LIBIA: FIOCCANO LE BOMBE DEI BOMBAROLI ANCHE SE I GRANDI DELLA TERRA NON SONO D'ACCORDO 11 3 20 10

Libia. La gente non l'ha bevuta - Pacifisti: non c'ero e se c'ero dormivo - Noi siamo coerenti - Sgarbi - Speranza (Compresa quella che Gheddafi se ne vada con le sue Amazzoni)

Libia. La gente non l'ha bevuta.

Che gli aerei dei bombaroli Sarcozy e Cameron sgancino bombe a tutela dei civili è una di quelle balle da rendere un dilettante Karl Friedrich Hieronymus meglio noto come Barone di Münchhausen, quello della salita sulla Luna, del cavallo tagliato in due, del sopralluogo in campo nemico a cavallo di una palla di cannone eccetera.

Che si eviti accuratamente di dire le cose come stanno in Libia, sulla lotta tribale in corso, ben altro che le aspirazioni alla libertà e alla democrazia, è, al minimo, fare con la testa come lo struzzo fingendosi un arbusto.

Abbiamo illustrato ampiamente in precedenti articoli la nostra posizione, del tutto contraria a questo modo di fare che un senso potrebbe averlo soltanto se si trattasse di una regola. Non lo é. L'ONU si muove solo in determinate circostanze. Ci sono in giro per il mondo situazioni anche terribili, civili ridotti a larve da regimi totalitari, da personaggi almeno censurabili al pari di Gheddafi, e a nessuno viene in mente di fare come si sta facendo con la Libia.

La gente comune è quantomeno incerta perché volere giustificare l'equazione 'bombe per tutela dei civili' è cosa da mentecatti. Meglio di aspiranti furbetti che intenfono considerare mentecatti tutti noi. Abbiamo spiegato la situazione nell'articolo (x) di cui sopra. Abbiamo puntualmente avuto conferma. La riunione a Parigi, nella torale abulia dell'Europa e dei suoi esponenti, convocata dal bombarolo numero uno, Sarcozy in combutta con bombarolo in seconda, Cameron, ha dato il risultato ovvio. Bisognava avere l'alibi per dare il via ai decolli, per andare a sganciare un po' di bombe al di là del Mediterraneo. Hanno protestato Russia e Unione Africana. E chi se ne frega? Tanto, se ci saranno problemi, di esplosivi o di invasioni di clandestini non saranno affare né di Sarcozy né di Cameron.

Pacifisti: non c'ero e se c'ero dormivo

Pochissimi i pacifisti rimasti in servizio permanente effettivo, persino nel mondo cattolico. Tutti di complemento in erezione soltanto in casi prestabiliti.

Noi siamo coerenti.

Fummo contrari alla stramaledetta guerra irakena. La seconda; la prima purtroppo aveva oltre che legittimazione internazionale un'esigenza fondamentale di carattere strategico e non la storiella del petrolio, che un ruolo, allora sì, lo ha avuto nella seconda.

Siamo contrari a questa ma in buona compagnia visto che la Merkel, Cancelliere di Germania, conta qualcosa di più dei vari staterelli (Bosnia-Erzegovina, Colombia, Gabon, Libano, Nigeria, Portogallo e Sudafrica) che hanno votato al Consiglio di Sicurezza la risoluzione americananglofrancese mentre significativamente si astenevano i grandi, Cina, Brasile, India, Russia, Germania.

Divertente l'affermazione di un interlocutore: "allora siete leghisti". Quel tale, glielo abbiamo detto, non ha capito niente. Non ha capito che un conto è il Palazzo, un conto è la gente normale. Non ha capito che l'azione dei bombaroli ha messo in braghe di tela l'Italia, costretta a mettere a disposizione le basi e speriamo non gli aerei. Non ha capito che la questione prima di essere politica è morale. Non ha capito che qui siamo di fronte ad azioni da neocolonialismo. Non ha capito che il conto verrà poi presentato non ai bombaroli ma a noi. Non ha capito la lezione dell'Irak, della folle politica di Rumsfeld che ha ora scritto il libro di memorie a casa sua mentre, anche solo per la storia delle armi di massa e dei conseguenti 100.000 morti, lo avremmo visto volentieri scriverle dietro le sbarre.

Sgarbi

Al riguardo vale la pena di leggersi un articolo di Vittorio Sgarbi che certo leghista non é. Ne diamo l'indirizzo (xx). Le ragioni che adduce sono da noi pienamente condivisibili. Sono, in fin dei conti, le ragioni del buon senso. Le ragioni di chi prende questa posizione non perché leghista, non perché seguace di Berlusconi che col rais di Tripoli aveva intessuto rapporti nella sostanza uguali a quelli intessuti da D'Alema, da Prodi e via dicendo, anche se nella forma 'estrosi' sino al punto di quell'infelice baciamano. O, infine, non certo per simpatie filo-Gheddafiane.

Speranza

Ci resta una speranza, quella di avere sbagliato. Per l'Irak l'avevamo. Speravamo di sbagliarci opponendoci, prima, molto prima, alla bombarolite inglese, senza della quale Bush non avrebbe potuto da solo spiccare il volo su Bagdad, e alle follie muscolari dell'anima nera, Rumsfeld, del decisionista Bush e anche di qualcuno di casa nostra che discettava di armi di distruzione di massa avendo bevuto acriticamente le fandonie al riguardo inventate per dare un alibi.

Purtroppo non ci eravamo sbagliati.

Speriamo di sbagliarci questa volta. Che Gheddafi si decida e vada da qualche parte con le sue 100 amazzoni. Che in Libia tutto si appiani. Che si svolgano libere elezioni. Che si elegga un Parlamento sovrano. Che ci sia un Governo democratico, senza ingerenze delle 145 tribù libiche. Che non muoia nessuno, da una parte all'altra. Che non ci siano conseguenze per l'Italia. Che gli scambi commerciali non abbiano a risentirne. Che l'azione di contenimento dei clandestini prosegua, come era qualche settimana fa quando il centro di Lampedusa era stato persino chiuso. Che, infine, l'Europa si svegli, magari anche mandando a casa quella specie di Ministro degli Esteri che gli inglesi ci hanno ammannito piazzando quella cotale baronessa per stoppare la candidatura di D'Alema proposto dal Governo Berlusconi e affossata dai socialisti europei!!! Nel risveglio faccia rientrare fra i ranghi i bombaroli.

Speriamo.

***

(x) http://www.gazzettadisondrio.it/31135-libia___tutela_dei_civili___ipocri...

(xx) http://www.ilgiornale.it/esteri/il_commento_io_dico_che_questo__e_confli...

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