"VALTELLINA NEL FUTURO" VUOLE UNA PROVINCIA CON LA MONTAGNA DI BERGAMO, BRESCIA, LECCO. PER NOI IRREALISTICA, E LO DIMOSTRIAMO. L'UNICA VIA: NON C'É ALTERNATIVA AL MANTENIMENTO 2012.AGOSTO.10.23

Il comunicato di "Valtellina nel Futuro" - Il dato formale - La proposta di "Provincia Alpina Lombarda" - Discriminazione? - Sondrio colonia sin d'ora - Capoluogo astratto, avulso dalla società reale - La catastrofica eliminazione della C.M. Unica - N

Il comunicato di "Valtellina nel Futuro"

L'Associazione "Valtellina nel Futuro" prende atto con soddisfazione della dichiarazione del Sindaco di Sondrio, Alcide Molteni, che riconosce come unica strada percorribile, per la valorizzazione del nostro territorio e il mantenimento dello status di capoluogo alla città di Sondrio da lui amministrata, l'individuazione di un'area montana omogenea da proporre come nuova entità amministrativa sovracomunale, la "nuova" Provincia, che noi continuiamo a sperare rimanga ad elezione diretta.

In quest'ottica e condividendo la convinzione che i primi a credere che questo possa accadere devono essere i cittadini dell'intera provincia, da quasi un'anno come associazione culturale "Valtellina nel Futuro" abbiamo prima proposto l'idea che la nuova Provincia fosse la "Provincia Alpina Lombarda", poi, con più convegni e incontri gestiti con altre associazioni culturali abbiamo messo in relazione i territori e gli amministratori delle montagna lombarda Valtellinese, Bresciana, Bergamasca e Lecchese socializzando le potenzialità dell'idea.

Nel convegno di San Pellegrino Terme del maggio scorso, si è favorita la costituzione di un Coordinamento dei Sindaci della montagna lombarda avente il preciso scopo di avviare il confronto con le diverse istanze interessate, le Province, la Regione e il Governo, alle quali sono stati richiesti dallo stesso Comitato appositi incontri per poter avviare un confronto sui contenuti del documento, definito ed approvato in quella sede, dal titolo "Le Montagne si parlano".

Consapevoli che solo nell'unità d'intenti, all'interno della nostra Provincia e con gli altri territori interessati, si possa formulare una proposta condivisa e accettabile tale da dare alle "terre alte" lombarde un'unità auspicabile che, superando le diverse e talora contrapposte ipotesi esistenti, ci eviterebbe una situazione di ancor maggior marginalità.

Come "Valtellina nel Futuro" auspichiamo la costituzione di un tavolo provinciale dove tutti, partiti politici, amministratori, sindacati, associazioni di categoria e culturali interessate alla problematica possano dare il proprio contributo per una proposta unitaria credibile e largamente condivisa che ci consenta di affrontare questo delicato e decisivo passaggio per il nostro territorio con qualche positiva speranza di successo.

"Valtellina nel Futuro"

Sondrio 9 agosto 2012


REPLICA

Quarantott'ore dopo la nostra memoria inviata al Presidente del Consiglio Comunale di Sondrio, ad altri soggetti istituzionali e agli organi di informazione, alcuni dei quali hanno pubblicato, é stato diffuso il comunicato sopra riportato che, essendo alternativo rispetto a quanto da noi sostenuto, richiede una replica.

Il dato formale

Cercansi 166.657 (ultimo dato ISTAT: 183.343 i nostri residenti) persone perché si possa raggiungere quota di legge che, come noto, é di 350.000. L'altro dato, 2500 kmq é ampiamente superato visto che la nostra estensione supera i 3212 kmq.

La proposta di "Provincia Alpina Lombarda"

Nel momento in cui il legislatore nazionale ha stabilito che deve esserci "un riordino" delle Province dal dibattito culturale bisogna passare all'operatività concreta. La figura, suggestiva ma generica, di "Provincia Alpina Lombarda" deve scendere dal terreno accademico alla individuazione concreta dei confini, di quali Comuni ne fanno parte, della popolazione, dell'estensione.

Discriminazione?

Un primo punto interrogativo é dato dalla scelta, assolutamente opinabile, di discriminare tra montagna lombarda e montagna lombarda. E' evidente che l'Appennino pavese (42 Comuni, 36.959 abitanti, 648,82 kmq) non può rientrare per discontinuità in questa ipotetica "montagna lombarda" ma quali sono le ragioni che portano all'esclusione di Como, in continuità con Sondrio e Lecco, e di Varese, in continuità con Como?

Como ha tre Comunità Montane per complessivi 88 Comuni con un territorio di 888,31 kmq e 142.715 abitanti.

Varese ha due Comunità Montane con 54 Comuni, 148.890 abitanti e un territorio di 445,78 kmq.

In calce situazione e dati (x)

Sondrio colonia sin d'ora

Le Comunità Montane non ricomprendono l'intero territorio montano della nostra regione in quanto ne sono fuori due capoluoghi. Rebus sic stantibus l'ipotesi di Provincia Alpina Lombarda vedrebbe, in ragione di legge, nuovo capoluogo Lecco. Accettazione quindi sin d'ora di una posizione assolutramente subordinata di Sondrio visto che tutti i vertici della classe dirigente finirebbero a Lecco. Lo abbiamo dimostrato nella nota diffusa appena il Parlamento ha dato il via alla legge che codifica il riordino delle Province. Colonia.

Capoluogo astratto, avulso dalla società reale

Sia stando all'intera montagna settentrionale lombarda, sia a quella dell'ipotesi riduttiva di "Valtellina nel Futuro" , ci si troverebbe nella situazione di avere direttrici con flussi umani e di cose straprelevalenti nord-sud. Basti pensare, per citare solo le principali, alla Valcamonica, alla Val Seriana, alla Val Brembana, alla stessa Valchiavenna, l'unica in posizione coincidente flussi vitali - flussi formali (quelli verso il capoluogo), Capoluogo astratto, avulso dalla società reale, funzionalmente frenato, posto che riesca a muoversi, da un'articolazione territoriale disomogenea, discontinua, istituzionalmente un'anomalia. La 'nuova' Provincia, quale che geograficamente sia, ha come compito più importante quello della pianificazione. Non é la programmazione - lo diciamo perchè non tutti hanno le idee chiare al riguardo che viene fatta a tavolino sulla base di indicatori che la statistica fornisce ma con previsioni di tipo 'probabilistico che poi, dipendendo da altri soggetti istituzionali, richiedono spesso revisioni, anche riformulazioni concrete. La pianificazione no. La pianificazione opera sul concreto, individua destinazioni, ipotizza interventi infrastrutturali, vincola. Se correttamente costruita disegna il futuro sulla base di un processo a monte che d'acchito é culturale e poi, via via, inn un rapporto iterativo con i problemi e con le comunità, prima indica le linee, poi comincia con una architettura istituzionale di massima, infine si cala nella realtà, in primo luogo con il metodo della partecipazione, quella reale non quella declamata.

Nella ipotesi di "Valtellina nel Futuro" non potrebbe esserci una sintesi territoriale, il mosaico. Ci sarebbe, unica possibilità, un assemblaggio di modesti quadretti senza il minimo di respiro.

La catastrofica eliminazione della C.M. unica

Sovviene, a questo proposito, la triste vicenda della Comunità Montana unica di Valtellina. A suo tempo, con il supporto della cultura di Valle, nonostante le differenze politiche, dalla sede delle vie Battisti e Mazzini uscì un piano territoriale che era quanto di meglio allora fosse stato fatto in Italia, meglio anche del Piano del Trentino. Soffiarono venti di guerra anche a Milano dove questa CM, organo da vera 'Regione alpina', come da definizione del prof. Quadrio Curzio, era vista con grande diffidenza per via dei poteri che la legge le assegnava (e che poi non assegnò più an quelle piccole nate dalla demolizione spartitoria dell'unica). Fummo in pochi allora, come la pubblicistica dimostra (basta andare in biblioteca a consultarla), a tentare di far capire che facevano un errore enorme sia quelli che subivano il tentativo di smantellamento sia quelli che in Valle ne erano complici.

Cantarono vittoria questi quando la Regione con sua legge pose fine alla CM unica, facendo quindi finire in un cestino quel Piano Territoriale che rappresentava non solo la speranza ma il futuro della Valtellina. Per fare un solo esempio e neppure il più importante: fosse rimasto quel piano oggi il versante terrazzato sarebbe, in una con il trenino rosso, 'Patrimonio dell'umanità' perchè avrebbe impedito, con potere vincolante, quelle brutture che sono spuntate come funghi a fondovalle.

Non ripetiamo lo stesso errore.

Ricodiamoci come non ci fu bisogno che passasero anni. Bastò qualche mese e autorevoli rappresentanti del movimento anti CM unica fecero pubblicamente atto di contrizione. Sì ma un conto é rivolgersi a Quello Lassù pregando "Confiteor Deo omnipotenti et vobis, fratres, quia peccavi nimis cogitatione, verbo, opere, et omissione mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa... visto che "Vuolsi così colà dove si puote / ciò che si vuole". Visto quindi che là diventa possibile anche tornare indietro. L'atto di contrizione qui comporta il riconoscimento dell'onestà intellettuale ma senza avere invece possibilità alcuna di rimediare al mal fatto.

Guai a sbagliare

Siamo non nella stessa situazione di allora ma molto peggio. Sbagliare significa commettere una sorta di sacrilegio nei confronti dei nostri figli e dei loro figli. Ribadendo quanto già scritto e reso pubblico sono due gli elementi fondamentali di una strategia che rincorra, poche, anche pochissime ce siano, le residue nostre speranze.

a) Una sola parola d'ordine

La prima riguarda una sola parola d'ordine ovvero l'evitare di entrare in qualsiasi ipotesi di accorpamento o comunque di revisione dello status quo territoriale. In altri termini non ci sono, non ci possono essere, alternative sulla base delle argomentazioni, fondate su dati reali, da me svolte ma anche quelle di altri entrati in argomento. Qualsiasi ipotesi, anche analizzata di massima, INDEBOLISCE QUELLA CHE DOVREBBE ESSERE UNA GRANITICA POSIZIONE sulla base di una situazione che non ha l'eguale in Italia. Non perchjé siamo noi a dirlo ma perché é la realtà a evisdenziarlo, a chiunque.

b) Il Consiglio Provinciale bis

La seconda riguarda un'azione che non é solo dimostrativa. Quella di un Consiglio Provinciale bis che si insedia nella sede della Pro Valtellina ed opera, dal 1 gennaio, come se fosse quello formale prendendo le decisioni che poi, per lan formalizzazione, si avvarrano dei due, massimo tre valtellinesi che faranno parte del nuovo Cosniglio Provinciale, diciamo di Lecco visto che Lecco non andrà mai con Como perché sennò perderebbe il ruolo di capoluogo. Importano i dettagli ma ovviamente li si tengono riservati...

Una piccola verifica

Come anticipato prima, e senza considerare l'ipotesi di considerare parte della vicenda anche Como e Varese abbiamo fatto qualche verifica territoriale della proposta di "Valtellina nel Futuro". Ci limitiamo a fornire qualche elemento campione sulla distanza, in km e in tempo, come da calcolo di Via Michelin, da parti del territorio di Brescia, Bergamo e Sondrio e il suo capoluogo nell'ipotesi che questo sia Lecco visto che alternative realisticamente non ci sono.

Brescia

Da Ponte di Legno sono 144 km e 2 ore e 56 minuti.

Da Bagolino, il Comune capofila di quelli "confinanti", sono 160 km e due ore e 49 minuti per il eprcorso più rapido. 139 per quello più corto che però richiede 4 ore e 5 minuti.

Bergamo

Da Schilpario sono 120 km e 2 ore e 48'. Si può risparmiare strada, 100 km ma il tempo sale a 3 ore e 10'.

Da Foppolo 82 km e 2 ore e 22' oppure 76 km ma 2 ore e 30'.

Sondrio

Dalla Valchiavenna si va a Lecco sostanzialmente nello stesso tempo vista l'ugual distanza. Qualche minuto meno per via della Super 36.

Per curiosità vediamo Livigno che é a 158 km, via Svizzera e a tre ore e 18. Se fa la strada normale per Bormio e 38 i km sono 180 e il tempo sale a 3 ore e 47'.

La posizione del Sindaco Molteni

Dal comunicato di "Valtellina nel Futuro":

L'Associazione "Valtellina nel Futuro" prende atto con soddisfazione della dichiarazione del Sindaco di Sondrio, Alcide Molteni, che riconosce come unica strada percorribile, per la valorizzazione del nostro territorio e il mantenimento dello status di capoluogo alla città di Sondrio da lui amministrata, l'individuazione di un'area montana omogenea da proporre come nuova entità amministrativa sovracomunale, la "nuova" Provincia, che noi continuiamo a sperare rimanga ad elezione diretta.

La posizione del cittadino Molteni non é quella del cittadinio Dioli che ha firmato il comunicato né quella del cittadino Frizziero, avendo entrambi il pieno diritto di esprimere le proprie idee in libertà. Il cittadino Molteni no perché non é un cittadino qualsiasi ma un Sindaco in carica. Un Sindaco che con tutti i suoi colleghi, con le altre Istituzioni, con la Società civile in tutte le sue articolazioni si é pronunciata per il mantenimento della Provincia.

Si dirà che però ora c'é la legge. Non importa. Fosse condivisa la mia proposta a maggior ragione la posizione non dovrebbe cambiare.

Sia come sia quale indicazione gli ha fornito il Consiglio Comunale per dare l'adesione alla proposta di "Valtellina nel Futuro"? La sua posizione non é dunque la posizione del Comune di Sondrio. Vada in Consiglio si faccia ratificare la posizione assunta dalla sua maggioranza, si assumano le loro responsabilità maggioranza e minoranze. Se ritengono anche quella di rompere la solidarietà provinciale.

A meno che, naturalmente, intervenga la decisione collettiva di ricercare altre strade, quella di "Valtellina nel Futuro" ovviamente compresa.

Alberto Frizziero

(x) Le Comunità Montane lombarde (numjero dei Comuni, abitanti, estensione

Alta Valtellina 6 24.664 896,72

Valchiavenna 13 24.826 576,81

Valtellina di Morbegno 25 46.799 495,84

Valtellina di Sondrio 21 35.287 770,13

Valtellina di Tirano 12 29.228 451,97

Bergamo

dei Laghi Bergamaschi 38 98.082 315,45

di Scalve 4 4.375 140,41

Valle Brembana 37 43.233 637,51

Valle Imagna 17 31.916 102,10

Valle Seriana 38 139.394 654,29

Brescia

del Sebino Bresciano 9 36.569 176,01

di Valle Camonica 41 93.907 1271,27

di Valle Sabbia 25 66.226 553,36

Parco Alto Garda Bresciano 9 29.654 382,69

Lecco

Lario Orientale Valle San Martino 26 108.747 239,92

Valsassina, Valvarrone, Val d'Esino e Riviera 28 33.712 373,26


Como 88 888,31 142.715

Lario Intelvese 27 29.095 190,97

Triangolo Lariano 31 76.196 261,19

Valli del Lario e del Ceresio 30 37.424 436,15

Varese 54 148.890 445,78

del Piambello 20 70.381 142,07

Valli del Verbano 34 78.509 303,71

Oltrepò Pavese 42 36.959 648,82

I dati delle province considerate

Bergamo 1.106.263 2.723

Brescia 1.265.296 4.783

Como 599.000 1.288

Lecco 341.322 816

Sondrio 183.343 3.212

Varese 887.728 1.199

Alberto Frizziero
Editoriali