Il PD vuol chiudere 5000 Comuni?!? Rispondiamo

A lato, in altro articolo, pubblichiamo l'ultima bizzarria, che poi è anche, e soprattutto, un ulteriore vincolo democratico in perfetta linea con lo status di “Dittatura moderata”, da noi più volte documentalmente denunciato, che si è andato consolidando negli ultimi mesi. Via, di fatto, il Senato. Via le Province. Tolte alle Regioni le competenze costituzionali (art. 17). concentrati in una decina di aree exProvince ed exComuni, perfino militarizzata la Forestale (lo aveva fatto solo Mussolini!) restavano, restano, le migliaia di Comuni che la “Dittatura moderata” non riuscirebbe a controllare. Ecco quindi la proposta: CHIUDIAMOLI e non l'ha fatto qualche parlamentare di periferia in cerca di pubblicità.

Scelta del PD
No, l'ha fatto un agguerrito plotone di parlamentari del PD, ben 20. Non ci si venga a dire che il PD non c'entra, che si tratta di iniziativa di alcuni scavezzacolli in vena di distrazioni- SI TRATTA DI UN TEST per il quale è stato mandato avanti un plotone per poi, se non c'è troppa reazione, passare alla compagnia e infine al battaglione che nelle Camere , fin che sono due, provocherebbe un altro disastro dopo quello delle Province approvando la ghigliottina per migliaia di Comuni senza neppure discernere.

Discernere
Abbiamo più volte scritto che il problema non è la fusione dei Comuni che in molti casi provocherebbe guai ma, imparando dalla Francia, la centralizzazione delle funzioni, cominciando dalla più importante e cioè lo Stato Civile. In questa logica avremmo subito due casi-riferimento per gli altri: Valmalenco e Valli del Bitto. Chiaro che ci sono situazioni e situazioni, in qualcuna delle quali bisogna innivare ma s'è già visto in Valchiavenna cosa succede a voler imporre dall'alto le fusioni, e dire che lì non era Roma o Milano a volerlo fare ma i Sindaci. Sulla testa della gente non c'è spazio per i marchingegni decisi a tavolino!

Proposta i Legge di iniziativa popolare
Sarà bene provvedere ad avanzare una nostra Proposta di legge che riguardi i parlamentari. Vediamo innanzitutto di definire i contorni e fissare i contenuti.

Rieduchiamo certi parlamentari
La presente proposta di legge mira a migliorare la qualità dei rappresentanti del popolo che in Parlamento o nei Consigli Regionali abbiano presentato proposte di legge quantomeno a dir poco bizzarre. Rientra in questa categoria la PdL che vorrebbe eliminare oltre 5000 Comuni italiani, tutti quelli sotto i 5000 abitanti. A tal proposito, vista la carenza di sapere e di democrazia quale, ad esempio, si evidenzia nella PdL di sopprimere tutti i Comuni sotto i 5000 abitanti, è indispensabile evitare ulteriori guasti.
Occorre pertanto provvedere con urgenza, con esame finale, ad un corso di formazione diversamente articolato ed obbligatorio per i parlamentari secondo quanto indicato nel proseguo.
-   Esso dovrà comprendere, prima parte del corso, un esame dettagliato della materia (vita dei Comuni, partecipazione popolare, identità ecc.) con stage degli stessi parlamentari in Francia dove i Comuni sono quasi 37.000 (diconsi trentasettemila, quattro volte e mezzo il numero di quelli italiani) e il servizio reso ai cittadini è di ottimo livello.
-   Esso dovrà comprendere, seconda parte del corso, le differenze esistenti fra lo spirito democratico, di rappresentanza reale e relativi valori e il centralismo democratico di derivazione marxiana di cui è esempio la proposta di eliminazione di oltre 5500 Comuni inferiori ai 5000 abitanti, peraltro coerente con lo status di “Dittatura moderata” che è prima affiorato e poi andato a consolidarsi negli ultimi mesi.
-   In terzo luogo dovranno essere individuati da parte dei Presidenti delle due Camere e dei Consigli Regionali quali siano i parlamentari, o consiglieri regionali, da sottoporre a rieducazione, dando per acquisito che in prima battuta si debba procedere sperimentalmente con i firmatari della PdL di soppressione dei Comuni dopo quella, funesta, delle Province avendo essi fornito più che sufficienti motivi di aver bisogno di questa rieducazione vista la proposta che hanno p'resentato.
I concetti di cui sopra vanno tradotti in articolato da sottoporre alla firma dei cittadini elettori. La PdL di iniziativa popolare è prevista dalla Costituzione che così sancisce: "Il popolo esercita l'iniziativa delle leggi, mediante la proposta, da parte di almeno cinquantamila elettori, di un progetto redatto in articoli" .
50.000 ? Altro che 50.000, sarebbero in milioni a firmare.

Commento finale
Ricorso a Comencini, autocritica della Democrazia italiana: Mio Dio, come sono caduta in basso”
GdS

Proposta di Legge all'indirizzo  http://www.gazzettadisondrio.it/politica/18022016/lultima-follia-pd-chiu...
      

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