TUMORI MALIGNI E RATTI VORACI (di soldi)
E' in atto un specie di fenomeno oscuro,misterioso, alquanto preoccupante. Un fenomeno di proporzioni mai viste. Sembra di assistere all'attacco in massa di un esercito di ratti assatanati e affamati, all'assalto di una grossa forma di formaggio. Sennonché, nel nostro caso, la grossa forma di formaggio è l'Italia e i ratti assatanati sono un manipolo di amministratori delle regioni, delle stato, dei comuni e di altre realtà istituzionali.
Eh si! Una vera valanga di roditori parassiti che fanno gara per prendersi i bocconi più grandi e prelibati. A spese di chi? Ovviamente a spese del proprietario del formaggio che, sempre nel nostro caso, è il popolo italiano, il quale, quasi sempre disattento, si accorge del misfatto solo ad azione compiuta.
I dati pubblicati sul settimanale L'Espresso del 25 ottobre scorso dicono che gli assessori e i consiglieri regionali in carica sono 1.100. Di questi, ben 102, circa il 10% degli eletti, sono sotto inchiesta, o sotto processo, o agli arresti. A questi vanno aggiunti quelli che appartengono al Parlamento nazionale e alle amministrazioni minori (comuni, comunità montane e altri organismi pubblici). Proprio un bel campionario di soggetti che invece di tutelare e proteggere gli interessi del popolo, si danno da fare per depredarlo.
Il record di questo campionario spetta alla Sicilia con 20 casi, seguita dalla Lombardia con 14; e via via tutte le altre regioni, ad eccezione delle Marche e del Trentino Alto Adige che ne escono pulite.
Dentro questo ignobile quadro, ciò che maggiormente inquieta è la scoperta, avvenuta proprio in Lombardia, dell'infiltrazione delle organizzazioni mafiose dentro il corpo elettorale politico e amministrativo. Mentre si andava delineando questo disgustoso quadro che vedeva coinvolti i top della politica attiva del nostro Paese, lor signori (i politici), si perdevano in inutili chiacchiere, interessate obiezioni e dinieghi, nonché infiniti e pretestuosi emendamenti, per tentare di svuotare di contenuto la legge contro la corruzione. A detta degli esperti il tentativo in parte è riuscito, con buona pace di chi sperava in un efficace strumento di derattizzazione.
Comunque attenzione, perché se quel cancro malavitoso dovesse svilupparsi e andare fuori controllo, potrebbe distruggere veramente la coesione sociale che ancora riesce a reggere nelle nostre contrade. La vigilanza, nel nostro caso deve essere al massimo, nessuna sottovalutazione del fenomeno, denunciare senza tentennamenti ogni segnale che susciti sospetti, senza falsi pudori e men che meno per giustificare omertà per paura.
Suggeriscono gli oncologi che la migliore cura del cancro è la prevenzione. Appunto, pratichiamo la prevenzione, pratichiamola con impegno comune, forse è il modo migliore per arginare anche la diffusione e l'invasione dei ratti.
Valerio Dalle Grave