BEPPE GRILLO IN “DIVINO” DELIRIO SUPPLICA A STRASBURGO IL PARLAMENTO EUROPEO: BASTA SOLDI ALL’ITALIA IN METASTASI

Savonarola - La Predica VIII sopra Aggeo - Le tre virtù - Italia come Bokassa? - Trio e grancassa - Noi anonimi e fautori della legge araba - Due esempi per le persone - I valtellinesi lezione in fatto di questione morale possono impartirla e non riceve

Savonarola

Leggo, Signor Beppe Grillo, l’accorata supplica che Voi avete rivolto all'Unione Europea a Strasburgo, ove Vi siete recato insieme al Signor Marco Travaglio, giornalista, scrittore à la page e al Signor Luigi De Magistris, magistrato in servizio e, appunto per questo, presenza alquanto invereconda. In tre, emuli di tal Girolamo Maria Francesco Matteo Savonarola, domenicano da Ferrara che – a differenza Vostra che tal pericolo non correte - in Firenze il 23 maggio 1498 a 35 anni otto mesi e due giorni finì torturato, processato, condannato, appeso ad una croce, impiccato, pubblicamente cremato nella Piazza della Signoria.

La Predica VIII sopra Aggeo

In effetti, leggendo, Signor Grillo, quanto Voi stesso avete riferito sull’audizione di Strasburgo, l’accostamento con l’allora eretico, oggi sulla via di una giusta beatificazione proposta dall’Archidiocesi di Firenze, appare calzante. In particolare con la “Predica VIII sopra Aggeo, detta il 5 dicembre 1494: ‘Date il governo agli umili’. (Per umili intendi coloro che hanno l'animo alieno dalle ambizioni, e non gli umili di condizione sociale, poi che in questi, allora come oggi, si trovano spesso le più sfrenate ambizioni politiche)”.

Le tre virtù

Stralciamo ancora da essa. Infatti ci deve essere “rinnovamento, non solo quanto alla forma ma etiam quanto alla materia osserva e tieni queste tre cose: umiltà, carità e semplicità.. “.

- Umiltà: “gli umili devi indurli a governare”

- Carità: “chi ha questa virtù in sé e sia messo a governare diminuire le gravezze e le gabelle e l’altre cose che possono aggravare il popolo”.

- Semplicità: “che si viva senza tante superfluità…così “la città, facendo il vivere suo più parcamente, diventa più ricca…”

Italia come Bokassa?

Umiltà, carità e semplicità, signori di Strasburgo, mancano in Italia.

Dare i soldi a questo sgangherato Paese – scrivono i giornali che così Voi abbiate detto lassù – è come darli a Salah Eddine Ahmed Bokassa per un triennio tristemente famoso 'Imperatore del Centro Africa, quello della incoronazione napoleonica e di tante altre cose non proprio commendevoli. Anticipando ci sarebbe da dire, usando tantissima benevolenza nei Vostri confronti, Signor Grillo, e omettendo il resto degli indispensabili commenti, che si tratta del fare come quel marito che per fare dispetto alla moglie…; no questa sarebbe da Beppe Grillo. Come, allora, quel contadino che brucia il raccolto per far dispetto ai passeri. Cose, usando enorme benevolenza, da avanspettacolo di periferia, chiedendo scusa ai poveri guitti per l’accostamento

Trio e grancassa

Già, perché Voi siete andato lassù, in Trio (senza violino o altri archi, senza trombe, tromboni o altri fiati, ma solo, tutti e tre, con le percussioni) per discutere, si fa per dire, di un tema così specialistico come i fondi europei. Non a caso ma su invito del Signor Giulietto Chiesa, un passato comunista, parlamentare europeo nel 2004 per la lista "Di Pietro - Occhetto, società civile", lassù prima nel gruppo dell'Alleanza dei Liberali e Democratici per l'Europa, poi con altro cambio di casacca dal 17 maggio 2006 indipendente nel Gruppo Socialista del Parlamento Europeo. Questa la sua spiegazione dell’iniziativa: “Quello che c'è di nuovo, anzi d'antico, in questa iniziativa è l'idea di riportare al centro dell'attenzione la questione morale”. Più Savonarola di così, anche se magari all’umiltà subentra “un pochino” di eccesso di presunzione. Certo, nella Vostra “divina” ottica giustificatissimo se si considera quel che diremo analizzando i Vostri futuri tre giorni d’interregno

Noi anonimi e fautori della legge araba

Io faccio parte di quella folta massa di persone, mai sotto i riflettori dei mass media nazionali - ed anzi di cui appare colpevolmente sconosciuta l’esistenza a molti, non per le persone ma per il costume, Voi compreso -, che per alcuni decenni intendendo il potere come servizio hanno speso del proprio tempo, e magari anche dei propri soldi penalizzando le rispettive famiglie, per gli altri, per la collettività. Chi traendo alimento dalle proprie convinzioni etiche e religiose, chi solo da quelle etiche. Ho sempre ritenuto, scrivendone a iosa, e ritengo, insufficiente la legge italiana per chi ruba nella o alla Pubblica Amministrazione. Indispensabile, in quanto più adatta e più equa, sostituirla con quella araba del taglio, cominciando dalle mani e proseguendo in funzione della gravità dei fatti. Senza intoccabili, giornalisti e magistrati compresi.

Vedete, Signor Grillo, per la natura Vostra e del “divino” ruolo che Vi siete assegnato, di cui dirò avanti, Voi probabilmente disdegnate di guardare anche l’altra faccia della medaglia, enormemente superiore, quella della massa di anonimi, pur eticamente attrezzati e convintamene impegnati. Non Vi interessano, anzi contrastano la Vostra “divina” missione.. Prendiamo nota. Constatare l’ignoranza specie nel sentir parlare chi dimentica di collegare la bocca al cervello oppure la collega solo con una parte dimenticando l’altra porta a ricordare che qualcuno più importante di Voi, Signor Grillo, ebbe modo di dire: “Perdonate, non sanno quello che fanno”. Bèh, proprio perdonare no, non siamo di quelli che offrono l’altra guancia, per cui ne scriviamo, anche solo per 24 lettori, uno in meno del numero fatidico….

Due esempi per le persone

Farò a Voi, Signor Grillo, due esempi di cui ho piena contezza riguardando me personalmente, e poi due altri di carattere collettivo. Se per caso Voi o altri per Voi direte che manco di umiltà rispondo sin d’ora: no Signor Grillo, è pura e semplice constatazione.

1) CHE PREBENDE! Per quanto riguarda i primi Vi informo che nei miei dieci anni (1975/1985) di Sindaco di Sondrio, di cui nove nell’esecutivo nazionale dell’ANCI, ho gravato sulla comunità per la formidabile indennità di carica di 260.000 £/mese, s’intende lordi, per 7/8 anni, saliti a 560.000 l’ultimo paio d’anni, molto meno di quel che prendeva allora un semplice spazzino. E così era non solo a Sondrio ma ovunque.

2) CHE PREBENDE! Nel presiedere l’efficientissima e per nulla inutile Comunità Montana di Valtellina, la maggiore d’Italia con 65 Comuni, 3200 kmq di territorio, metà del quale oltre i 2000 metri e con 1500 km di corsi d’acqua e tanta energia elettrica prodotta di cui solo un decimo consumata localmente, gli amministratori avevano indennità di carica ridicole. Non si amministrava per avere questi spiccioli ma per servire la comunità, per far crescere la democrazia e, in essa, consentire a chiunque, grilli compresi, di esprimersi in libertà

I valtellinesi lezione in fatto di questione morale possono impartirla e non riceverla

Non c’era certamente allora bisogno che venisse non so se da Castelletto o da Portoria, certamente non da Via Pré, qualcuno a porre la questione morale.

I valtellinesi non sono da beatificare dal momento che nella vita c’è un assoluto e un relativo e quindi ci può essere il buono e il gramo; nel gramo però cose che possono essere controverse ma non manipolate. Questo premesso tenete conto, Signor Grillo, che i valtellinesi lezione in materia di questione morale possono impartirla e non riceverla. Se per caso ci fosse stato o ci fosse qualcuno, ahimé per lui, indotto a mettere le mani nella marmellata, mala sorte gli sarebbe toccata o gli toccherebbe. Morto vivente in Valle, in questi 300 km di arco alpino. Unica via d’uscita per lui l’emigrazione ad esempio in Australia, non in agglomerati urbani dove potrebbe capitargli di incontrare un convalligiano bensì in qualche isolatissima farm all’interno, sola compagnia canguri e conigli. S’intende che nemmeno i valtellinesi rivendicano l’esclusiva in materia. In giro per l’Italia non è affatto tutta metastasi come proclamate Voi, Signor Grillo, e l’onestà è sicuramente più diffusa di quanto Voi, forse ancestralmente, non riteniate

Questione morale non Vostro patrimonio esclusivo

Vedete, Signor Grillo, per la natura Vostra e del ruolo che Vi siete assegnato, di cui- ripeto - dirò avanti, Voi non immaginate certamente che la questione morale sia patrimonio anche di qualcun altro oltre che di Vossia, di Signor Travaglio, di Signor De Magistris e di chi viene ad ascoltare i Vostri invii, e cioè le Vostre spedizioni a quel paese.

I due esempi, per così dire di carattere collettivo

1) CASE IN TRE MESI. Nel 1987 la Valtellina fu colpita da una catastrofe, iniziata il 18 luglio con, il 28, un paese intero cancellato da un’enorme frana e la Valle tagliata in due. Il 23 dicembre non di dieci anni dopo ma dello stesso anno venivano consegnate le chiavi di case costruite a tempo di record, con tutti gli accessori, box e giardino compresi e di qualità ancora oggi riscontrabile a 20 anni di distanza. Con quanti soldi? Costate meno dei prezzi di mercato delle abitazioni, poco di più dei tristissimi containers. Quando Gad Lerner a Sondrio in apertura della sua trasmissione in diretta ha letto un mio piccolo editoriale, relativo al vero scandalo Valtellina ovvero al fatto che tutta la stampa italiana avesse ignorato un fatto così rilevante Non perché noi valtellinesi volessimo riconoscimenti (avevamo scritto che tanto sapevano da soli di essere stati bravi, come d’altronde spesso capita in questi 200 km di arco alpino. Scandalo e delitto invece vedere nel resto della penisola ad ogni calamità gente che deve stare anni in malandati alloggi di fortuna quando sarebbe possibile e giusto che il modello applicato qui venisse esportato in tutta Italia. Certo, non ci sarebbero le case nuova in tre mesi, questa è cosa

da Valtellina, ma forse in cinque o sei sì, semplicemente copiando quanto fatto qui..

Voi prenderete tutto questo come mancanza di umiltà. Non Signor Grillo, è pura e semplice constatazione.

2) OCULATO USO DEL PUBBLICO DENARO. Gli imponenti interventi, compresi gli indennizzi ai privati che avevano perso o danneggiato la casa, effettuati negli anni successivi alla calamità del 1987 grazie ai fondi venuti dalla solidarietà nazionale non hanno registrato una causa, una inchiesta per malversazioni o simili.

A scanso di equivoci notate, Signor Grillo, che qui c’è una Magistratura operosa ed efficiente come si è visto in alcuni casi (la recente uccisione del bambino, l’omicidio della suora, un rapimento) balzati agli onori, si fa per dire, delle cronache nazionali. Cronache che non hanno trovato il modo di occuparsi del far le case per i sinistrati nel tempo che altrove, forse, serve per montare un container. Si sa che le buone notizie per giornalisti amorali non fanno notizia.

2. bis) 1000 MILIARDI, NON DILAPIDATI, MA RISPARMIATI. Mi limito a segnalare alla Vostra attenzione, Signor Grillo, che se in altre parti si fa un cattivo uso del pubblico denaro e se ne sperpera tanto come Voi dite, qui non usa..

Mi basta dirVi che presiedendo io a cavallo degli anni 80/90 un Ente locale, è stato possibile d’intesa con i collaboratori, fare risparmiare qualcosa come 1000 miliardi di denaro pubblico impedendo progettati faraonici interventi. Non con urla, non con comizi, non usando di stampa e TV (pur allora essendo direttore di giornale e collaboratore di TV) ma sudando e presentando alternative vincendo una dura battaglia con la forza degli argomenti e delle pezze giustificative di alto valore tecnico. Ancora a scanso di equivoci: tutto questo con spese praticamente irrisorie.… Naturalmente non notizia anche questa, ma non mi interessa. Quella delle case sì perché sarebbe utile a tutta Italia. Questa dei 1000 miliardi è una soddisfazione personale, MORALE.

Mi fermo qui anche perché devo arrivare al punto.

Il Vostro problema dei tre giorni

Capisco la Vostra foga missionaria, profeticamente missionaria, alleati l’abile astuzia del Signor Travaglio nell’aver scelto il filone principe, con l’arrivo poi di uno splendido atout, quel Signor De Magistris che prosegue, come dice lui, “nel solco di una tradizione familiare (padre e nonno) che e' sempre stata al servizio dello Stato e della Giustizia” (la G maiuscola è nostra). Ci vien da pensare che forse in quella patria del diritto che è la sua città sotto il Vesuvio i comportamenti dei suoi papà e nonno al servizio dello Stato e della Giustizia siano stati più rispettosi di quanto non lo sia il nipote-figlio del famoso detto “il bel tacer non fu mai scritto”. Nipote in questo sicuramente originale. Per quel che si è visto, letto, sentito, per le sue stesse dichiarazioni, anche al di là di quel che vogliamo supporre un meritorio lavoro svolto, ne viene l’immagine di una professione da lui intesa con illimitati poteri divini. Visti e sentiti infatti i rumori provenienti da quella parte d’Italia nella sua giurisdizione, viene fatto di pensare alle differenze di comportamento fra Voi tre quando arriverà il giorno dei becchini, dì che peraltro auguriamo sia il più tardi possibile per tutti.

Il giorno in cui finiremo orizzontali in mano dei becchini

Per il Signor Travaglio, evidentemente fuori causa, la stessa sorte di tutti noi.

Diversa sorte per gli altri, con prospettive consequenziali ai loro comportamenti.

Voi, Signor Beppe Grillo, userete serenamente dei tre giorni di calma per raccogliere le idee, in attesa della 73ma ora quando riunirete di nuovo i fans per continuare la battaglia, con zenese pazienza, immaginandoVi probabilmente in un caruggio,.quelli d’un tempo in Sottoripa senza cinesi e con gli scagni.

La vediamo dura per il Signor De Magistris. Ci chiediamo come possa riuscire a sopportare l’attesa per un periodo così lungo, tre giorni!, di astinenza senza telecamere o microfoni. Conforta sapere tuttavia che un uomo di simil “divino” furore, di cotal carattere e sì ferreo nei convincimenti, troverà certamente il modo di poterla spuntare riducendo l’attesa con durata più a lui acconcia dell’interregno, per poi riprendere con rinnovato vigore la sua predicazione.

Ma questo è tempo ancora, Vi auguriamo, lontano.

Torniamo al tempo presente.

La Vostra verità assoluta

Chi era in aula a Strasburgo ha sentito la Vostra verità assoluta. Certa. Se mi arriva, avrà pensato il deputato tedesco, francese, lussemburghese e via dicendo, un italiano a dire in toni messianici di non mandare più soldi in Italia evidentemente c’è qualcosa, anzi tutto, che là non va. Sotto il banco fregatine di mani, va bene così. Se si chiude la borsa agli italiani, godono tedeschi, francesi, lussemburghesi e via dicendo.

E’ vero che Voi, Signor Grillo, avete detto di non darci più soldi ma anche di non far pagare l’Italia. Non siete, Signor Grillo, così sprovveduto da non sapere, sparagnino d’un zenese, che le palanche dobbiamo versarle comunque, mentre non siamo affatto sicuri di riaverne.. Specie se si fornisce un prezioso, per gli altri, alibi: quello che in Italia è tutto uno schifio.

Le Vostre pesanti parole, Signor Beppe Grillo (basta soldi all’Italia)

"Sono venuto qui, fino a Strasburgo, per chiedervi aiuto. Per supplicare la Comunità Europea di non erogare più finanziamenti all’Italia. I soldi che arrivano dall’Europa aumentano la metastasi che sta divorando il mio Paese”.

“I miliardi di €uro che entrano in Italia hanno portato a opere inutili, viadotti, rotonde supermercati a tema come il tunnel della Tav in Val di Susa e Mediapolis in Piemonte. Hanno finanziato progetti mai portati a termine, depuratori, energia alternativa. Sono finiti in tasca a quella zona grigia che collega i partiti alle imprese, ai gruppi criminali”.

“I fondi europei non servono all’Italia. Servono ai partiti e alla criminalità organizzata. Non li vogliamo. Teneteveli, per favore. Fatelo per un’Italia migliore."

(Per il resto, Mastella e non Mastella, sono affari Vostri)

I vostri insulti, Signor Beppe Grillo

Sono, quelle parole, insulti per chi utilizza i fondi europei così come hanno da essere utilizzati, e ce ne sono, distratto (?) di un Grillo. Una inaccettabile, colpevole, allucinante generalizzazione. Se qualcuno non lo fa si distingua. Persino in fatto di comici in fin dei conti si distingue fra chi merita e il guitto, anche per i compensi. percepiti.

La Vostra responsabilità, Signor Beppe Grillo

Vi assumete una grave responsabilità, Signor Beppe Grillo. Avete dipinto un’Italia, per usare il linguaggio che, sintomaticamente, Vi è più congeniale, di m… e come un’accozzaglia mafiosa facendo di tutt’erba un fascio. Fossimo nei panni dei nostri amministratori che usano oculatamente di quei fondi sapremmo cosa fare nei confronti Vostri, avendone titolo. Da ex-amministratore non lo abbiamo. E allora scriviamo. La penna può anche pesare più della spada. Se chi scrive dalla sua ha la Giustizia, non quella formale, e ragioni da vendere, molte di più di un Trio in trasferta.

Superfluo aggiungere la massima disponibilità al confronto, in qualsiasi sede, su quanto scritto, naturalmente per la parte che riguarda Valtellina e Valtellinesi.

Il Vostro interesse, Signor Beppe Grillo

Vedete, Signor Grillo, la medaglia ha due facce. Non c’è solo quella dello spreco, delle malversazioni e simili, come Voi andate predicando anche in sedi ove talento e malizie d’attore possono impressionare e colpire molto più degli argomenti, con regia da Grand Guignol visti i testimonials seco condotti dal Capocomico, nella fattispecie tra farsesco e tragedia.

A che pro Signor Grillo? Non della verità, perché avete spregevolmente colpito gli onesti generalizzando la disonestà. Non dei contenuti perché solo un’audizione è facile da aversi ma per i problemi non è la stessa cosa.

Non posso non osservare che il cui prodest una risposta la ha. Evidentemente una trasferta in Trio per Voi, Signor Grillo, è fonte di un’ampia pubblicità gratuita. Costi quel che costi per gli altri.

E se?

E se a Strasburgo Vi dessero retta, Sign. Grillo? O togliendo risorse o appesantendo una già macchinosa burocrazia europea al cui confronto rose e fiori sono i prodigi dell’UCAS, il ben noto Ufficio Complicazioni Affari semplici?

Nel deprecato caso verremo a Nervi, sotto casa sua a chiedere che quanto in meno ricevuto dagli onesti trovi il modo Vossia, Signor Grillo, di reintegrarlo


PS. Fuori verbale, da ambasciatore che non porta pena

Un amico mi assilla perché approfitti dell’occasione. Lasciamo perdere le menatine sulle quali vorrebbe ci soffermassimo, come il Grillo ecologo che però, pare, non gira su un’auto elettrica o sull’utilitaria. ma su un gigantesco SUV o come sulla sua barca (Grillo si difende dicendo di averla venduta, ma allora ammette che l’aveva, e non era piccolina, tutt’altro) e altre cose non certo gradite dal popolo dei Vaffan. Non vogliamo ridurci al pettegolezzo o a certe esternazioni da comico in trasferta. Cediamo però alla richiesta di questo amico di farLe (noi diamo del Voi, l’amico Le dà del Lei. Eseguiamo) una domanda, forse una sfida, anche perché la risposta potrebbe essere di interesse generale.

Premesoo che naturalmente ambasciator non porta pena, riferisco. E dunque al Signor Beppe Grillo, questa domanda: “Un certo tal Consorte, capo delle Coop, dovette spiegare la provenienza di una sommetta, 55 milioni di €uro. Rispose che era la sua parte, al 50% con un socio, per una intermediazione svolta”. Non male.

Signor Beppe Grillo, vuole per cortesia occuparsi anche di questo? Si tratterebbe di un guadagno e allora non dovrebbero figurare nella denuncia dei redditi del Signor Consorte? Se sì, vuole chiedere per cortesia al Signor Visco, formalmente sottosegretario ma di fatto Ministro delle Finanze, se il Signor Consorte ha pagato quanto dovuto allo Stato? Qualora dovuto e se non pagato, cosa ha fatto il Ministro per far introitare all’Erario il giusto?”.

Alla domanda dell’amico, Signor Grillo, aggiungo anche per par condicio un simile quesito sul medesimo argomento riguardante l’evasione ammessa di Valentino Rossi. E, soprattutto, i criteri usati, in questi due casi.

Signor Beppe Grillo, Savonarola del terzo millennio, ci darete risposta o troverete la scusa per essere debole con i forti, quelli veri?

Alberto Frizziero

Alberto Frizziero
Editoriali