2 20 BERLUSCONI, NUOVA LINEA. IL SUO FUTURO, IL DELFINO E IL RESTO

Qurinale. Palazzo Chigi. Tremonti. E Berlusconi? In pensione?

In Questo periodo caratterizzato dall'alluvione mediatica sul caso Bertolaso sono passati quasi inosservati, e in ogni caso nessuno li ha collegati tra loro, alcuni episodi per noi invece molto significativi ancorché in apparenza merginali.

Partiamo dal più, apparentemente, marginale. Berlusconi dopo mesi di martellamento da parte di Repubblica con le sue famose dieci domande al premier, punta dell'iceberg di una più articolata e ampia offensiva, improvvisamente risponde. Al di là di contenuti e merito è comunque segno che qualcosa è cambiato, perlomeno sul piano tattico. Senonchè… Senonché non c'è solo questo. Arrivano dichiarazioni sul futuro. Mentre diffusa è l'opinione che Berlusconi per il dopo Napolitano pensi al Quirinale - e questa prospettiva è ragione e motivo di una parte delle offensive contro di lui - in un colpo arriva la trimurti:

1) QUIRINALE. Letta è la persona giusta per il Quirinale. E' del resto vero che l'attuale Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, incarico che ha rango di Ministro, oltre che essere il vero motore del Governo è anche persona che gode grandissima stima anche tra le opposizioni e negli ambienti esterni che contano. La sua indicazione non può essere estemporanea, anche perché, come si diceva, c'è una 'trimurti' che definisce un quadro.

Il successore a Palazzo Chigi. È pur vero che il proverbio suggerisce di non dire quattro se non l'hai nel sacco ma è anche vero che lo stesso Bersani nelle sue dichiarazioni si dice convinto che ci sarà il ritorno al Governo ma dopo un percorso lungo e lento. In effetti il panorama sul versante sinistro appare del tutto squinternato con il PD indubbiamente in fibrillazione con rivalità interne che possono avere risvolti personali ma che in realtà denotano contrasti di linea strategica. La perdita di pezzi importanti (dopo Rutelli & C. i teodem) a nostra avviso non inciderà molto elettoralmente - molti elettori non hanno seguito i loro rappresentanti -, salvo probabilmente nel Lazio dove la prospettiva che la Bonino da Governatore si incontri con il Papa e abbia rapporti col Vaticano non entusiasma certamente neppure il più convinto cattolico della giustezza della scelta di militare nel PD. La scelta del PD sul versante Di Pietro rende certamente difficile la presentazione all'elettorato del centrosinistra, apparendo in realtà un sinistra - centro. Flebile poi la speranza di una sorta di union sacrée con l'UDC di Casini, i cui elettori possono arrivare ad accettare scelte locali, anche per la negata ma reale questione di potere, ma non certo quelle a livello nazionale che verrebbero elettoralmente pagate.

2) PALAZZO CHIGI. Chi a Palazzo Chigi 'dopo'? Sembrava non si uscisse dal triangolo Letta, Fini, Tremonti. Letta al Quirinale, Fini troppo alternativo e su posizione defilata per essere il delfino, quantomeno per essere 'subito' il delfino. Tremonti dunque? No. Andrebbe bene per l'alleanza ma avrebbe problemi all'interno del PdL. Ma soffia un nuovo venticello anche sul nostro illustre concittadino che - sorprendentemente - il Comune di Sondrio sistematicamente ignora contrariamente a quanto succederebbe invece in gran parte del nostro Paese. Su Tremonti proseguiremo al terzo punto. A sorpresa l'indicazione di Berlusconi: a Palazzo Chigi vedrei bene Alfano.

Angelino Alfano, alla soglia dei fatidici '40 anni', quelli delle generazioni del futuro, Ministro di Grazie e Giustizia a soli 37 anni e sei mesi in data fatidica:il giorno in cui 63 anni prima la Germania nazista si arrendeva). A fine Legislatura avrà 42 anni e mezzo. Dopo essere stato il più giovane Guardasigilli di sempre sarebbe il più giovane Presidente del Consiglio sinora essendolo Stato Giovanni Goria a 44 anni meno due giorni iniziando a governare poche ore dopo la tragedia di S. Antonio Morignone. Questo ovviamente sempre che la Legislatura arrivi alla scadenza naturale, cosa che però pressoché tutti considerano scontata nonostante il continuo bombardamento dell'artiglieria pesante. Ma anche, aggiungiamo noi, col rischio che 'il grande vecchio' adesso cominci a far sparare, magari da qualche pentito visto che Alfano, essendo siciliano, può essere più semplice costruire castelli e vergare romanzi. Formazione solida - Università Cattolica di Milano e Collegio "Cardinal Ferrari", politica nella Democrazia Cristiana, quella del pensiero e dell'impegno, trafila in Parlamento, chiaro in quel che vuole, non fazioso ma deciso e contemporaneamente aperto, potrebbe piacere agli italiani.

3) TREMONTI. Che non ci sia corrispondenza di amorosi sensi tra lui e la Banca d'Italia, prima con Fazio oggi con Draghi, è cosa abbastanza nota. Nei giorni scorsi ha destato una certa sensazione la sua dichiarazione decisa in favore della candidatura di Draghi alla Banca Centrale Europea rilasciata a Bruxelles durante l'Ecofin, riunione dei Ministri dell'Economia e delle Finanze. Alla nostra TV ha poi dichiarato che noi con Draghi abbiamo il candidato migliore.

Aggiungiamo una frase tratta dall'articolo a commento di tale dichiarazione, autore Sergio Rizzo, prima pagina del Corriere della Sera del 17.2 u.s.:

"Conosciamo la serietà con cui Tremonti ha sempre affrontato le questioni internazionali e la considerazione che gli viene riservata nelle Cancellerie europee".

Chiuso il cerchio? Parrebbe di sì, non senza precisare, amenità, che la 'trimurti' da noi assunta a simbolo è quella letterale, originaria in sanscrito, non certo quella della religione induista nella quale al creatore e al conservatore viene associato anche il distruttore…

E BERLUSCONI? IN PENSIONE?

Manca un tassello. E Berlusconi? In pensione a Paradise Island, nelle Bahamas, dove fra Atlantis e Ocean Club c'è da passare il tempo con clima ottimo? No, ha anche buttato là che gli piacerebbe fare il senatore a vita.

Credibile. In questo caso tre anni, sino alle elezioni del 2013, per definire un nuovo quadro di riferimento e una sua nuova immagine per aspirare al rango di 'Padre della Patria'

Fantapolitica? Ne riparleremo fra un po'. Sinora abbiamo avuto la fortuna di non sbagliare le previsioni politiche quando ci è toccato di farne, vale a dire molte volte. Ci spiacerebbe 'cannarle', come si suol dire, per la prima volta.

Alberto Frizziero

Alberto Frizziero
Editoriali