11 10 1 LA GAZZETTA DI SONDRIO 100 GIORNI FA, IL 30.7, TITOLAVA "CASO FINI: SUCCESSO TATTICO DI BERLUSCONI MA PROBABILMENTE ERRORE STRATEGICO".NON AVEVAMO TORTO

Avevamo visto giusto senza sfera di cristallo ma solo spremendo le meningi, quello che non hanno fatto a Roma

Si dà il caso che noi, modesti analisti di periferia, ce ne eravamo accorti subito.

Ci eravamo accorti, scrivendone, che l'alternativa non era o Governo Berlusconi o elezioni per il semplice motivo che il Presidente della Repubblica ove gli arrivassero esponenti del Parlamento documentando di avere la maggioranza - fatica di Sisifo metterlo insieme… - non potrebbe non dare l'incarico a chi fosse leader riconosciuto da tale maggioranza.

Ci eravamo accorti che nel caso di elezioni non era affatto detto che fosse ancora Berlusconi a guidare il Governo elettorale.

Ci eravamo accorti dunque di una serie di cose. immaginiamo come altri, e non si riesce a capire come mai non se ne sono accorti in quel di Roma gli strateghi dello staff del Presidente del Consiglio.

In condizioni normali il centro-destra sarebbe affossato o quantomeno dovrebbero fare le valigie in tanti per le dispersione di un patrimonio di rappresentanza acquisito con il voto degli italiani. 100 deputati di maggioranza: mai dalla Liberazione ad oggi c'era stato un Governo con alle spalle tanta forza. Invece implosione.

La fortuna per Berlusconi e soci è la situazione sull'altro fronte con un'opposizione squinternata. Il PD ai minimi storici e con addirittura tre galli in un pollaio, e forse quattro visto che D'Alema osserva distaccato dal Comitato dei Servizi Segreti le mosse degli altri tre, Bersani, Veltroni e Vendola, le mosse del Sindaco di Firenze apparendo, almeno per ora, abbastanza goliardiche. Aggiungansi i tentativi di terzo polo, la silenziosa ma non inattiva ipoteca dei poteri forti ai quali interessa, in particolare, la stagione delle grandi nomine nella prossima primavera.

Bossi

E poi la clamorosa mediazione di Bossi. Presumibilmente non riuscirà nell'intento per via del fossato che divide il Premier e Fini con il contributo, nell'una come nell'altra parte, dei soliti caporali che avendo spazio di solito riservato ai colonnelli non si lasciano scappare l'occasione di spargere a bidoni la benzina sul fuoco.

Comunque vada il fatto che abbia avuto il mandato da Berlusconi per trattare con Fini e viceversa - Bossi l'ha detto e non è stato smentito - gli ha di fatto assegnato un ruolo sul quale nessuno avrebbe scommesso.

Domani

Comunque sia domani pioverà. Non in senso meteorologico. Basta solo una considerazione. Il Paese si è salvato perché Tremonti è stato inflessibile nel tener chiuso il portone di Via Nazionale, dove ha sede il Ministero del Tesoro, oggi dell'Economia, anche a costo di liti con i colleghi Ministri che bussavano alla porta. Qualsiasi sia la soluzione che verrà fuori questa posizione Tremonti non riuscirà a mantenerla e men che meno se dovesse arrivare lì qualsiasi altro. E cominceranno i guai per l'Italia. Ma pare che questo non interessi che pochi, oltre il valtellinese Tremonti.

***

***
Editoriali