VERGOGNOSO ASSORDANTE SILENZIO PER I CRISTIANI PERSEGUITATI, ADDIRITTURA MASSACRATI
Questa sera, 10 settembre alle 20.30 in Piazza la Fondazione Liberal organizza la fiaccolata "Nessuno tocchi Abele", non solo per esprimere solidarietà alle vittime del fanatismo politico e religioso, ma anche per chiedere un cambiamento della realtà con la personale testimonianza di cristiani impegnati in politica. Importanti le adesioni, fortunatamente senza distinzione di colore politico (anche se parecchie assenze si notano…): ci sono gli ex Presidenti del Consiglio: Andreotti, Cossiga, D'Alema, Dini, Prodi; l'ex Vicepresidente del Consiglio Rutelli; gli ex Presidenti del Senato: Marini e Pera; l'ex Presidente della Camera Casini nonché, personaggi sempre di primissimo piano, Alemanno, Binetti, Cicchitto, Formigoni, Gasbarra, Mastella, Meloni, Realacci, Ronchi.
Sul quotidiano "Liberal" Panebianco annunciando la sua adesione dice "Le persecuzioni messe in atto ogni giorno ai danni dei cristiani, spesso per mano di fondamentalisti - stavolta indù, ma spesso islamici - nelle Filippine, in Nigeria ed in India appunto, troppo sovente non 'arrivano' al semplice cittadino". Secondo lui oggi esiste un disinteresse per la sorte dei cristiani perseguitati o uccisi. "Sicuramente c'è in atto quell'atteggiamento che io stesso ho definito 'farisaico' secondo il quale non conviene parlare troppo di queste cose per non alimentare lo 'scontro tra civiltà - spiega -. C'è poi un'idea di fondo piuttosto bizzarra, ancorché inquietante, secondo la quale se uno è cristiano in Pakistan, in Iraq, in India o in Nigeria, e gli succede qualcosa, in fondo se l'è cercata."
Vorremmo anche aggiungere, per stare in Europa, soprattutto al nord, che nei confronti dei cristiani c'è una specie di ostracismo. Da un lato gli "antipapisti" inglesi, dall'altro gli illuministi in SPE, dall'altro ancora, di fatto, l'agnosticismo imperante che ben si è sposato con l'epicureismo dilagante. Guardiamo però le cosa a casa nostra.
Dove sono i tanti che nei mesi scorsi si davano da fare a più non posso per il Tibet? Perché i tibetani sì e gli altri, cristiani in particolare, no?
Dove sono i tanti che periodicamente avviano iniziative a favore di altre comunità religiose perseguitate nei vari Paesi?
Dove sono i sostenitori a spada tratta della convivenza fra popoli e fra religioni? Deve valere sono in un senso, noi aprire le braccia, gli altri per pestare e talvolta massacrare?
Dove sono però anche i cristiani così lodevolmente pronti - per fortuna! - in mille interventi benefici?
Dove sono i laici così lodevolmente pronti - per fortuna! - ad aiutare il terzo mondo?
Dov'è, in definitiva, la Giustizia?
a.f.