista per studiare tutti gli aspetti della questione.

PROBLEMI: 2) IL PIP DI CERCINO E IL VALORE DEI TERRENI

Interesse generale. Si è parlato in lungo e in largo del valore dei terreni di Cercino passati ora al Gruppo Galperti per 11 €uro al mq, somma in questi giorni presentata questi giorni come iniqua, accettata, o subita, dai cedenti dopo, di questo si parla, 'minacce' e 'intimidazioni', mentre - si legge in questi giorni sulla stampa, il loro valore era di 50 €uro al mq. Ci occupiamo di questo aspetto a prescindere dall'indagini in atto ma per una ragione di interesse generale per i rischi che, se non si presentano le cose nel modo giusto, andrebbero a correre tutte le opere pubbliche in provincia, magari cominciando da quella continuazione della SS38 dopo Cosio che dovrebbe seguire la realizzazione del primo lotto.

In primo luogo è stato ripetutamente tirato in ballo il PIP di Cercino ma i più non sanno affatto cosa sia, e magari è utile saperlo per impostare qualsiasi discorso in merito con chiarezza.

Il PIP. Il Piano Insediamenti produttivi è uno strumento urbanistico attuativo dello strumento urbanistico generale (Piano Regolatore prima, Piano di Governo del territorio ora). Come ci sono il PEEP cheserve per l'edilizia economica popolare, Il Piano di recupero per gli interventi sull'esistente, il PP, il PdL, così per l'organizzazione delle aree per gli insediamenti produttivi (industriali, artgianali ecc.) c'è il PIP che stabilisce dove e come costruire, dove devono andare gli standard (parcheggi, iverde, ecc.). In teoria il Comune dovrebbe espropriare le aree, urbanizzarle, stabilire i lotti, assegnarli ai richiedenti, parte in proprietà e parte in diritto di superficie stabilendo con apposita convenzione di lunga durata diritti e doveri, compreso il pagamento pro-quota degli oneri sostenuti per urbanizzare la zona.

Per Cercino si è parlato di sette ettari con il capannone di 18.000 mq. Un insediamento di questo genere anche a Sondrio avrebbe richiesto una trattazione ad hoc, individuando un'area adeguata per poi procedere. Appaiono di palmare evidenza le contestazioni che vengono mosse in questi casi visto che ovviamente tutti sono contenti se il loro terreno diventa edificabile, non lo sono se risulta destinato a funzioni pubbliche o sociali.

L'indennizzo. Punto cruciale in questi problemi è l'entità dell'indennizzo. Esiste una Commissione provinciale espropri che stabilisce annualmente i cosiddetti 'Valori agricoli medi' in funzione delle diverse tipologie. Per quanto riguarda il nostro caso i 'Valori agricoli medi' 2009 validi quest'anno in base al Pronunciamento n.1 del 26/01/2010 pubblicata sul BUR n.16 del 20/04/2010 relativi alla Regione agraria n. 5- in provincia sono sei - che comprende anche il Comune di Cercino sono i seguenti:

1 Prato 5,81 €uro/mq

3 Prato irriguo 5,79 €uro/mq

4 Seminativo fondo valle 5,79 €uro/mq

5 Orto e terreno per colture florovivaiste 9,98 €uro/mq

Si fosse proceduto all'esproprio i valori sarebbero stati circa questi (poco meno alla data dell'acquisizione) salvo esistenza di soprassuolo o manufatti perché in questo caso all'indennizzo per il terreno si aggiunge l'altro. Non si capisce per la verità da dove sia venuta qualche affermazione letta secondo cui la Commissione sarebbe stata favorevole ai 50 €uro al mq.

In qualche commento giornalistico si parla di un 'valore' dei terreni di 50 €uro al mq. Non si capisce da dove venga questa certezza, atteso che ove non vi fosse stato l'insediamento industriale sarebbero rimasti agricoli per i quali gli esperti non ritengono esista un mercato stabilizzato su valori del genere.

La cessione amichevole. E' raro che in provincia si ricorra all'esproprio per due motivi. Uno di giustizia perché obiettivamente i valori di esproprio risultano incongrui avuta presente la scarsissima disponibilità di terreni, di fatto parte del limitato fondovalle, il secondo per evitare contenziosi che si protraggono per anni col rischio di bloccare interventi utili allìa comunità. Di qui l'esigenza di avere un criterio di riferimento.

Qual migliore suggeritore al riguardo della Corte Costituzionale? Giurisprudenza costante nello stabilire un rigido principio come da stralcio che riportiamo della sentenza 5/80, Presidente Amadei e relatore Maccarone:

La Corte Costituzionale. "… la giurisprudenza di questa Corte, costante nell'affermare che l'indennizzo assicurato all'espropriato dall'art. 42, comma terzo, Cost., se non deve costituire una integrale riparazione per la perdita subita - in quanto occorre coordinare il diritto del privato con l'interesse generale che l'espropriazione mira a realizzare - non può essere, tuttavia, fissato in una misura irrisoria o meramente simbolica ma deve rappresentare un serio ristoro. Perché ciò possa realizzarsi, occorre far riferimento, per la determinazione dell'indennizzo, al valore del bene in relazione alle sue caratteristiche essenziali, fatte palesi dalla potenziale utilizzazione economica di esso, secondo legge. Solo in tal modo può assicurarsi la congruità del ristoro spettante all'espropriato ed evitare che esso sia meramente apparente o irrisorio rispetto al valore del bene".

Consegue, ai nostri fini, la dimostrata incongruità dei cinque e rotti €uro al mq. ma contestualmente l'incongruità dei 50 €uro, cifra pari a circa un miliardo di vecchie lire all'ettaro che continua pericolosamente a girare.

PROBLEMI. 3) UN SILURO ALLE OPERE PUBBLICHE

Perché quel "pericolosamente" indicato dianzi?

Semplice. Se continua a girare quella voce di 50 €uro al mq tutti si convinceranno che si tratta del vero valore dei terreni agricoli. Quale sia l'opera pubblica in provincia l'offerta di 25 €uro al mq, già molto alta per via delle condizioni particolari, anche normative, del terreno, accettata in zona sia pure ad alcuni km di distanza, non verrebbe più presa in considerazione dalla gente che vorrebbe il doppio. E' pur vero che a quel punto potrebbe restare lo spauracchio dell'esproprio, ma si tratterebbe di via impervia e probabilmente non praticabile. Sull'altro versante nessuno potrebbe assumersi la responsabilità di un'acquisizione amichevole a quasi 10 volte il valore di esproprio (sempre per nudo terreno perché se c'è una casa essa va pagata a parte secondo stima). Risultato: complicazioni per la realizzazione di opere pubbliche.

Non abbiamo tutti gli elementi disponibili anche se riteniamo che il nostro contributo per gli Enti interessati abbia la sua validità. Sarebbe pertanto opportuno che la Comunità Montagna di Morbegno procedesse - se non l'ha fatto - ad una rapida ricognizione attenta della materia consegnando poi le conclusione alla pubblica opinione

Alberto Frizziero

Alberto Frizziero
Editoriali