09 10 20 MOLISE CONTRO L'EOLICO IN MARE (!). CI HANNO RISPOSTO. REPLICHIAMO. RIVEDANO LA DECISIONE SECONDO BUON SENSO

Tutti devono fare la loro parte. Noi ne facciamo già più di tutti

"Sul numero 27/2009 de "La Gazzetta di Sondrio" in data 2.10.09, avevamo pubblicato una nota 'dai due volti'.

Uno quello della Danimarca che aveva inaugurato il più grande parco eolico marino del mondo con prospettive di ulteriori rilevanti sviluppi e l'altra relativa al niet del Presidente della Regione Molise Iorio all'impianto eolico off-shore che dovrebbe sorgere non su qualche spiaggia o costone di rilevanza paesaggistica bensì "al largo delle coste Molisane".

Gli interessati possono leggere il testo all'indirizzo http://www.gazzettadisondrio.it/23759-09_10_02__aggiornamento__danimarca...

La Direttrice di "UN MONDO D'ITALIANI" Mina Cappussi pubblica la nostra nota e reagisce seccamente. Il relativo testo può essere letto all'indirizzo: http://www.unmondoditaliani.com/danimarca-via-col-vento-molise-via-dal-v...

Titolo: DANIMARCA VIA COL VENTO, MOLISE VIA DAL VENTO. LA GAZZETTA DI SONDRIO ATTACCA LA DECISIONE DI CONTRASTARE L'IMPIANTO EOLICO OFF SHORE. INCREDIBILE E ALLUCINANTE, SECONDO IL MAGAZINE LOMBARDO. IN DANIMARCA IL PIU' GRANDE PARCO MARINO NEL MONDO. NEL MOLISE NON LO VOGLIONO. SCUSATE TANTO SE NON ABBIAMO IMITATO LA LOMBARDIA IN QUANTO A TUMORI E FABBRICHE INQUINANTI.

Testo: "E' in apertura di pagina della Gazzetta di Sondrio, che titola, appunto "Danimarca..via col vento; Molise..via..dal vento" la decisione di contrastare la creazione di un parco eolico off shore a Termoli. La Gazzetta calca la mano e parla di notizia "talmente incredibile e talmente allucinante da commentarsi da sé". E infatti non commenta oltre, mette a raffronto il caso Danimarca e quello Molise. Indipendentemente dalla giustezza o meno delle argomentazioni, al di là degli aspetti tecnici e politici della questione, dove sta scritto, scusate, che il Molise debba imitare la Danimarca? E ce lo mandano a dire dalla Lombardia, dove la casistica delle patologie tumorali è altissima "grazie" all'incredibile numero di industrie presenti. Non vi abbiamo imitato? Scusateci tanto. Per esempio non imitiamo la Francia in quanto a Nucleare. Non ci stiamo; è una vergogna? Personalmente sono favorevole all'energia eolica, a quella idrica e solare, a tutto ciò che non inquina e non produce malattie terribili, ma questa è un'altra storia. Per restare nello stile, comunque, riportiamo senza commenti l'articolo della Gazzetta.


LA NOSTRA REPLICA

Lo mandiamo a dire da dove? Da dove si fornisce tanta energia al Paese

Chiariamo subito l'infelice frase "ce lo mandano a dire dalla Lombardia…". Lo mandiamo a dire dalla provincia di Sondrio, vera e propria regione alpina interamente montana di oltre 3.200 kmq, metà dei quali sopra i 2.000 metri e fino agli oltre 4.000, con una superficie boscata ad alto fusto che copre circa il 60% del territorio buscabile in ragione della quota (si é intorno ai 100.000 ettari). Abbiamo 1.600 km di corsi d'acqua fra i quali circa 120 km del quarto fiume italiano, l'Adda, che dalla sorgente allo sbocco nel Lago di Como riceve 105 affluenti. I bacini idroelettrici artificiali a pieno invaso hanno tale quantità d'acqua che potrebbe bastare all'intera popolazione del Molise per circa 30 anni. Questa situazione consente una produzione idroelettrica annuale secondo l'anno idrologico fra i 5 e i 6 miliardi di kWh di energia pregiata, quasi tutta essendo prodotta da impianti non ad acqua fluente ma ad accumulo indispensabili per far fronte alle richiesta di punta.

DI QUESTO BEN DI DIO IN LOCO SI CONSUMA MENO DEL 10% E TUTTO IL RESTO VA AL PAESE CHE NE HA ENORMI BENEFICI.

E NOI? QUASI IL 90% DELLE FONTI DISPONIBILI È CAPTATO PER USI IDROELETTRICI A SCAPITO OVVIAMENTE DEGLI ALTRI USI, COMPRESO QUELLO TURISTICO. Tutto questo con il solo corrispettivo dei sovracanoni rivieraschi e BIM, solo da non molto tornati ai valori del 1953, prima l'inflazione avendo prodotto erosioni clamorose.

Quanto a occupazione negli anni '50/'60 a costruire dighe ed impianti erano in oltre 10.000. Finita la costruzione assicuravano l'esercizio della sessantina di centrali e della trentina di grandi dighe circa 1.300 dipendenti ora con l'automazione scesi a neppure 300. A questo si aggiunge infine la selva di elettrodotti necessari per portare energia al Paese con le servitù conseguenti sul territorio, in particolare sul ristretto fondovalle tra Alpi Retiche e Prealpi Orobie

Abbiamo titolo per dire la nostra?

Non ci tocca il richiamo alla Lombardia. Non abbiamo un "incredibile numero di industrie" ecc. ecc.

ABBIAMO INVECE TITOLO PER DIRE AGLI ALTRI, A TUTTI GLI ALTRI IN ITALIA, CHE FACCIANO QUANTOMENO IN PARTE QUELLO CHE FACCIAMO NOI.

Per quanto riguarda il Molise, abbiamo tenuto conto nello scrivere quale è la Vostra situazione, compreso quel pochino di idroelettrico che avete ma anche il Vostro termoelettrico. A maggior ragione pertanto il rinnovabile - e non lo 'pseudo rinnovabile' , cioè il fotovoltaico che ha resa energetica irrisoria, richiede denaro pubblico a iosa e un gap notevole per la costruzione dei pannelli) ha un senso, anzi un doppio senso visto che dovrebbe sorgere ben lontano dalle riva dell'Adriatico.

"Dove sta scritto, scusate, che il Molise debba imitare la Danimarca?"

Seconda frase infelice: "dove sta scritto, scusate, che il Molise debba imitare la Danimarca?".

La dialettica va bene, ma non si può giocare con le parole.

Non è questione di 'imitazione' ma accostamento di due situazioni e di due modi di pensare ed agire.

Dappertutto si evocano Kyoto e l'attesa Copenaghen. Dappertutto preoccupazione per il clima. Dappertutto appelli per le rinnovabili. La Danimarca è semplicemente stata coerente. Alle esortazioni e alle prediche ha preferito i fatti, fra l'altro fruendo delle favorevoli condizioni del Mare del Nord. Da noi invece - in questo caso il Molise ma in altri casi tante altre località - vale il verso di Olindo Guerrini, sugli scudi da più di un secolo in Italia, "armiamoci e partite" -.

Ecco quindi il NO, un NO che la collega Capussi non stigmatizza, non critica, solo cercando in corner di salvare la propria posizione con una prima frase "Indipendentemente dalla giustezza o meno delle argomentazioni, al di là degli aspetti tecnici e politici della questione" e poi una seconda "Personalmente sono favorevole all'energia eolica, a quella idrica e solare, a tutto ciò che non inquina e non produce malattie terribili, ma questa è un'altra storia". No, non è "un'altra storia": quel NO del Presidente della Regione è, ribadiamo, "talmente incredibile e talmente allucinante da commentarsi da sé". Se poi ritiene che le nostre considerazioni, NEL MERITO, siano sbagliate lo dica, lo scriva

Ultima considerazione. La collega aggiunge:

"Nella foto, sempre la Danimarca, isole Feole, dove ogni anno il mare diventa proprio così, rosso sangue, perchè i ragazzi, per dimostrare di essere 'grandi' uccidono balene e delfini. Il mare di Termoli, per lo meno, è di colore blu e non rosso sangue. Effettivamente non abbiamo commentato, come avevamo promesso, ma proprio non ce l'abbiamo fatta a non mettere la didascalia alla foto della mattanza della civile Danimarca".

Questo commento non calza, è sì 'altra storia'. La foto orripilante documenta infatti un atto da definirsi al minimo di malvagità. Ma che c'entra con l'eolico? La Danimarca si merita la squalifica di inciviltà nel tollerare barbarie quale quella documentata ma questo non toglie che risulti civilissima nel fare l'eolico off shore. Rimedi - questo vale per l'Ambasciata a cui la presente viene inviata per conoscenza - alle sue omissioni colpevoli e intervenga dunque salvando delfini e balene sulla scia di quel che ha fatto positivamente per l'atmosfera e per i polmoni (e non solo) dei nostri figli.

Dispiace

Dispiace questa polemica anche se non vedo nel commento della collega Cappussi, nella sostanza, una posizione molto diversa. In ogni caso serietà ha voluto un commento, in sede di replica, molto schietto. Con l'aggiunta che segue.

Il Molise è terra con molte affinità con la nostra provincia. Per popolazione e superficie non è molto di più. Posizione decentrata, difficoltà di comunicazioni, territorio in parte montano. E poi la gente. A Sondrio e provincia sono in tanti che vengono da laggiù. Integrati ed apprezzati. Cerchi di farsi apprezzare, fuori Molise, il Presidente della Regione rivedendo una posizione inconciliabile con il buon senso oltre che nel merito.

Alberto Frizziero

Alberto Frizziero
Editoriali