UN GOVERNO DI SINISTRA-CENTRO (NON LO DICE L’OPPOSIZIONE MA…!!!)

Il nostro commento comunque dopo i due voti di fiducia

Il Governo c’é. 25 i Ministri, 9 (saranno 10?) i viceministri, 63 i sottosegretari. Diversi i commenti sul numero “delle poltrone”, sull’applicazione del Manuale Cancelli, sullo spezzatino dei Ministeri per accontentare tutte le forze in campo. Lasciamo perdere. Qualche rilievo ci sarebbe da fare e non tanto per il risultato. Si critica il Manuale Cencelli ma non si capisce bene perché un Partito politico dovrebbe rinunciare ad una sua presenza proporzionale al contributo che ha portato al successo di una coalizione. Condannati gli eccessi un sano realismo non guasterebbe.

Qualche rilievo andrebbe fatto quindi non al risultato ma alla divaricazione tra la linea indicata dal candidato Prodi (in sostanza l’impegno a scegliere i Ministri senza particolari vincoli politici) e quella seguita dal Presidente Prodi che, in buona sostanza, ha dovuto fare di necessità virtù soprattutto per via dell’imprevisto risultato al Senato che ha smentito tutti i sondaggisti (la Gazzetta di Sondrio non è stata smentita indicando, prima, le ragioni del possibile pareggio) ma che soprattutto ha dato vigore a tutti i gruppi minori della coalizione.

Il nostro commento comunque dopo i due voti di fiducia anche se già sin d’ora ricordiamo ai lettori la nostra previsione (logica) quando D’Alema aveva escluso di andare alla Farnesina: per noi sarebbe diventato Ministro degli esteri ma contestualmente Vicepresidente del Consiglio.

Come è successo.

Dicono che così non va bene…

Adesso dicono che così non va bene… Stralciamo da un autorevole articolo:

“- Nasce un governo sbilanciato a sinistra, persino rispetto alle aspettative di gran parte dei suoi stessi elettori e al naturale orientamento della coalizione…

- Che un governo di sinistra faccia una politica di sinistra è anche del tutto ovvio. Ma se la scelta degli uomini ne accentua lo spostamento, rischiando di sbilanciarne anche le politiche, allora, sorge il sospetto che ci sia qualche ragione in più…

- La prima ragione è che la sinistra radicale e tradizionalista è uscita meglio dalle urne di quella moderata e riformista e ora fa valere le sue ragioni. …

- Ha vinto il centrosinistra ma, forse, al suo interno, ha perso la componente moderata e riformista. Se la diagnosi si rivelasse corretta, non sarebbe un buon viatico per il Paese…

- Fra i ministri ds, quelli tradizionalisti prevalgono, a quanto sembra di capire, su quelli modernizzatori…

- La necessità di accontentare tutti i partiti della coalizione ha finito col precludere la possibilità di scegliere personalità esterne di area moderata…

- Il centrosinistra, malgrado le 281 pagine del suo «programmone», non ha detto quale fosse la sua «idea dell'Italia», ma ha fissato come unica priorità a-politica della propria campagna quella di «liberarsi di Berlusconi». A tutti i costi”.

Non sono commenti dell’opposizione!

Non si tratta di un commento dell’opposizione, come si potrebbe immaginare, né di Emilio Fede piuttosto che di altri vicini al Cavaliere. Queste cose le ha scritte il 17 maggio, a firma Piero Ostellino, il Corriere della Sera che a suo tempo con l’editoriale del suo direttore Mieli aveva rivolto l’invito al voto per il centro-sinistra. Nel variegato campo intellettual-economico-finanziario di cui in un certo senso il Corriere è espressione, quello che aveva sostenuto il centro-sinistra non si digerisce il risultato ma soprattutto alcune cose che in base alle dichiarazioni di questi giorni si profilano: legge Biagi, cancellazione del ponte di Messina, TAV a rischio. La realtà è che l’attesa era per un Governo autenticamente di centro-sinistra non di sinistra-centro. Questa espressione non l’ha usata neppure la CdL, salvo qualche isolato esponente di secondo piano, ed è paradossale, anche se realisticamente non stupisce affatto, che vengano simili pronunciamenti proprio su quel giornale che si era schierato per Prodi!

Noi riportiamo questa posizione e stop. Ci fa anche comodo, coprendo uno spazio importante, visto che noi abbiamo deciso di fare i nostri commenti a cose fatte. Possiamo farlo tranquillamente vista la serie di commenti delle settimane scorse fatti addirittura prima degli eventi…

GdS

GdS
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