Questione Province. Dopo le critiche, anche CGIL, la Corte dei Conti!!!

Il peggiore provvedimento da sempre. E il caso della Provincia di Sondrio?

il via lo ha dato Michele Gentile che è il numero 1 del sindacato delle Funzione Pubblica CGIL. Province, allarme Cgil: da giugno a rischio stipendi per via delle casse vuote, esuberi non collocati, casse di molte Province vuote, Legge Del Rio non partita e bloccata, mancano le tabelle per equiparare le posizioni dei dipendenti secondo da chi dipendono, manca il decreto per la mobilità, molte Regioni devono legiferare e chi l'ha fatto, pochi, non è ancora a posto e poi per aria Centri per l'impiego e Polizia provinciale.

Apriti cielo! Al minimo si è sentito dare dell'irresponsabile. La Ministra Madia è intervenuta dicendo che i soldi ci sono, e in caso di inadempienza delle Regioni, sarà lo Stato a farsi carico degli esuberi di Province e Città. Tutto bene madama la marchesa dunque? Ma per piacere!
A valanga replicano i Sindacati Fp-Cgil Cisl-Fp e Uil-Fpl; “Un governo da mesi colpevolmente immobile che soltanto adesso, a quanto pare, sembra aver capito la gravità della situazione. Mentre le Regioni altrettanto colpevolmente si sono mosse in ordine sparso. Se davvero si ha intenzione di agire, lo si faccia adesso". E vanno avanti ricordando che da mesi incalziamo Governo e Regioni sul riassetto dei servizi alle comunità locali. Siamo in una situazione di totale caos, tra la progressiva cancellazione dei servizi offerti ai cittadini e la compromissione dei livelli occupazionali e retribuitivi dei lavoratori Il tutto con l'esito, ben chiaro dall'allarme lanciato ieri dalla Corte dei Conti, di un deterioramento delle finanze e di una compromissione dei servizi e del lavoro".

"Le tardive parole della ministra Madia non ci sollevano. Il governo deve attivarsi per risolvere una situazione intricata prima del dissesto, così come le stesse Regioni devono, per quanto gli compete, affrontare il tema del trasferimento di funzioni e fare di questo una priorità. Per quanto ci riguarda, la mobilitazione che con i lavoratori abbiamo avviato in questi mesi prosegue e si intensificherà nei prossimi giorni, a livello nazionale e territoriale, specie in quei territori che andranno al voto. C'è bisogno di scongiurare urgentemente quella paventata catastrofe che il prelievo di un primo miliardo di euro da parte dello Stato, previsto dai tagli della legge di stabilità, produrrà alla fine di questo mese. Tutelando per questa via servizi, lavoratori e cittadini", concludono Fp-Cgil Cisl-Fp e Uil-Fpl

Già, ma intanto è intervenuta la Corte dei Conti. Terribile il suo pronunciamento che riportiamo tal quale:

Corte dei Conti, terribile!
Referto su “Il riordino delle Province – Aspetti ordinamentali e riflessi finanziari” - Deliberazione della Sezione delle autonomie n. 17/SEZAUT/2015/FRG del 30 aprile 2015.

A poco più di un anno dall’entrata in vigore della legge 7 aprile 2014, n. 56, “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di Comuni” , che ha ridisegnato confini e competenze dell'amministrazione locale, la Corte dei conti procede ad una prima valutazione di quelli che sono stati gli effetti della normativa sugli andamenti finanziari delle Province, sugli equilibri, sul rispetto del Patto di stabilità e sull’erogazione dei servizi al cittadino.
Il progetto di riorganizzazione dell’amministrazione locale, delineato anche sotto il profilo finanziario dalla l. n. 56/2014, sta incontrando ritardi e difficoltà nella fase attuativa, in particolare per quanto riguarda il riordino delle funzioni delegate o trasferite alle Province.
Dalle previsioni delle quattro leggi regionali, allo stato, emanate, e da quelle dei testi approvati nelle Giunte e in discussione nei Consigli regionali, emergono criticità che condizionano l’efficacia della legge. Ci si riferisce, tra l’altro: a talune incertezze nella individuazione della nuova titolarità delle funzioni non fondamentali; al rinvio a successivi atti per la concreta riallocazione delle funzioni; alla previsione di interventi legislativi e/o provvedimentali per la riallocazione delle risorse umane, strumentali e finanziarie; alla mancata attuazione del principio di sussidiarietà nel senso indicato dalla legge ed, al contrario, alla diffusa tendenza ad un accentramento in capo alla Regione delle funzioni amministrative svolte dalle Province; all’assenza di specifiche disposizioni sulla determinazione degli ambiti territoriali ottimali per l’esercizio delle funzioni; alla mancata applicazione del comma 90 dell’articolo unico della l. n. 56/2014 per la conservazione in capo alle Regioni dei servizi a rilevanza economica; alla mancata considerazione dello stretto legame previsto dalla l. n. 56/2014 tra funzioni – risorse – patrimonio – personale.
Dalle risultanze delle verifiche sulla gestione finanziaria degli enti territoriali, svolte dalle Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti per gli esercizi pregressi, emergono profili critici sintomatici di un graduale, e pressoché diffuso, deterioramento della finanza provinciale, suscettibili di incidere negativamente sulla tenuta degli equilibri di bilancio. Si riscontrano, tra l’altro, una costante tensione sulle entrate; vistosi ritardi nell’erogazione dei trasferimenti erariali e regionali; reiterate manovre sul Fondo sperimentale di riequilibrio; il consistente utilizzo di entrate a carattere straordinario per il finanziamento di spesa corrente, anche ripetitiva, volto a fronteggiare la riduzione dei trasferimenti, nonché l’applicazione, talora integrale, dell’avanzo di amministrazione – peraltro influenzato dall’elevata mole di residui attivi – per il conseguimento dell’equilibrio di parte corrente.
Nel percorso tracciato dalla l. n. 56/2014 si è inserita in modo non del tutto coerente la legge n. 190/2014 (legge di stabilità 2015) – come modificata dal d.l. n. 192/2014 (c.d. “ milleproroghe”), convertito con modificazioni dalla legge 27 febbraio 2015, n. 11 – che ha mantenuto fermi tagli ed oneri a carico delle Province, pur nella invarianza, almeno temporanea, delle necessità finanziarie per le medesime, conseguente alla parziale attuazione della l. n. 56/2014.
L’anticipazione degli effetti finanziari, che si concretizzano nei tagli di spesa corrente disposti dalla legge di stabilità 2015, rispetto all’effettivo trasferimento dei fattori di determinazione delle uscite di tale natura, in particolare della spesa per il personale eccedentario secondo le previsioni della l. n. 190/2014, produce un effetto distorsivo nella gestione finanziaria degli enti in esame.
Si verifica, in particolare, che, ad esercizio finanziario 2015 inoltrato, l’onere della spesa che doveva essere trasferito, secondo la tempistica della l. n. 56/2014, resta ancora a carico delle Province (ed il fenomeno è presumibilmente destinato a protrarsi). Ne consegue che una parte della spesa, soprattutto di quella per il personale, grava su una gestione che, non avrebbe invece dovuto considerarla nel proprio programma finanziario. E siffatta anomalia sarà rilevante ai fini del rispetto del patto di stabilità interno 2015, con effetti sugli esercizi futuri degli stessi enti che dovessero risultare inadempienti.
Appaiono indispensabili, quindi, un riallineamento ed un costante coordinamento tra le fasi procedimentali di trasferimento delle funzioni e delle risorse - come dettagliatamente disciplinate dalla l. n. 56/2014 - e la produzione degli effetti finanziari che ad esse si correlano, al fine di garantire una corretta attuazione della riforma degli enti di area vasta ed il rispetto dei criteri di sana gestione finanziaria, nonché la regolarità amministrativo-contabile delle gestioni dei medesimi enti”.

Cvd = come volevasi dimostrare
Non bisognava e non bisogna essere dei geni per accorgersi di quale disastrosa gestione sia stato e sia il processo di soppressione delle Province. Era stato questo il punto di partenza perchè tanto per quello che questi Enti facevano... Poi, poco alla volta si sono accorti che amministratori e dipendenti non passavano il loro tempo facendo girare ritmicamente i pollici, prima verso destra e poi verso sinistra in attesa che l'orologio desse il placet a uscire dagli uffici. Dilettanti allo sbaraglio ne hanno combinate in serie pur di arrivare in fondo e dire che era stata fatta la riforma. Come qualche lettore potrebbe ricordare quello che è avvenuto e sta avvenendo era stato puntualmente previsto nei commenti nostri e di quelli che non avevano portato il cervello all'ammasso ma avevamo guardato la realtà e continuato a dire che due più due fa quattro. In altri tempi le dimissioni della Ministra sarebbero state un inevitabile corollario e senza che fossero le opposizioni, non importa di qual colore, a chiederle. Arabo. E' infatti evidente che siano avviati verso una “dittatura morbida” con quello che dovrebbe essere il principale interlocutore, il centrodestra, invece impegnatissimo in una sorta di “ciappanò” politico che potrebbe fargli assegnare il Nobel dell'autolesionismo. Nè incidono i "grillini" pur in notevole crescita culturale nè i leghisti, in crescita di consensi anche perchè il Parlamento di fatto è grandemente espropriato quantomeno sui temi squisitamente politici e nelle modalità di confronto parlamentare vanificato dai voti di fiducia, addirittura scelto, inaudita novità, per la legge elettorale.

E non è finita perchè altri nodi devono venire al pettine.

E la Provincia di Sondrio?
Gli aspetti fondamentali sono due:

1) Il rapporto con la Regione. Versante tranquillo, quello che si poteva pensare di avere è sul tavolo
2) Il rapporto con Roma. Nella legge Del Rio abbiamo quel passaggio delle Province interamente montane e confinanti. Vale ancora per poco perchè se le Province vengono soppresse, come da testo della Riforma in itinere, quel passaggio viene spazzato via Tanto più che nella riforma non sono ci si è dimenticati della norma della Del Rio, “Province interamente montane e confinanti”, ma la si è sostituita con una generalizzazione verso tutta la montagna italiana. Nessuno ne parla. eppure si tratta di 'un caso' a sè.

Ma i dipendenti?
Centri dell'impiego se la vedranno con la Regione
Polizia Provinciale andrà sotto la Forestale.

a.f.

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