"Unicuique suum (settima puntata): " UN VERO RIFORMISTA. IL NUOVO MESSIA. IL FIGLIUOL PRODI(go)

IL PICCOLO GRANDE (VERO) RIFORMISTA

Queste le riforme che piacciono. Per i risultati

In un dibattito televisivo su "La 7" qualche giorno fa un noto giornalista, certamente non vicino alle posizioni del Ministro ha sostenuto che la principale e vera riforma l'ha di fatto realizzata il Ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, che in soli otto mesi è riuscito là dove i pochi che avevano tentato avevano dovuto alzare bandiera bianca: sconfiggere l'assenteismo piaga italica. Piccolo di statura ma grande nelle cose che fa, anche se qualche volta magari gli scappa una parola di troppo Meglio così comunque rispetto a chi le parole le sa misurare sino alle singole sillabe ma poi in fatto di risultati non è cer nulla altrettanto bravo. Piccolo di statura ma grande in fatto di idee e di iniziative nei giorni scorsi ha sciorinato i dati con un assenteismo in calo del 40% nella Pubblica amministrazione. Un dato inoltre non contingente visto che riguarda il periodo che intercorre dal luglio scorsi. Assenze per malattia sempre in calo. Sono otto mesi e questo significa che ormai è cambiata la Pubblica Amministrazione in Italia come dimostrano altri due fatti: l'incredibile numero di Amministrazioni che forniscono i dati spontaneamente non essendoci obbligo di legge, e il cambio della percezione che ne ha la gente". Per parte nostra aggiungiamo il significativo silenzio sindacale. Pochi anni fa forse non i confederali ma diversi delle centinaia di piccoli sindacati autonomi sarebbero insorti, come in qualche caso si è visto in passato. Il Ministro ha anche calcolato che sono 200-250 i milioni di euro risparmiati dallo Stato nel solo primo bimestre 2009 grazie al calo delle assenze per malattia dei professori (-32,45%) con conseguente diminuzione del ricorso alle supplenze. Soldi che, hanno detto sia lui che la s.a Ministro della P.I. resteranno alla scuola per le sue attività. Ma non c'è solo il risparmio. Meno supplenze, meno precariato.

Botta del Ministro: ''La scuola serve non per dare lavoro ma per educare''.

Seconda botta per chi, quando è partito, lo criticava o addirittura lo prendeva in giro: "Con buona pace dei sindacati, dei professorini che non mi prendevano sul serio".

Avanti così, la gente, senza distinzioni di colore politico, concorda.

ARRIVA IL MESSIA

De Magistris, l'uomo del futuro

Per fortuna ogni tanto qualcuno, ispirato dalla vicenda sviluppatasi un paio di millenni fa tra una grotta di Betlemme e il lago di Tiberiade, tra il Tempio di Gerusalemme e il Monte degli Ulivi, si immedesima, vede dentro di sé questo eccezionale carisma, sente di essere il nuovo Messia con il compito ri redimere l'umanità e avviarla sul sentiero della giustizia e della pace.

Certo, a nessuno piace il finale, da evitarsi. E poi all'eternità ci pensi qualcun altro. Conta di più la strada da percorrere oggi, domani, dopodomani. Non c' bisogno di altari o di pulpiti, bastano Porta a Porta, Ballarò et similia.

Eccolo, il Messia. Renato De Magistris, magistrato.dal nome latino sbagliato - dovrebbe essere 'Magistribus" - forse anche magistrato sbagliato se lo hanno cacciato via dal suo posto e trasferito altrove, se titolare di un incarico delicato se ne è andato con Grillo in Europa a 'grillare', se a procedimento aperto nei suoi confronti se ne è andato tranquillamente nella trasmissione di Santoro, se severo nei suoi confronti si è dimostrato persino Luciano Violante. Ha detto che se ne andava in Europa nelle liste di Di Pietro - da sempre forte sostenitore della norma che vieti le candidature agli indagati (De Magistris eccezione che conferma la regola?) - perché qui non lo lasciavano lavorare. Chi? Ma sicuramente «nuova P2», «strategia della tensione», «massoneria», «poteri occulti coadiuvati da pezzi della magistratura», «settori deviati di apparati dello Stato»: come aveva avuto occasione lo stesso di dire. Una sorta di cospirazione, < schierati contro di lui il Capo dello Stato, il vicepresidente del Csm, ex magistrati come Luciano Violante, l'Associazione magistrati, i gip che respingevano le sue richieste ai giudici che le giudicavano, il superiore che avocava alla Cassazione che rigettava, il Parlamento della Repubblica, il CSM> e magari anche la donna delle pulizie. Tutto questo mentre le intercettazioni telefoniche le faceva fare non alla Polizia Giudiziaria ma a un suo consulente che, guarda caso, pare abbia immagazzinato tanti di quei dati che così tanti non ce l'ha forse neanche la CIA… Lui, che senza alcun ritegno, in tutta immodestia quale si addice ad un nuovo Messia, pontificava: ''Potevo essere una risorsa per la sinistra. Ma alla fine chi mi ha offerto una candidatura, chi mi ha dato la possibilità di trasportare in politica la mia esperienza, la mia riconoscibilità nella società civile é stato Di Pietro''. (intervista al settimanale Left).

Intervistato in TV alla domanda se pensava, dopo le Europee, alle politiche, Messianica la risposta. Europee come cantiere in funzione delle elezioni politiche in un disegno ben preciso di rovesciare dalle fondamenta questo Paese per dargli un luminoso futuro .

Di Pietro al Quirinale, De Magistris a Palazzo Chigi (e perché non a palazzo Venezia?).

RITORNA IL FIGLIUOL PRODI(go)

Partito Veltroni…

Torna il figliuol PRODI(go).

Ha stupito molti l'improvviso e non preannunciato ritorno del 'pensionato' (l'ha scritto lui ritirando la tessera del PD) Prodi sempre Romano ma solo di nome. . Via Veltroni e lui, che era sull'Aventino (virtuale) rientra. Tanto perché le cose siano chiare subito una dichiarazione al vetriolo: "Il PD ha perso nel momento in cui Veltroni ha detto "andiamo da soli". E' bene ricordare il giorno della nascita del PD e la sua espressione trionfante in TV "Ho lavorato otto anni e mezzo per questo risultato!". Quel giorno però pensava che le cose fossero diverse. Non per 'quel' risultato. Dopo aver lavorato per tutto quel tempo in quella direzione pensava legittimamente, anche per la sua figura istituzionale di Capo del Governo, di esserne il leader. Allora non aveva capito che non era assolutamente realistico pensare da parte dei DS, prevalentì all'interno del PD in un mare di cose, in alcune anzi egemoni, di rassegnarsi ad una sorta di abdicazione a favore di uno che non era dei loro.

Rivincita dunque?

No. Certo, c'è anche questa componente ma ce n'è una più importante. Il PD nelle scorse settimane ha rischiato grosso e il rischio c'è ancora. L'insoddisfazione è notevole ed anche contraddittoria, sia sul versante sinistro che su quello centrale, quello più debole per via della possibilità di trasmigrazioni elettorali verso l'altra opposizione, quella di Casini. Prodi rientra come punto di riferimento degli ulivisti ma con il compito di drenare la trasmigrazione di cui sopra e di rinsaldare la presenza 'cattolica' nel PD andata progressivamente erodendosi.

Il fallimento del suo Governo - peraltro come il suo precedente - è sì dipeso dalla eterogeneità della coalizione che lo sosteneva con, di fatto, il diritto di blocco, di veto, per ciascuno, ma anche da una caratteristica ben inquadrata da Andreotti. Premesso di averlo ripetutamente detto anche a lui lo ha così definito "troppo professore". Ipse dixit, professore in cattedra senza quella disponibilità al dialogo, quella elasticità che è dovuta a chiunque svolga il ruolo di numero uno.

E Franceschini, vice di Veltroni ma, graziato e rimasto, anzi promosso? Deve sparare a tutto campo, su tutto e tutti, fino al giorno delle elezioni europee. Il punto non è Berlusconi. Deve cercare di pescare a sinistra oltre che limitare la deriva verso Di Pietro. Poi arriverà il nono segretario che non è detto sia anche leader.

Epidicus

Epidicus
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