IL DOPO MUBARAK. E' ARRIVATA ALLORA LA DEMOCRAZIA? NO, L'ESERCITO E A NOI STA BENE COSI' 11 2 10 24
Stamane l'annuncio di un vertice del Consiglio Supremo di Difesa. Poco fa - venerdì 11 pomeriggio - l'annuncio di novità rilevanti:
- Il Presidente Hosni Mubarak si è dimesso
- Mubarak, ultima decisione da Presidente, ha incaricato le forze armate di gestire gli affari dello Stato.
- Il Vicepresidente, di fatto reggente, Omar Suleiman dopo le dimissioni del presidente si è dimesso.
L'uomo forte, Capo del Consiglio Supremo di Difesa, è il maresciallo Mohammed Tantawi. A breve decisioni importanti:
- Scioglimento del Parlamento
- Dimissioni, spontanee o spintanee non si sa, di Ahmed Shafiq e del suo Governo
- Nuovo Governo militare "intortando" però anche un civile e precisamente il Presidente della Corte Costituzionale Faruk Sultan
Quella specie di Ministro degli Esteri della UE - a suo tempo messa in campo per sbarrare la strada a D'Alema, peraltro candidato da parte del Governo Berlusconi, senza esperienza e non certo un'aquila - ha capito tutto subito come si evince dalla seguente sua dichiarazione: "E' stata ascoltata la voce del popolo egiziano". Di chi? Si legga il nostro articolo sul numero scorso quando parlavamo dell'diozia dell'Occidente, della ingenuità di molti di quelli che al Cairo erano in piazza e infine della scaltrezza dei Fratelli Musulmani che ovviamente giocavano al ribasso tanto il futuro sarebbe stato il loro.
Chi scrive, democratico per convinzione, si rallegra della soluzione. C'è da pensare, salvo giri di valzer e/o errori dell'Occidente, che l'Esercito egiziano, sempre influente, costituisca un punto fermo senza cambiare politica internazionale. Non fosse così sarebbero guai seri. Seguiamo l'insegnamento di Machiavelli: per il bene dell'Occidente, e quindi anche nostro, è bene che l'Egitto sia in mano ai militari e non a una democrazia senza fisionomia che in breve tempo vedrebbe la naturale prevalenza dei Fratelli Musulmani.
a.f.