ELEZIONI A SONDRIO, SITUAZIONE CHIARA: BUIO PESTO NEL CENTRO-DESTRA, BUIO TATTICO NEL CENTRO-SINISTRA

Occorre Scrivere meno! - Il governo che rocambolescamente sopravvive - Il governo: al lupo, al lupo! - Sondrio: grido di allarme - L’UDC si chiana fuori – Al CD occorre tempo, al CS no – Fare i conti con l’oste: 12 seggi solo alle minoranze

Occorre Scrivere meno!

Abbiamo ricevuto una lunghissima lettera che ci consente alcune precisazioni sulla posizione del giornale. L’autore si dichiara elettore di Forza Italia ma non militante perché il lavoro che fa gli impedisce di esporsi. Segue però tutte le vicende, e lo dimostra anche con la ricca serie di citazioni. Lamenta che i giornali (in particolare Il Giornale e Libero) non gli abbiano pubblicato lettere inviate e spera miglior sorte con La Gazzetta di Sondrio che legge regolarmente ormai da qualche mese. L’avrà in parte, data la lunghezza, quella che probabilmente nelle segreterie di redazione dei quotidiani citati ha visto il percorso diretto scrivania della segreteria di redazione-cestino a fianco. Occorre Scrivere meno!

Il governo che rocambolescamente sopravvive

Puntuali e datate le citazioni di interventi di Berlusconi, Cicchitto, Schifani ricordano quante volte in diverse occasioni è stata profetizzata la caduta del Governo che però, sia pure rocambolescamente (e l’avverbio che usa è il più appropriato mai sentito), naviga ancora. Sembra di vedere (altro bel paragone) la nave di David Niven nel film “Il giro del mondo in 80 giorni”, poco alla volta smontata per bruciare tutto avendo finito il carbone. Terzo spunto felice il suo accostamento con l’opera quando sulla scena continuano a cantare “partiam, partiam” ma non partono mai. “Cade, cade, cade… e Prodi, pur tremando spesso, ride”. Epperò qui un appunto lo facciamo noi visto che l’opera in questione, non citata, è in realtà tutto un programma: “La forza del destino”. Altro che unité de temps, unité de lieu, unité d'action! In questo caso l’opera abbraccia un periodo più che quinquennale. Se ne fosse accorto il lettore avrebbe aggiunto, riferito sia alla trama dell’opera che alla vicenda politica romana “che tragedia!”…

Il governo: al lupo, al lupo!

Tutta la prima parte della sua lettera, a occhio 10-12.000 battute, può essere sintetizzata in una battuta: “al lupo, al lupo”. Il lettore cioè sostiene, con qualche fondamento, che continuare a dire in TV o a scrivere sui giornali che domani il governo verrà battuto oppure che domani la sinistra non ci starà, è un errore gravissimo. Occorre far capire alla gente che l’obiettivo non è il potere e basta, . come invece può far pensare l’insistenza nel voler far cadere il Governo. Quelle che occorre è il cambiare politica e per far questo, visto che non c’è altro modo, bisogna cercare di far cadere Prodi.

Sondrio: grido di allarme

Il lettore passa poi ad esaminate la situazione del Comune di Sondrio lanciando, dal suo punto di vista, un grido di allarme perché vede il rischio della vittoria del centro-sinistra. Noi per la verità abbiamo sostenuto, dimostrandolo, e sosteniamo che da solo il centro-sinistra non ha la possibilità di vincere. Però il centro destra ha la possibilità di perdere, rischio prima virtuale di questi tempi divenuto meno virtuale. Se a destra il buio è ancora pesto, a sinistra il buio è solo tattico.

Il lettore sembra condividere ma poi critica il nostro ultimo commento in quanto “rei” di aver glissato sull’intervento del segretario provinciale dell’UDC. Per la verità non potevamo che glissare visto e considerato che l’intervento in questione è venuto.. quando il nostro commento era già pubblicato. In secondo luogo nei nostri commenti non entriamo nella tematica partitica ma restiamo solo sul terreno politico, libero naturalmente chi legge di condividere o meno. Trattandosi di temi posti sul tappeto le ipotesi di soluzione possono essere diverse ma non si può eluderli La parte conclusiva della lettera è dunque di carattere partitico per cui non entriamo nel merito e la pubblichiamo tal quale, sia pure omettendo l’ampia premessa, quella appunto del grido di allarme,.anche perché, al contrario della prima, è abbastanza concisa,

L’UDC si chiana fuori

“… omissis …., e la ritrovata unità del centro-destra è documentata dal ritorno di Casini, addirittura per questo accolto da un applauso, alle riunioni del vertice del centro-destra. Il contrario succede a Sondrio dove l’UDC si chiama fuori. L’intervista del segretario dell’UDC alla Provincia è impressionante. Durissimi gli attacchi, esplicito a Forza Italia e implicito alla Lega. Secca l’alternativa: cambiare totalmente percorso perché ci sono loro responsabilità politico-amministrative pesanti per aver fatto precipitare la situazione della Giunta Bianchini. Ho cercato fra i giornali che conservo la documentazione della nascita del direttivo della Comunità Montana di Sondrio 4 o 5 anni fa. Il centro-destra fu vittima del colpo di mano del segretario attuale dell’UDC, il cui assessore provinciale dovette dimettersi. Per due o tre anni non fu l’UDC a mediare i dissensi continui, anche gravi, all’interno della Giunta e della maggioranza. Forza Italia e alleati del centro-destra non avevano responsabilità. Le liti erano interne ai Popolari Retici. Furono Forza Italia e Lega a tenere faticosamente a galla la barca. Neppure Berlusconi o Casini sarebbero riusciti a farla arrivare in porto alla scadenza naturale del mandato.

La vera ragione: si era partiti male. L’errore principale fu il veto posto al candidato proposto da Forza Italia, figura di spicco e forse per questo non gradita ai Popolari Retici. Dopo aver perso tempo prezioso si inventò una soluzione all’ultimo minuto. Mancò una preparazione adeguata. Il risultato fu che ci furono i dissensi cominciati subito dopo il voto andato bene per un soffio e protrattisi a lungo anche con il brutale licenziamento di assessori.

Siamo di nuovo ai veti. Non può sfuggire al segretario dell’UDC che le sue condizioni politiche sono inaccettabili per Forza Italia e anche per gli alleati. Più chiamarsi fuori di così! E’ frutto di chiara incongruenza la successiva pretesa che la Giunta venga decisa prima delle elezioni. Se, come scrive Aili, bisogna tenere conto del clima antipartitico oggi montante nella società locale e nazionale, facendo un passo indietro dei Partiti come può esser fatta prima la Giunta?. Assurdo. Così diventa impossibile utilizzare persone qualificate che abbiamo abbinato alla competenza un grande consenso popolare. Diventa impossibile anche negoziare apparentamenti con altre liste nell’ipotesi di ballottaggio. Lui vuole la Giunta prima, probabilmente per essere sicuro, quale sia il risultato elettorale del suo partito, di esserci dentro. Ma se si è chiamato fuori!

Condizioni inaccettabili. Forza Italia vada per la sua strada. Acceleri. Si metta d’accordo con gli alleati. Contatti i gruppi che si stanno muovendo in città. Scelga il candidato-Sindaco. L’UDC vada per conto suo, anche con Molteni ripetendo il giochetto della Comunità Montana. La gente seguirà il centro-destra”.

Al CD occorre tempo, al CS no

Fin qui la lettera. C’è del vero anche se il discorso dovrebbe essere allargato e politicamente approfondito. Non è facile, ad esempio, la ricomposizione del quadro politico di centro-destra e, se anche possibile, ha bisogno di tempo. Quel tempo di cui invece bisogno non ha il centro-sinistra non avendo particolari problemi. Se Molteni conferma la disponibilità il centro sinistra può fare già subito le sue liste e scrivere il suo programma.

Fare i conti con l’oste: 12 seggi solo alle minoranze

Ci chiediamo però una cosa. Per le notizie che si hanno sinora, al di fuori dei tradizionali Partiti, sono in movimento cinque gruppi con l’intento di presentarsi alle elezioni.

Hanno fatto bene i conti? Noi li abbiamo fatti nel ventaglio di ipotesi di voto possibili per vedere quanti ne occorrono a liste minori per avere almeno un consigliere. . Ne occorrono tanti, anche perché l’oste ricorda ai tanti che non lo sanno che i consiglieri da eleggere non saranno più 40 ma, salvo improbabile KO della Finanziaria, solo 32, dei quali 20 spettano alle liste che avranno sostenuto il candidato-Sindaco vincente e 12 a tutti gli altri. Una riduzione che a Sondrio, data la situazione politica, avvantaggia il centro-sinistra Chi ha sostenuto il candidato perdente, o aveva un proprio candidato non andato al ballottaggio, per un quoziente pieno stimiamo debba raggiungere tra il 3,5 e il 4%, intono quindi ai 550/650 voti. Sta meglio chi ha sostenuto il candidato vincente, con apparentamento, in quanto gli basta meno del 3%. La certezza di un seggio viene con 400 voti o poco più E poi qualche sorpresa pare ancora nell’aria.

a.f.

a.f.
Editoriali