6 10 SOPPRESSIONE PROVINCE, 1) NON SI NE FA NIENTE

…ma i bastian contrari non mollano…

La telenovela della soppressione delle Province

Allora della soppressione delle Province non se ne fa niente?

Così pare dopo le ultime vicende. L'ipotesi originaria era quella di sopprimere tutte le Province con numero di abitanti inferiore a 220.000. Già questo dato la dice lunga. In base a cosa un dato simile? Perché non 250.000 oppure 200.000? E quale la ratio? E difatti una prima modifica, a parte la ventilata esclusione da quelle destinate a sparire 'per le Province di confine" che però era rimasta idea dialettica, era stata quella di abbassare il limite a 200.000. L'on. Del Tenno ha poi dato notizia di avere concordato una certa azione, poi sviluppata, per la presentazione da parte della 39nne on. Beatrice Lorenzin, parlamentare attivissima, di un sub-emendamento che riduceva questo limite a 150.000 per le Province il cui territorio fosse almeno al 50% montano. Si inseriva nell'emendamento principale votato a maggioranza secondo il quale "viene delegato il governo "a procedere entro un anno alla soppressione delle province con meno di 200 mila abitanti «in base all'entità della popolazione di riferimento, l'estensione del territorio di ciascuna provincia e il rapporto tra la popolazione e l'estensione del territorio e tenendo conto della peculiarità dei territori montani ai sensi dell'articolo 44 della costituzione". A questo punto, fatti i conti, valutata l'altimetria per avere la misura della percentuale di territorio montano, con Sondrio senza problemi essendo provincia interamente montana, si salvavano Biella, Crotone e Verbano-Cusio-Ossola mentre l'ammaina bandiera rimaneva a Vercelli, Isernia, Fermo e Vibo Valentia. Qualche straordinario beneficio poteva venire alla manovra finanziaria per i risparmi che si ottenevano in questo modo ce lo dovrebbero spiegare. Unica voce sicura il risparmio dell'indennità a Presidente e Giunta nonché gettone di presenza per i consiglieri visto che le funzioni dovevano continuare ad essere svolte, che il personale non veniva certo licenziato, che le sedi dovevano rimanere eccetera eccetera. Briciole dunque. In compenso sarebbero aumentate le spese oltre ai fastidi per i cittadini. A questo punto allo stesso Presidente della Commissione Affari Costituzionali e relatore on. Donato Bruno non restava altro da fare che ritirare il suo emendamento. Basta soppressione. Per ora.

Infatti c'è da chiedersi: ma proprio basta?

(leggere il seguito)

Alberto Frizziero

Alberto Frizziero
Editoriali

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