ELUANA PROBLEMA ETICO MA L'HANNO FATTO DIVENTARE ANCHE GIURIDICO. ALLORA: MORTE NATURALE? NO. MORTE PROCURATA SI. COMPETENZA, A PARABOLA CONCLUSA, DELLA MAGISTRATURA DI UDINE. E QUESTI MEDICI CON LE LORO CERTEZZE ASSOLUTE…

(Aggiornamento di mercoledì 11.2)

Il caso, delicatissimo e struggente, di Eluana da problema etico è diventato una sorta di problema giuridico con le carte bollate, con le sue formalità, con le sue procedure e quant'altro, con una sentenza che di fatto è venuta assumendo veste di legge persino con aspetti di tipo regolamentare.

E' pertanto, e purtroppo, doveroso e giusto misurarsi anche sul terreno giuridico dimenticando per un momento la sostanza (che abbiamo peraltro trattato a parte).

SCRIVEVAMO ALCUNI GIORNI FA:

"1) Eluana Englaro allo Stato Civile del suo Comune risulta persona vivente regolarmente iscritta nell'apposito Registro.

2) Fra x giorni a Udine verrà redatto un certificato di morte.

3) Quale motivazione? Non certo "morte naturale". Chi scrivesse così commetterebbe un falso in atto pubblico. Il medico dovrà scrivere che la morte è stata conseguenza della privazione di cibo e acqua.

4) I pubblici ufficiali nella clinica di Udine direttamente coinvolti in presenza di questa motivazione non possono sottrarsi all'obbligo - salvo scontarne le conseguenza - di fare rapporto all'Autorità Giudiziaria.

5) Ricevuto l'avviso di garanzia gli avvisati dichiareranno la loro buona fede avendo attuato una sentenza.

6) Questo aspetto, con tutte le attenuanti del caso, non dovrebbe consentire il proscioglimento dal momento che nessuno medico o paramedico era obbligato a occuparsi del caso per poi privare di cibo e acqua la paziente.

Resta comunque aperto l'interrogativo, se cioè di fatto non vi sia stata violazione dell'art. 28, terzo comma, della Carta Costituzionale visto che il passaggio nei registri dello Stato Civile da vivente a defunta non sarà dipeso da cause naturali ma dalla privazione volontaria di cibo e acqua.

E' chiaro che il problema vero è quello etico ma visto che tanti insistono sulla sentenza è giusto scendere sullo stesso terreno con argomenti altrettanto validi".

RILEGGIAMO ALLA LUCE DEGLI EVENTI

Il punto 3) va aggiornato nel senso che la ragione della morte è stata 'la privazione dell'acqua' mentre non c'entra quella del cibo. Per l'esattezza la causa: "arresto cardiocircolatorio dopo una crisi di natura elettrolitica conseguente a disidratazione". causa che il Procuratore Generale di Trieste, definisce "compatibile con il protocollo previsto per l'interruzione di alimentazione e idratazione definito sulla base del decreto della Corte Appello di Milano".

Il precedente punto 5) dipende dalla Procura della Repubblica che comunque NON può classificare questa morte come naturale. Può essere - come da dichiarazione della Procura generale di Trieste "compatibile con il protocollo" MA STA IL FATTO INCONTROVERTIBILE CHE CHI CERTIFICA NON PUO' NON SCRIVERE LA VERA RAGIONE DELLA MORTE, COME PRIMA ANZIDETTO. Andrebbe scritto, come ha detto il Ministro della Giustizia Alfano, "morte da sentenza". Se proprio non vuole mettere nero su bianco la verità sostanziale almeno si scriva come causa della morte: "privazione provocata dell'acqua"

Così il Ministro: "Se oggi tra il rammarico e la tristezza che ci avvolge ci chiediamo, - e personalmente e' una domanda che non mi abbandona da 25 ore -, di che cosa é morta Eluana, non possiamo dire che sia morta nell'incidente stradale di cui e' stata vittima nel '92 perché a quell'incidente ha sopravvissuto per 17 anni; e non possiamo dire che sia morta di protocollo perché di protocolli non si muore, né alcun medico avrebbe potuto applicare a lei quel protocollo se non vi fosse stata specifica possibilità giuridica". Eluana, dunque, 'e' morta di sentenza'.

Ovviamente il Ministro ha specificato di non fare «attribuzione di responsabilità ai giudici aggiungendo "Io rispetto le sentenze e quella su Eluana è motivata secondo diritto".

Dichiarazioni queste definite "barbare" e "inaccettabili" dai consiglieri del CSM Mauro Volpi (Prc) e Letizia Vacca (Pdci). "Sulla vicenda di Eluana", dicono questi membri del Csm, "ci vorrebbe solo silenzio per rispetto a una tragedia umana".

Evidentemente la verità dà fastidio.

Il punto 6) è una ipotesi ma sta il fatto che chi si è occupato della vicenda NON ERA PER NULLA OBBLIGATO A FARLO. Ha scelto di farlo sapendo benissimo quale era la situazione, così come indicato dai nostri punti.

SE LA PROCURA DOVESSE CONCLUDERE CHE TUTTO E' REGOLARE OGGI, DOMANI, IN QUESTI GIORNI, CHIUNQUE IN TUTTA ITALIA, INCREDIBILE, POTREBBE, IMPUNITO, FARE LO STESSO.!

INFINE LE CERTEZZE ASSOLUTE DEI MEDICI (SEPPUR DI 'PARTE' DEI MEDICI)

Eluana è morta 17 anni fa. Almeno così hanno detto molti medici (non tutti). Certezza assoluta, nessuno spazio al dubbio. Dopo 4/5 giorni di privazione di cibo e soprattutto di acqua, hanno detto, la situazione diventa irreversibile fino, grosso modo, alla morte IN UNA QUINDICINA DI GIORNI.

Certezze assolute? Ma non è stato affatto così!!!

Eluana è morta da sola, senza l'assistenza che pare fosse prevista nel protocollo della sentenza, in una stanza vuota. Tanto, pensavano quelli delle certezze assolute, mancano ancora parecchi giorni.

HANNO SBAGLIATO.

SOLO UN QUESTA VALUTAZIONE???

NON, MAGARI ANCHE, NELLA CERTEZZA ASSOLUTA CHE FOSSE "MORTA" 17 ANNI FA?

f.

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