FINANZIARIA: DI TUTTO UN PO’. AVANTI SI CAMBIA. PRODI PUNTA SULLA SINDROME DEI TRENTA MESI
PREFETTURE, QUESTURE, VV.FF.
Appena iniziato in Parlamento l’esame della Finanziaria 2007 l’art. 33 che prevedeva la eliminazione di Prefetture, Questure, Comandi Vigili del Fuoco inopinatamente in sole 14 Province, tra cui Sondrio, è stato subito soppresso essendo stato approvato un emendamento presentato dall’opposizione con generale condivisione. La proposta era infatti subito apparsa sorprendente e inaccettabile per ragioni sia di metodo che di sostanza. Di metodo in quanto trattavasi di ipotesi di riforma che non possono essere mimetizzate in tre dei 216 articoli della Finanziaria ma semmai richiederebbero di essere, previo approfondimento preparatorio, presentate in un contesto organico in funzione della scelta del tipo di Stato (centralista o federalista).
Di sostanza in quanto risultava discriminatoria nei confronti di 14 province, ignorando altri fattori primari primo dei quali il territorio, sulla semplicistica base del solo dato demografico e in termini categorici in quanto “la popolazione residente non deve essere inferiore a 200.000 abitanti”. Che la proposta risultasse superficialmente improvvisata emergeva del resto anche dalla “Relazione tecnica” della Finanziaria che ignora totalmente tutti e tre gli articoli relativi (32,33,34).
ALTRI UFFICI STATALI
In termini di soppressione permane tuttavia la preoccupazione per quanto previsto al precedente art. 32 secondo il quale entro 18 mesi con regolamenti da farsi entro il prossimo 30.4 si prevede per i vari Ministeri “la rideterminazione delle strutture periferiche, prevedendo la loro riduzione”. Analoga preoccupazione per l’art. 34 che prevede la “alla soppressione dei Dipartimenti provinciali del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, nonché delle Ragionerie provinciali dello Stato e delle Direzioni provinciali dei servizi vari”.
FRA IL RESTO IL CLAMOROSO CASO DEL BOLLO:
GRATIS CHI HA PIU’, AUMENTO PER CHI HA MENO
La proposta di Finanziaria 2007 oltre ai grandi temi che polarizzano il dibattito politico e l’attenzione dei mass-media, presenta però una serie di altri punti di vitale interesse per i cittadini, oltre a quelli sopra citati. Valga il clamoroso esempio del bollo-auto pressoché ignorato da tutti.
Il Governo ha annunciato l'esenzione del bollo per tre anni (meno di 1300 cc) o due anni (più di 1300 cc) alle auto Euro 4 o future Euro 5, acquistate sino al 31.12.2007, rottamando una delle circa 11 milioni di auto Euro 0 o Euro 1, quelle cioè precedenti al 1996, storiche escluse (le storiche, più di 20 anni di vita, sono circa 2,5 milioni).
Si è sorvolato sul fatto che in compenso però i possessori di auto Euro 3, 2, 1 zero dovranno pagare di più il bollo che da 2,58 € al kW salirà a 3 € per le auto più vecchie. In base ai dati 2005 ACI si tratta di oltre 32 milioni di veicoli sino a 20 anni di età.
Gran parte di questi cittadini italiani con auto vecchie e molto vecchie ambirebbe certamente acquistarne una nuova ma per fare questo occorre avere le risorse del caso e non è certo un incentivo modesto quale l’esenzione dal bollo a determinarne la disponibilità. Per molti l’auto vecchia, e quindi a basso costo, è l’unico modo per poter andare in giro su quattro ruote per cui anche a bollo maggiorato saranno costretti a continuare nello stesso modo.
Una misura apparentemente fatta per l’ecologia si dimostra pertanto di favore per chi ha le risorse e punitiva per oltre 30 milioni di cittadini italiani ma in particolare per i più poveri.
E’ per questo che il Parlamento deve provvedere ad abolire una misura così iniqua.
BOLLO AUTO: OLTRAGGIO AL COMUNE SENSO DEL PUDORE
Quello che sostenevamo è evidentemente stato riconosciuto fondato in quel di Roma. L’esenzione del bollo per auto Euro 4 e 5, e poi anche per i motorini, è parso a noi subito, a Roma con processi mentali molto più rallentati (ma evidentemente va bene quel che finisce bene) un oltraggio al comune senso del pudore. Grazioso regalo a chi avendo i soldi può comprarsi le auto nuovissime di ultimo modello mentre PER TRENTADUE MILIONI 171 MILA QUATTROCENTOVENTUNO AUTOVETTURE, DELLE QUALI QUASI 11 MILIONI CON AUMENTO MASSIMO (i dati sono riferiti al 31.12.2005 ma cambia poco) AUMENTI CHE VANNO (ESCLUSE UN PAIO DI REGIONI DOVE SI VEDRÀ) SI VA DA UN PIÙ 4,6% (SEMPRE MAGGIORE DELL’INFLAZIONE) PER LE EURO TRE AL PIÙ 16,3% PER LE EURO ZERO.
Colpita di più la povera gente ma silenzio. In fatto di silenzio stupisce quello dei Sindacati, di solito molto urlanti per aumenti di vario tipo molto minori. Chissà come mai.
Speriamo che il Parlamento si svegli e faccia sparire la punitiva tabella sostitutiva di quella precedente.
AVANTI SI CAMBIA
Meglio non andare oltre con i commenti perché ogni giorno c’è qualcosa che cambia. Ma non potevano pensarci prima? Il TFR ad esempio. Si sapeva anche prima che le piccole aziende potevano esser messe in difficoltà. Van bene tutte le valutazioni ma se un’azienda è al limite dei fidi bancari, se non ha ulteriori garanzie da dare alle banche come fa a tirar fuori i soldi? Non è che questa sia una scoperta attuale. Cosa banalissima risaputa anche prima. E allora perché, e chi, si è scritto quel che si è scritto? Adesso si cambia per andare a esentare le aziende sotto i 100 dipendenti. Criterio grossolano ma quando bisogna correre ai ripari non c’è altro da fare. Si doveva provvedere prima. Questo “si cambia”, più mellifluamente dichiarato “si migliora”, sta diventando la principale caratteristica di questa Finanziaria. Indifendibile, dicono a bassa voce persone della maggioranza, ma al tempo stesso non cambiabile, almeno più di tanto, per via dei due cunei esistenti: da un lato l’Europa, dall’altro il settore sinistro della maggioranza.
Se non ci fosse il traguardo dei 30 mesi di vita di questa Legislatura da raggiungere a tutti i costi Prodi ne avrebbe per non molte settimane. Ma la questione dei 30 mesi l’ha presente anche lui…
l.a.