Tangenziale di Tirano a rischio? - 'Nicolò' Renzi

('Predica laica della domenica n. 17'

Tangenziale

La tangenziale di Tirano si farà. Ieri. Questo infatti l'impegno del Ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi. Ma Lupi è sulla polvere e lo è tutta la struttura del Ministero di Porta Pia.
Siamo sicuri che si farà? Con Lupi sicuri lo eravamo ma ora?
Chi arriverà, - anticipiamo: persona di fiducia assoluta di Renzi – non potrà prendere per buono il lavoro, e le scelte, fatte da Lupi. Sarebbe grandguignolesco mandare via – questa è la dizione esatta – un Ministro, in particolare l'unico Ministro capace di critiche all'interno del Governo -, e poi prendere per buono tutto quello che aveva fatto lui.
Intanto l'interim ovviamente se l'è tenuto Renzi cui bastano due giorni per far capire alla dirigenza ministeriale e dell'ANAS l'aria che tira: “Primum facere deinde philosofari”.
Impegni presi da Lupi? Sì se...
Di certo, di sicuro non c'è più niente, salvo quello che riguarda l'EXPO per evidenti ragioni.
La tangenziale di Tirano per contenuti ha però buone carte al suo attivo per cui, trovando il sistema di by-passare l'impegno di Lupi inventando ragioni nuove e soggetti a cui spostare il merito, si potrebbe non essere pessimisti. Il Sindaco Spada sa quel che fare e non ha bisogno che glielo diciamo noi ma è evidente che una prenotazione dell'aereo o della Freccia Rossa non appena insediato il successore di Lupi sia assolutamente da mettere in cantiere...
Non ci si venga ad accusare di allarmismo. Ricordiamo il rischio che abbiamo corso, 24 ore prima della riunione decisiva per la SS38, Fuentes-Cosio, sventato grazie ad un intervento da manuale e in poche ore da parte dell'allora onorevole Parolo. Mors tua vita mea. Se l'indomani saltava la nostra strada c'erano i soldi per fare quella di Vattelapesca, no? Può succedere oggi? Non ci sono rischi? Ce lo auguriamo però meglio preoccuparsi per niente che attendere fiduciosi e trovarsi invece in braghe di tela.

Nicolò Renzi
Lo scorso 23 gennaio pubblicavamo un articolo dal titolo "Renzi machiavellico" corredato da due immagini, una accanto all'altra con scambio di nomi. A sinistra la statua di "Matteo" Machiavelli e a sinistra la foto di “Nicolò” Renzi. Quindi quel testo giuntoci da Morbegno, e di cui ci aveva colpito lo sconforto, per cui lo avevamo pubblicato corredandolo con una nostra nota. In calce l'indirizzo (x), di seguito lo sfogo persino con la previsione giusta sull'ex Cavaliere:

“Ho ammirato Renzi, sino ad ieri quando ho sentito che a capo della congiura contro Prodi era lui, con e non era un segreto. Prima Marini che era stato a capo del nostro Sindacato. Sarebbe stato un bravo Presidente, comprensivo dei problemi dei lavoratori e dei pensionati. Poi Prodi con la sua esperienza in Europa. Silurato. Poi la volta di Bersani. Silurato anche lui. La stessa fine per Letta che stava facendo bene in una situazione difficile. Stai sereno. Tanto sereno che è stato cacciato ed è sparito. Una perdita per il Partito e per l'Italia. Poi la parte migliore del nostro Partito, compreso D'Alema in un angolo. L'unica cosa positiva è che fregherà anche Berlusconi”.

Non è la sola volta che il giornale pubblica riferimenti al suo conterraneo ed in particolare alla sua opera somma ancora attuale a distanza di 502 anni. Gli analisti, i commentatori, anche i più acuti non sarebbe male che tornassero ai tempi del Liceo quando i docenti più avveduti la lettura de “Il Principe” la suggerivano, qualcuno anzi sollecitandola.
Gli “omicidi politici”, come qualcuno del suo Partito li ha chiamati, citati prima, non sono altro che l'applicazione della idee del grande fiorentino. Il caso Lupi, in particolare con la teoria dei due pesi e delle due misure (gli indagati del suo Partito godono di immunità politica al contrario degli altri). Non desta sorpresa in chi “Il Principe” se l'è riletto. E via di questo passo. Ci fermiamo per una citazione che sintetizza tutto: da “Il Principe”, cap. XXII “Non è di poca importanza a un Principe la elezione de’ ministri, li quali sono buoni o no, secondo la prudenza del Principe”. Attuale.

Lungi da noi qualsiasi valutazione politica, 'pro' o 'contra'. Da una posizione che la Serenissima Repubblica di San Marco negli atti definiva “non sinceri”, ovvero gli astenuti abbiamo detto la nostra e così concludiamo: In Renzi non solo Machiavelli. Non dimentichiamo la 'via Gramsciana al socialismo', in questa aiutato dalla pochezza culturale dei suoi avversari, prima ragione dell'essere minoranza nelle Istituzioni nonostante essere maggioranza nella società italiana.
------------------

(x) http://www.gazzettadisondrio.it/politica/23012015/renzi-machiavellico

Alberto Frizziero
Editoriali