COMUNALI SONDRIO (10): RAGIONIAMOCI SOPRA

Campagna al via la prossima settimana - Patologia per poca democrazia ma patologia per troppa democrazia - Raccapezzarsi (15 liste, oltre 500 candidati!) - Raccapezzarsi anche sui programmi - Esempio: park esterni e bus di collegamento, una irrealtà - E

Campagna al via la prossima settimana

Allora, per queste elezioni comunali nel capoluogo?

Adesso c'è la Pasqua.

La campagna elettorale vera e propria - tranne quella personale di Molteni che, prima giocando sull'anticipo in casa propria e poi approfittando dell'autolesionismo del centro-destra, ha avuto settimane preziose a disposizione con campo libero - comincerà la prossima settimana. Di fatto una quindicina di giorni per far capire ai cittadini questo guazzabuglio di quindici liste, una cosa che per i cittadini non addetti ai lavori suona quel che é: una patologia del sistema.

Patologia per poca democrazia ma patologia per troppa democrazia

Ce n'è una alle politiche per scarsa democrazia non potendo noi esprimere la preferenza. E c'è questa per eccesso. Un candidato ogni trenta votanti alle elezioni. Per evidenziare cosa questo voglia dire diremo che applicando lo stesso criterio al Comune di Roma, pure al voto come Sondrio, là dovrebbero esserci oltre 50.000 candidati con quasi un migliaio di liste.

Abbiamo già sottolineato come questa pioggia di candidati sull'elettorato cittadino solo in parte sia segno, indubbio, di vitalità. Ci sono liste tattiche, nel tentativo di ampliare la base dei candidati-Sindaco, e ci sono presenze "di servizio" nelle liste, volte cioè a completarle, candidati che riusciranno anche a non prendere un voto.

Raccapezzarsi (15 liste, oltre 500 candidati!)

I sondriesi dovranno raccapezzarsi in questo guazzabuglio. Data la legge sui piccoli numeri per le preferenze necessarie per l'elezione e i grandi numeri invece in fatto di candidature succederà inevitabilmente che persone meritevoli di entrare in Consiglio staranno fuori per via di altri candidati forniti di copiosa parentela e larga cerchia di amicizie.

Raccapezzarsi anche sui programmi

I sondriesi dovrebbero raccapezzarsi anche sui programmi che indicano, almeno quelli resi noti sia pure per sintesi, un certo sforzo di approfondimento anche se una caratteristica abbastanza comune è il difetto di memoria storica.

Esempio: park esterni e bus di collegamento, una irrealtà

Facciamo l'esempio di una proposta, da decenni ricorrente nonostante le straevidenti controindicazioni, quella di parcheggi esterni alla città e con collegamento al centro tramite bus od altre forme di trasporto.

- Intanto va ricordato che il percorso dai parcheggi di cintura, esistenti o potenziali, al centro sta dentro un raggio di 15 minuti e quindi ammissibile per le soste parassite, tipiche quelle da orario 8/17.

- Poi va ricordato il totale fallimento - esclusa una corsa al mattino per gli studenti del Liceo Scientifico, e solo l'andata, - della linea due, istituita dall'Amministrazione Molteni andando incontro a grandi richieste (evidentemente di chi però in bus non va e dei bus non ha la minima idea).

- Poi va ricordato l'altro totale fallimento,. questa volta di una iniziativa dell'Amministrazione Bianchini, pure andando incontro a grandi richieste, di una navetta che collegasse le aree di sosta esterne in occasione del fermo totale in città dei veicoli. Si rivelò, ma solo in qualche corsa, una presenza-record di due persone. In decine, forse centinaia, di Comuni si è sperimentato il sistema che ha attecchito solo dove esistono condizioni particolari, o per il grande afflusso di gente o per essere i parcheggi periferici nodi di un sistema di trasporti, in genere dunque in grandi città (tipico il caso di Cascina Gobba, park-metro). Infine va chiesto a chi ripropone questa non-novità se sono stati fatti i conti.

- La memoria storica serve, sempre, anche quando si innova, ma soprattutto per evitare di inventare l'ombrello o l'uovo sodo.

Esempio: il sistema dei parcheggi

Va ricordato che il sistema dei parcheggi, nel suo complesso, dovrebbe essere parte di un generale Piano della mobilità, a sua volta figlio della politica urbanistica. Nel 1984 , dopo tre anni di rilevamenti, simulazioni, già allora, all'elaboratore, verifiche, confronti in città, approfondimenti degli amministratori, varammo il "Piano di circolazione", strumento meramente funzionale,. Studiato per evitare la paralisi del traffico cittadino, per due terzo dovuto ai flussi di attraversamento lungo la direttrice Mazzini-Toti. Avrebbe dovuto valere solo sino all'apertura della tangenziale che avrebbe assorbito appunto i due terzi del traffico. A quel punto il problema non avrebbe avuto più le caratteristiche funzionali, non sarebbe stato più quello di riuscire a dar girare le auto con soste in precedenza di tre e anche quattro "rossi" ai semafori, vie intasate sino ad avere punte in Corso Italia di 1800 auto/ora, cosa da smog concentrato. Si sarebbe trattato unicamente di un problema urbanistico, da collocare nello scenario complessivo. A distanza si 24 anni siamo ancora al piano del 1984 con la sola variante dell'asse Cesura-Ragazzi del '99 rispetto a Corso Italia da noi allora ottenuto demolendo il negozio Carrara e parte del giardino Cariplo ma non ancora pronto a maggio quando si dette il via alla nuova viabilità.

Un discorso dunque da affrontare nell'ambito dell'IGT, ma si questo parleremo la prossima volta visto e considerato che in tanti programmi non ci sono indicazioni strategiche per quello che è il primo problema di Sondrio, la zona centrale, centro storico in particolare, che senza interventi urgenti, - ma ben oltre quelli di carattere generico, occorre innovazione! -. rischia di collassate.

Come andrà

Come andrà? Abbiamo interpellato la sfera di cristallo e abbiamo avuto la risposta, che non diremo. Abbiamo, in una quindicina di elezioni, sempre previsto correttamente i risultati, tranne una volta per le prime europee quando non tenemmo conto, alla vigilia, della nascente Lega che invece in provincia ebbe l'undici per cento. L'alea questa volta è data dalla patologia di cui all'inizio della presente nota e poi, posto che si vada al ballottaggio, da variabili politiche (e aspirazioni assessorili da parte di almeno due liste "indipendenti" più altri…) ma anche dal calendario. Al Ministro Amato avevamo scritto denunciando il menefreghismo romano per le amministrative. Fissare infatti l'election day, chissà perché poi spinto dal Governo, al 13/14 aprile voleva dire prevedere i ballottaggi nei giorni 27/28 aprile, dopo il ponte del XXV Aprile e prima del ponte del Primo Maggio. che molti - specie chi lavora lontano da casa - unificano.

Le previsioni quindi hanno questa volta troppi elementi aleatori per farle senza azzardare.

Altro discorso per la sfera di cristallo, ma quello ce lo teniamo per noi e per qualche amico che domani faccia da testimone.

Alberto Frizziero

Alberto Frizziero
Editoriali