E' SCOMPARSO UN GRANDE VALTELLINESE, ACHILLE COMPAGNONI
Ciao Achille
E' scomparso un grande valtellinese, Achille Compagnoni. Avrebbe tagliato il traguardo dei 95 anni il prossimo 26 settembre, giorno facile da ricordare perché compleanno anche di mio figlio. Il suo nome è indissolubilmente legato alla conquista della seconda montagna del mondo.
Conquistato l'Everest nel 29 maggio 1953 dal neozelandese Edmund Hillary e dallo Sherpa Tenzing Norgay c'era da avventurarsi nel Karakorum per dare l'assalto alle seconda cima del mondo, 237 metri più sotto, dai tanti nomi ma per noi K2. Il CAI allestì una complessa spedizione sotto la direzione di Ardito Desio. Il 31 luglio 1954 la vittoria con la conquista della vetta. Scalata difficilissima, tanto che dovettero trascorrere ben 23 anni prima che qualcun altro arrivasse su. Achille Compagnoni, con Lino Lacedelli, issò la bandiera italiana in un momento in cui le traversie belliche non erano ancora state superate. La risonanza mondiale dell'evento fu un tonico di fiducia per gli italiani, tale da andare ben oltre le questioncelle poi sorte su taluni aspetti del successo così come indicati nella relazione ufficiale di Desio.
Da S. Caterina alla Val d'Aosta
Cresciuto a Santa Caterina Valfurva un alpinista come lui - anche campione italiano di sci nordico - scelse di andare negli alpini da cui lo stesso Desio lo chiamò per fare parte della spedizione.
Ha trascorso la sua vita in Val d'Aosta. Dopo aver fatto la guida alpina a Valtournanche aprì un albergo Cervinia che lasciava solo per venire in Valtellina. Chiunque lo chiamasse era sicuro della risposta positiva.
I suoi libri
Due i suoi libri: "Uomini sul K2". 76 pp, Veronelli Editore, Milano (1958) e "K2: conquista italiana tra storia e memoria. Bolis, Azzano San Paolo (2004)
Onori dal Paese
L'Italia lo onorò con la Medaglia d'oro al valor civile con questa motivazione:
«Tempra eccezionale di alpinista, dopo aver profuso, durante la spedizione italiana al Karakorum- K2 nel 1954, le sue forze nella durissima scalata dello sperone Abruzzi del K2, e predisposto l'attacco finale, si slanciava con mirabile ardimento e sprezzo del pericolo, alla conquista della vetta inviolata. Superati i rischi e sacrifici di ogni sorta, pur avendo esaurito le riserve di ossigeno, traeva ancora dalle altissime qualità del suo forte animo l'energia sufficiente per giungere a piantare sulla seconda cima del mondo il tricolore d'Italia. Luminoso esempio delle più alte virtù di nostra gente.»
- Karakorum - K2, 1954
Per lui inoltre la massima onorificenza: Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Il Premio dalla Valle
La Valtellina 'ufficiale', si sa, non è prodiga di riconoscimenti per i suoi figli illustri. Il "Ligari d'argento" del capoluogo o la "Pergamena della riconoscenza" della Provincia, peraltro di abbastanza recente istituzione, hanno altra logica e altre finalità. C'è il Lions d'Oro, riconoscimento di prestigio altissimo toccato spesso a personaggi di rilievo e notorietà internazionale.
Il premio, istituito nel 1961 e destinato ai valtellinesi, di nascita o di adozione, che abbiano dato un eccezionale contributo alla società, venne conferito alla Medaglia d'Oro al Valor Militare, Emilio Bianchi capitano di marina, allora capo palombaro, affondatore della corazzata britannica "Valiant" nel porto di Alessandria, fu poi attribuito a Renzo Giuliani, scienziato insigne nel campo della veterinaria, Presidente dell'Accademia dei Georgofili, ad Alfredo Corti eminente scienziato e alpinista insigne, Angelo Baserga noto anche all'estero per i suoi studi di medicina interna e particolarmente sulle malattie del sangue, Arturo Umberto Illia Presidente della Repubblica Argentina dal 1963 al 1966. (di famiglia originaria di Samolaco). Abbiamo citato i precedenti premiati (e dopo Achille toccò ad un altro grande: Pier Luigi Nervi) per dare un'idea della qualità del riconoscimento che nel 1966 toccò ad Achille Compagnoni con la seguente motivazione: "Nato a S. Antonio Valfurva il 26 settembre 1914, Medaglia d'Oro al Valor Civile. Alpinista di eccezionale tempra, dalle Alpi Retiche al Cervino e all'inviolato secondo tetto del mondo, già campione discesista e fondista di sci, e appunto il leggendario scalatore del K2 insieme a Lino Lacedelli (31 luglio 1953).'Onora la Valtellina e l'Italia per l'intrepido coraggio, lo spirito di sacrificio e il sentimento di solidarietà umana, sempre dimostrati nel sublime silenzio della montagna al cospetto solenne di Dio'.
Proposta al Comune
Vogliamo mettere anche il suo busto nel famedio dei valtellinesi illustri, Giardino Sassi del capoluogo?
Il nostro cordoglio ai suoi cari. A lui: ciao Achille.
f.