Province, clamoroso: 1) non si vota il 28.IX 2) Gratis? Nooo! Avevamo scherzato...

Un dilettante avrebbe fatto meglio, basta vedere le tappe

La kafkiana vicenda della soppressione delle Province si arricchisce di nuovi capitoli ad ulteriore dimostrazione del dilettantismo e della superficialità con la quale si è affrontato il problema.

--- Si è partiti a livello di slogan addirittura subendo lo smacco della Corte Costituzionale che ha ricordato quello che lo studente al primo anno di Giurisprudenza sa bene.
--- Poi sono andati avanti con legge ordinaria tanto le Province 'non avevano niente da fare'.
--- Poi ci si è accorti che le Province in realtà di cose da fare ne avevano e allora si è pensato di prendere quelle cose e passarle a Regioni e Comuni.
--- Poi ci si è accorti che questa strada non stava né in cielo né in terra e si è cominciato a definire qualche competenza, sempre in attesa della conclusione della legge costituzionale che dovrebbe affossare definitivamente, o cremare, la Provincia.
--- Poi i soloni hanno capito che non bastava per cui sono ricorsi allo Stato che a settembre definirà le sue competenze da passare a queste neoProvince, sintomatico, nonostante che secondo le intenzioni e i programmi fra due anni dovrebbero essere defunte a conclusione dell'iter costituzionale. Palazzo Chigi indicherà infatti le competenze amministrative che lo Stato girerà alle Province, così come dovranno fare le Regioni.
--- Intanto avevano predisposto un sistema elettorale che neppure i più valenti esperti dell'UCAS (x) sarebbero riusciti ad inventare
---  Intanto poche settimane fa avevano fissato la data delle elezioni ANTIDEMOCRATICHE visto che hanno tolto a noi cittadini il diritto di scelta trasferendolo su un secondo livello
---  Intanto, conseguentemente, aveva fissato poche settimane fa la data delle elezioni: 28 settembre
--- Intanto, conseguentemente, c'era chi si era messo in movimento per la giornata elettorale
--- Intanto, nei giorni scorsi, in una con la sberla del Parlamento a Renzi di cui parliamo avanti, la data fissata neanche due mesi fa, 28 settembre non va più bene. Si vota – noi no perchè il voto alla stragrande maggioranza degli italiani ce lo hanno tolto – il 12 ottobre. Partenza della macchina elettorale il 2 settembre

Amministratori gratis. Ma che scherziamo? Contrordine e sberla a Renzi
Il 25 marzo scorso abbiamo ascoltato tutti la solenne dichiarazione di Renzi: “Se domani passa la nostra proposta sulle Province, tremila politici smetteranno di ricevere lo stipendio dagli italiani”. Abbiamo dimostrato che si trattava di una bufala dal momento che l'indennità spettava unicamente a Presidenti, assessori e Presidenti del Consiglio ma non ai consiglieri provinciali. I tremila erano in realtà assai meno di mille. Numeri a parte il dato politico, inebriante, spampanato a destra e sinistra, dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno era che i futuri amministratori delle Province avrebbero dovuto operare gratuitamente, pagarsi l'assicurazione da soli e via di questo passo.
Contrordine. Il Parlamento ha messo la museruola al Premier come recita la legge testè approvata: “gli oneri contributivi, i permessi retribuiti, i rimborsi spese per la partecipazione alle riunioni degli organi provinciali, nonché delle associazioni di rappresentanza, per gli incarichi di presidente di Provincia, di Consigliere provinciale e di componente dell’assemblea dei sindaci sono a carico della Provincia”. Clamoroso ma anche giusto perché ruolo e attività richiedono tempo pieno o quasi. Se gratis gli incarichi sono prerogativa di sole tre categorie: o dei ricchi o dei pensionati o di chi lo stipendio lo riceve da qualche munifico benefattore che - disinteressatamente? - provvede.

(x) UCAS = Ufficio Complicazioni Affari Semplici

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