UNO STATUTO COMUNITARIO PER LA "VALTELLINA"LA REZIA ITALICA NEL XXI SECOLO (2)

Note di approfondimento: profili storici - profili economici - istituzionali europei - istituzionali italiani - I soggetti

Per corroborare l'intuizione originaria di Alberto Quadrio Curzio, è stato predisposto uno studio delle fondamenta storiche, economiche, istituzionali europee ed italiane dello Statuto a cura, rispettivamente, di Paolo Colombo, Guido Merzoni, Andrea Santini e Maria Agostina Cabeddu.

Profili Storici

Paolo Colombo sottolinea l'importanza di collocare la Comunità valtellinese nella sua storia. Una storia che segna il susseguirsi di diverse dominazioni, dovute alla rilevanza strategica di

quest'area montana all'interno dei rapporti di potere fra gli Stati europei: grazie alla posizione privilegiata del territorio, la Valtellina rappresentava infatti il baluardo difensivo al centro dell'arco alpino e il ponte verso i valichi che portavano al centro Europa. Alla caduta dell'impero napoleonico, il Congresso di Vienna, grazie a un'abile manovra diplomatica della rappresentanza austriaca, assegnò la Valtellina al Lombardo Veneto, aprendo la strada alla successiva annessione allo Stato italiano. Se la seconda metà dell'Ottocento rappresentò per l'economia locale un periodo di grave crisi, dal punto di vista istituzionale il periodo asburgico portò la Valtellina a raggiungere una configurazione vicina a quella attuale. L'articolazione differenziata delle realtà locali, favorita dalla particolare conformazione geografica, fu superata e Valtellina e Valchiavenna si fusero in un'unica provincia.

La Camera di Commercio di Sondrio è l'ente che meglio rappresenta lo sviluppo dell'economia locale, avendo accompagnato il passaggio da un sistema agricolo a un sistema misto, basato sull'industria agro-alimentare, sul turismo, sull'utilizzo delle risorse idriche e sul credito. La cultura valtellinese non ha perso però, nel processo di sviluppo, la propria identità, che resta profondamente radicata nel rapporto con il territorio e l'ambiente. Lungi da voler essere una "periferia urbana", la Valtellina è dotata di risorse importanti a cui

Milano e Lombardia dovrebbero dedicare maggiore attenzione.

Da tali considerazioni si rende evidente l'importanza di uno "spazio attivo", una piattaforma comune che si ispiri a uno Statuto comunitario e si esprima in un'azione di governance di cui le élite locali dovrebbero farsi promotrici, nell'ottica di uno sviluppo di qualità.

Profili economici

Guido Merzoni evidenzia come l'integrazione con l'economia globale non sia sufficiente a garantire alla Valtellina una crescita che valorizzi le specificità locali. Gli economisti riconoscono la necessità di assetti istituzionali e organizzativi complementari al

mercato. Il modello ford-taylorista ha marginalizzato per molti decenni il modello della governance comunitaria che, però, come notato da Bowles e Gintis, assumerà sempre maggiore importanza nelle economie moderne. Un sistema di governance comunitaria efficiente è fondato sulla presenza di un'identità. Identità e governance comunitarie costituiscono insieme un patrimonio collettivo denominato "capitale sociale" che facilita l'attività economica insediata in un determinato territorio. Il fine non è favorire il localismo, ma valorizzare l'identità culturale e i legami della comunità per promuovere l'efficienza.

Un esempio di sistema economico fondato sul capitale sociale è rappresentato dai distretti industriali italiani. Punti di forza del sistema economico nazionale e diffusi prevalentemente nel

Centro-Nord, i distretti industriali sono caratterizzati dall'insediamento nel territorio dei soggetti coinvolti nel processo produttivo e dalla condivisione fra questi di un sistema di valori comune. La Valtellina, con la sua forte identità che ha profonde radici storiche e territoriali, è caratterizzata da una rilevante diffusione dell'attività economica in settori in cui il solo mercato non è in grado di realizzare tutto il coordinamento necessario ed è particolarmente idonea a sviluppare forme efficaci di governance complementari sia al mercato sia alle istituzioni pubbliche.

In ambito locale, il capitale sociale ha generato un sistema economico di cui sono esempi gli Istituti bancari - Credito Valtellinese e Popolare di Sondrio -, i Consorzi agro-alimentari e il Polo dell'Innovazione della Valtellina. È da questa analisi che, sul piano economico, trae fondamento la proposta di uno Statuto

comunitario della Valtellina.

Profili istituzionali europei

Andrea Santini sintetizza le opportunità che l'appartenenza all'Unione Europea offre allo sviluppo della Valtellina e studia le modalità di partecipazione della Comunità valtellinese alla governance europea. La prima analisi si fonda sul rilancio della strategia di Lisbona disposto dal Consiglio europeo nel

2005, nell'ambito della programmazione finanziaria dell'UE per il settennio 2007-2013. Nel contesto del programma comunitario di Lisbona, sono due gli strumenti che offrono alle imprese finanziamenti di entità considerevole: il settimo programma quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico e il programma quadro per la competitività e l'innovazione. Entrambi

dedicano specifica attenzione alle PMI.

Un altro aspetto rilevante per la Valtellina è rappresentato dalla politica di coesione economica e

sociale che si concretizza nei Fondi strutturali per il periodo 2007-2013 e che prevede uno stretto

coordinamento con la strategia di Lisbona. Dei tre obiettivi che costituiscono l'architettura dei Fondi strutturali, è rilevante per la provincia di Sondrio Competitività territoriale europea, che

persegue la realizzazione di attività economiche, sociali e ambientali transfrontaliere mediante strategie comuni di sviluppo sostenibile. La Lombardia, inoltre, rientra tra le regioni ammissibili ai finanziamenti previsti da alcuni programmi di cooperazione transnazionale. Sotto questo profilo, risulta particolarmente interessante per la Provincia di Sondrio il programma Area alpina. Per la concreta gestione dei Fondi, i soggetti pubblici coinvolti possono dar vita al Gruppo europeo

di cooperazione territoriale (GECT), un organismo dotato di personalità giuridica che non consente però, allo stato attuale, di dar vita ad azioni di cooperazione territoriale con un Paese

che non sia membro dell'Unione Europea. È auspicabile che il legislatore intervenga affinché questo limite, che esclude una cooperazione tra la provincia di Sondrio e la Svizzera, sia superato. Di sicuro rilievo per la Valtellina è anche la Politica Agricola Comune (PAC), che fa leva sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR). Santini identifica poi nel principio della democrazia partecipativa, affermato nell'art. I-47 del

Trattato costituzionale europeo, il fondamento per un intervento attivo della Comunità valtellinese nell'Unione e ricorda come, a rafforzare i concetti chiave di apertura e partecipazione, sia

intervenuto il Libro bianco della Commissione sulla governance europea. Il Libro bianco prospetta, infatti, un'intensificazione dei rapporti diretti tra la Commissione stessa e le autorità regionali e locali. È indubbia, quindi, l'utilità di uno Statuto comunitario che consenta alla Comunità valtellinese di dare forza all'espressione dei propri interessi nelle sedi competenti.

Profili istituzionali italiani

Maria Agostina Cabiddu sottolinea come uno Statuto comunitario per la Valtellina, espressione dell'identità e dei valori comuni del popolo valtellinese, non si imponga come regola ma si

configuri come uno strumento per creare consapevolezza e consenso intorno agli obiettivi di sviluppo della comunità. Niente però esclude - anzi è questo l'auspicio dei promotori - che esso

possa, in futuro, acquistare efficacia giuridica vincolante.

Tra i soggetti agenti in Valtellina che, sulla base del principio di sussidiarietà, possono sviluppare e far emergere, accanto all'identità culturale, l'identità giuridica che dovrebbe animare lo Statuto,

Cabiddu identifica, oltre alla SEV, il Consorzio dei Comuni del Bacino Imbrifero Montano dell'Adda (BIM) e la Camera di Commercio di Sondrio. Data la pluralità degli attori operanti in Valtellina, è ipotizzabile la costituzione di un'Agenzia per la

promozione e lo sviluppo del territorio valtellinese, nella forma di società a capitale misto pubblico-privato, che abbia come scopo statutario la promozione dei settori economici strategici e

il supporto alla realizzazione di progetti di sviluppo economico.

Per avviare il processo di crescita della Valtellina, che coinvolga i soggetti presenti nel territorio, è auspicabile la formulazione di uno Statuto senza soggetto giuridico, un atto che delinei obiettivi, linee di azione e strumenti per raggiungere tali obiettivi. Spetterebbe poi alle associazioni, alle fondazioni e agli enti istituzionali aderire allo Statuto attraverso un proprio atto interno. Quanto agli strumenti per concretizzare i progetti, essi sono offerti dalle forme previste dalla legislazione statale e regionale, a partire dal TUEL - Testo Unico degli Enti Locali (d.lgs. 267/00). Inoltre, la legge 662/96 completata dalla successiva delibera del CIPE (1997), ha definito altri strumenti per il coinvolgimento dei soggetti privati nella programmazione istituzionale e per la realizzazione di interventi condivisi sul territorio.

I soggetti

CONSORZIO VIVI LE VALLI. Il Consorzio "Vivi le Valli" nasce alla fine del 2003 per volontà di 15 imprenditori, oggi divenuti 23, operanti nella provincia di Sondrio che, condividendo le proprie esperienze manageriali e le proprie risorse, si pongono come obiettivo quello di contribuire in maniera concreta alla crescita turistica del comprensorio valtellinese, da cui deriva in buona parte lo sviluppo economico futuro del territorio. La costituzione del Consorzio su iniziativa di privati assume una valenza importante perché testimonia un mutamento nell'approccio al territorio dell'imprenditoria valtellinese.

Più valli in un unico territorio Consapevoli dell'importanza di creare un "ecosistema" favorevole a una crescita economica di lungo periodo, i soci del Consorzio hanno infatti deciso di intraprendere un percorso che va oltre lo sviluppo della singola realtà industriale e hanno iniziato a ragionare in un'ottica comunitaria di investimento secondo la quale la creazione di un beneficio collettivo si traduce in opportunità di profitto anche per i singoli.

Un lavoro di squadra

In questa prospettiva, il Consorzio si propone di inserirsi come organismo permanente finalizzato alla promozione del territorio, dei suoi prodotti e delle sue risorse, programmando e svolgendo le proprie iniziative in un'ottica di complementarietà e collaborazione con le istituzioni e gli enti preposti a tale scopo.

Gli obiettivi

Coerentemente con lo spirito imprenditoriale che ha animato la sua costituzione, il Consorzio intende promuovere un piano di attività, basato su un approccio di tipo pragmatico e su una logica di lungo periodo, che consenta il raggiungimento di due obiettivi strategici fondamentali:

• valorizzare, attraverso l'efficace pianificazione di iniziative di comunicazione e promozione, l'immagine della Valtellina e della sua offerta turistica presso l'opinione pubblica locale e nazionale, presso i media e presso tutti gli interlocutori pubblici e privati di interesse strategico per le attività del territorio

• contribuire, con iniziative concrete, a instaurare rapporti di collaborazione stretta tra imprenditoria ed istituzioni, in modo da elaborare una visione condivisa delle priorità d'intervento e delle linee di sviluppo da intraprendere nel breve e nel lungo periodo e avviare progetti di partnership pubblico private che possano produrre risultati positivi e duraturi nel tempo.

La gestione del Consorzio Vivi le Valli è affidata a un Consiglio di Amministrazione composto da:

Presidente: Antonio Tirelli (Iperal S.p.A.)

Consiglieri: Emilio Rigamonti (Rigamonti Salumificio S.p.A.), Franco Moro (Bresaole del Zoppo s.r.l.), Oriano

Mostacchi (Pezzini S.p.A.), Maurizio Quadrio (Quadrio S.p.A.), Cristina Galbusera (Forneria Galbusera S.r.l.),

Marco Rocca (Mottolino S.p.A.)

Coordinatore: Stefano Martinalli

Sono Soci del Consorzio anche: Rocco Acquistapace (Latteria Sociale Valtellina s.c.a.r.l.), Claudio Bianchi

(Edil Bi S.p.A.), Renato Cossi (Cossi Costruzioni S.p.A.), Giovanni De Censi (Credito Valtellinese s.c.a.r.l.),

Fabio Moro (Pastificio di Chiavenna s.r.l.), Ivan Padelli (Gimoka S.r.l.), Roberto Paganoni (Paganoni Antonio

S.n.c.), Plinio Vanini (Gruppo Autotorino S.p.A.), Gianluigi Zecca (Prefabbricati Zecca S.p.A.), Pier Aldo

Bauchiero (San Paolo IMI), Franco Capanna (Frisia S.p.A.), Nicolò Panzeri (Salumificio Panzeri S.r.l.), Sergio

Schena (INA Assitalia), Matteo Giacomelli (Lungolivigno S.p.A.), Paolo Mainetti (Valtecne S.r.l.), Egidio

Tarantola Peloni (Peloni Dr. Francesco S.p.A.)

SEV - SOCIETÀ ECONOMICA VALTELLINESE. Profilo dell'associazione e finalità

La SEV - Società Economica Valtellinese è nata nel 1993 per iniziativa di un comitato, promosso e presieduto da Alberto Quadrio Curzio, animato dal desiderio di contribuire allo studio e alla promozione di uno sviluppo della Valtellina improntato alla cooperazione e alla qualità.

I principi che ispirano le attività della SEV sono espressi con chiarezza nello Statuto dell'associazione:

"La SEV è una libera associazione culturale, senza fini di lucro, di natura apartitica costituita ai sensi degli artt. 36 e seg. del Cod. Civ. … La SEV ha lo scopo di promuovere una identità economico-sociale della provincia di Sondrio … nella tutela dei valori di autonomia espressi dalla identità storico-culturale della Valtellina, promuoverà la riflessione e l'elaborazione sui problemi economico-sociali al fine di individuare e favorire uno sviluppo integrato rivolto alla

qualità. La SEV ricercherà a tal fine quei profili di sviluppo che portino ad un utilizzo delle risorse economiche, naturali, sociali ed umane tese ad una crescita del benessere di lungo andare e della civiltà di una valle dell'arco alpino europeo. Per conseguire tale scopo la SEV si avvarrà della collaborazione di tutti quei soggetti, persone fisiche o giuridiche, enti, associazioni, ordini, collegi professionali e istituti di ricerca in grado di portare contributi di studio e di esperienza."

I lineamenti dell'attività della SEV trovano ispirazione nel pensiero e nell'opera di Alberto Quadrio Curzio, fondatore e Presidente del Comitato tecnico dell'associazione, in particolare nelle pubblicazioni della serie "Valtellina. Profili di sviluppo", in cui il progetto di sviluppo per la Valtellina si fonda su tre principi:

• identità e sussidiarietà, come caratteristica costitutiva della società dove imprenditorialità e cooperazione si combinano;

• innovazione e sviluppo, come motori della crescita economica sostenibile dove la quantità può essere prevalente mentre deve prevalere l'economia della conoscenza applicata ad ogni settore, anche quelli più tipicamente tradizionali;

• qualità e solidarietà, come valori fondanti l'impostazione economica, civile e istituzionale anche per il rispetto e la valorizzazione dell'ambiente naturale e storico.

Il programma di attività

La Società Economico Valtellinese ha in corso un programma di attività finalizzato a dare un

contributo culturale, metodologico-realizzativo alle proposte di rilevanza strategica delineate da

Alberto Quadrio Curzio.

• Sotto il profilo normativo-istituzionale:

STUDIO-RICERCA PER LA REALIZZAZIONE DELLO STATUTO COMUNITARIO DELLA VALTELLINA

• Sotto il profilo strutturale-organizzativo:

REALIZZAZIONE A SONDRIO DEL POLO TECNOLOGICO DELLA VALTELLINA

• Sotto il profilo della valorizzazione ambientale e del marketing territoriale:

RETE PROVINCIALE DEGLI ITINERARI PER L'ESCURSIONISMO

• Per la promozione di una strategia di valorizzazione dell'identità della provincia:

REALIZZAZIONE DI UNA RICERCA SULL'IDENTITÀ DELLA POPOLAZIONE DELLA VALTELLINA

• Per la promozione di una strategia di qualità di sistema e di miglioramento continuo:

REALIZZAZIONE DI UN SISTEMA DI QUALITÀ DELLA VALTELLINA

• Per la promozione di una nuova comunicazione sociale per la Valtellina:

2° EDIZIONE DEL PROGETTO "COMUNICARE LA MONTAGNA", RIFERITO ALLA PROVINCIA DI

SONDRIO

- Il Comitato Tecnico della SEV è composto da:

Presidente: Alberto Quadrio Curzio

Vice Presidenti: Roberto Zoboli, Assunto Quadrio Aristarchi

Membri: Ivan Fassin, Carlo D'Adda, Ezio Giuriani, Giovanni Verga, Fernando Grattirola, Umberto Colli,

Stefano Tirinzoni

- Il Consiglio Direttivo della SEV è composto da:

Presidente: Claudio Snider

Vice-Presidente: Giorgio Scaramellini

Soci sostenitori: Associazione Provinciale Allevatori, Credito Valtellinese, A2A, Consorzio Vivi le Valli

Soci aderenti: ASM Sondrio, Banca Popolare di Sondrio, CAI Valtellina, Camera di Commercio di Sondrio,

CGIL, Confcommercio, Confcooperative, Consorzio BIM dell'Adda, DELTAS SpA, Federazione Coltivatori

Diretti, Fondazione Luigi Bombardieri, Fondazione Pro Valtellina, SECAM, Società Storica Valtellinese, Unione

Industriali della Provincia di Sondrio, Unione Provinciale Allevatori, Unione Provinciale Agricoltori, Unione

Artigiani e Soggetti privati

Editoriali