CONTROCORRENTE - CLIMA

Noi dovremmo rispettare le regole di cui USA, URSS, Cina (70% di emissioni mondiali) se ne fregano con ulteriore perdita di competitività dei nostri prodotti! - Giusto intervenire sul clima ma tutti sennò, oltre alla questione costi, servirebbe a ben p

La querelle in corso fra Italia ed Europa, in particolare con il Commissario all'Ambiente, non ci va per niente.

Il Governo ha detto di non essere d'accordo per i grandi costi che esso rappresenterebbe per il nostro Paese. Si può essere politicamente favorevoli o contrari al Governo in carica ma quando Berlusconi dice che il carico della politica sul clima deve essere uguale per ogni cittadino europeo dive una cosa da condividere mente in Italia anche su questo si riesce a dividersi, e per chiara ragion politica. Sono con noi altri Paesi: Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Ungheria, quelli che cioè pagherebbero il prezzo maggiore.

Vorremmo ricordare cosa scriveva Giulio Tremonti qualche anno fa sul suo libro "rischi fatali". Ci siamo. Noi europei ci castriamo con norme jugulatorie mentre gli altri fanno il cavolo che vogliono. Levata di scudi degli ambientalisti italiani ed europei dato l'evidente peggioramento del clima. Certo, ma da soli riusciremo a fare ben poco. Le nostre emissioni di anidride carbonica, tutta Europa considerata (e l'Italia è fra i minoti inquinatori), sono meno di un terzo del totale. Il 70% viene dagli altri con la prospettiva di salire ancora in relazione allo sviluppo in corso e al tipo di fonti utilizzate. Si alle norme antinquinamento ma nel momento i cui valgano anche per gli USA, per la Cina, per l'India, per la Russia.

Noi dovremmo prelevare quasi il due per cento del PIL nazionale per realizzare gli obiettivi del protocollo di Kyoto, caricando questi costi sui vari prodotti dell'industria nazionale che si troveranno poi a competere sui mercati mondiali con gli altri prodotti, quelli sui quali già oggi non incide il costo complessivo del welfare, della sicurezza del lavoro e via dicendo e domani quindi potrebbero avere un ulteriore vantaggio per l'ulteriore balzello a carico dei nostri. Le decisioni di una dozzina di anni fa di far entrare la Cina nel WTO, "chicca" delle multinazionali, senza porre le giuste condizioni di omogeneità ha prodotto conseguenze a catena e, nell'ambito delle stesse linee liberiste di fondo, lo sconquasso finanziario non ancora passato del tutto. Le decisioni autocastranti che pesano su di noi europei facilitando, invece di penalizzare, chi inquina di più farebbero il paio. E quel che è peggio è sentire una serie di commenti in Italia, orbi per non vedere, sordi per non sentire, stentorei invece nel pontificare, tutti intenti per far dispetto alla moglie… No, non si può, e allora tutti intenti a bruciare il raccolto per far dispetto ai passeri. Meglio non farlo, anche perché ne verrebbe ulteriore anidride carbonica in atmosfera…

GdS

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