PRODI CAPRO ESPIATORIO?

Lascia la politica - Gli errori - Fantasma - Non solo fantasma ma capro espiatorio - Non ci sta

Lascia la politica

«Lascio la politica, ma il mondo è pieno di occasioni». E poi «Io ho chiuso con la politica italiana e forse con la politica in generale. Ma il mondo è pieno di occasioni, ma anche di doveri. C'è tanta gente che aspetta una parola di pace e di aiuto, e quindi c'è più spazio adesso di prima».

C'è amarezza nelle parole di Prodi, tale da suscitare umana solidarietà. Se per una parte infatti Prodi deve guardarsi allo specchio per appuntare errori anche vistosi, dall'altra il trattamento ricevuto e che sta ricevendo non può non portare a questa umana solidarietà.

Gli errori

Che abbia commesso, forse anche mal consigliato da qualche suo stretto collaboratore, una serie di errori vistosi è evidente. Forse il maggiore è stato quello che meno figura, ossia l'aver creduto possibile negli anni di preparazione del Partito Democratico di poterne poi essere guida. Posizione che non teneva conto - come poi fu per parte notevole della Margherita - di cos'erano i DS per presenza nella società, per forza elettorale, per articolazione territoriale, per organizzazione, per penetrazione nei gangli della società. Magari anche per sapiente esercizio dell'insegnamento gramsciano.

Sorpreso dal risultato elettorale, quando invece tutti prevedevano e attendevano, anche nel centro-destra, una pesante sconfitta di Berlusconi, non ha avuto in politica l'abilità che usa in bicicletta, quella cioè di azionare il cambio in funzione delle pendenze della strada. Le due Camere al centro-sinistra,. Nessuna Presidenza di Commissione - su cui i DS e altri mostravano disponibilità - al centro-destra. Braccio di ferro costante e ogni volta il leit-motiv "Governeremo cinque anni",

Fantasma

Dallo spazio del sito del PD a lui dedicato "Divenuto Presidente de l'Unione nel 2005 e indicato alla guida della coalizione di centrosinistra dalle Primarie dell'ottobre 2005, è stato capolista dell'Ulivo alle elezioni politiche del 9 e 10 aprile 2006. E' stato eletto deputato della XV legislatura nella Circoscrizione Emilia Romagna. Ricevuto l'incarico di formare il Governo della Repubblica dal Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, guida dal 17 maggio 2006 l'esecutivo del cinquantanovesimo Governo dell'Italia repubblicana.

Il 14 ottobre 2007 ha coronato il sogno politico degli ultimi 12 anni: la costituzione del Partito Democratico, di cui attualmente è presidente.

Si ha l'impressione che il suo incarico sia un po' come capita in qualche grossa organizzazione che inserisce nel Collegio dei probiviri le persone di un grande passato e di inesistente presente, una cosa sempre importante ma del tutto onorifica.

Si parla solo del Segretario Veltroni, che più che essere il segretario di un partito politico, e quindi legato alle procedure e soggetto alle discussioni degli e negli organi dirigenti sembra aver assunto la figura di Commissario con pieni poteri che fa e disfa come vuole lui (anche se siano dell'idea che questa è l'unica via che deve seguire se vuole realizzare i suoi obiettivi). Il Presidente del Partito Democratico è finito nel dimenticatoio.

Non solo fantasma ma capro espiatorio

Il Presidente del Consiglio in carica è sparito dai telegiornali e dalle cronache, capro espiatorio di un biennio di governo negativo come riconosce lo stesso Veltroni attribuendone però la responsabilità alla non omogeneità della coalizione, con i Ministri che andavano ai cortei contro il Governo.

Non ci sta

Dice di aver "chiuso con la politica italiana e forse con la politica in generale". Italia ingrata insomma, ma forse non è detto che fuori Italia… Infatti "il mondo è pieno di occasioni, ma anche di doveri…".

Cosa si legge?

La solitudine.

Dove sono finiti i suoi amici?

a.f.

a.f.
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