STATALE 38: PIACCIA O NON PIACCIA OCCORRE PARTIRE PER NON FARE IL BIS DEL MORTIROLO. STRADA DELLA RINASCITA DOCET

Se si parte adesso i cantieri si aprono nella primavera del 2008. Se si punta sull’alternativa a due corsie – che era la nostra scelta, tecnica – si va alle calende greche. Salvo miracoli, ma chi vuol rischiare di andare avanti al minimo una decina

Sulla vexata quaestio della Statale 38, delle quattro o due corsie, della “strada più lunga che larga” ecc. ecc. arriva la presa di posizione delle associazioni imprenditoriali che riportiamo tal quale:

LA PRESA DI POSIZIONE

“Le Associazioni imprenditoriali di artigiani, commercianti ed

industriali manifestano l’esigenza sempre più sentita da tutti gli operatori economici

che si dia concreto avvio alla realizzazione della nuova viabilità di fondovalle. Infatti,

nella competizione globale, la rapidità di spostamento di persone e di beni è un fattore

imprescindibile per il successo di un territorio.

In questo scenario, la obiettiva marginalità della provincia di Sondrio sconta un

sistema di comunicazioni da e per i mercati di riferimento che diventa ogni giorno

sempre più inefficiente ed incapace di fronteggiare le attese della clientela e le

esigenze del trasporto di beni da e per i mercati di sbocco.

E’ quindi giunto il momento di procedere con gli appalti per l’affidamento dei lavori

della nuova S.S. 38, reso possibile dalle risorse che sono a tanto state appostate e

che consentono finalmente di avviare a soluzione un problema strategico e di cui si

parla e si scrive troppo e da troppo tempo.

Senza entrare nel merito delle ipotesi alternative sul progetto approvato nelle sedi

competenti, le categorie confermano la preoccupazione che ogni ulteriore

tentennamento o peggio ripensamento, produrrà inevitabilmente, nella migliore delle

ipotesi, un notevole allungamento dei tempi di avvio dei cantieri.

Molto più serio e concreto è in realtà il rischio che le risorse assegnateci, se non

prontamente impegnate, possano essere stornate su altri interventi infrastrutturali in

predicato, di cui il Paese è ricco, vanificando di fatto il corale impegno delle

Amministrazioni e di tutti coloro che hanno contribuito a raggiungere il non facile

obiettivo. Anche le recenti dichiarazioni in tal senso del Presidente del Consiglio e del

Ministro dei Lavori Pubblici confermano e rafforzano le preoccupazioni degli operatori.

Un noto proverbio recita “il meglio è nemico del bene”: gli Imprenditori non vorrebbero

assistere alla conferma della saggezza popolare anche in questa circostanza.

Per questo, invitano tutti i soggetti interessati ed in particolare l’Amministrazione

Provinciale, a procedere, con altrettanta determinazione ed impegno sino ad oggi

dimostrati e di cui si rende merito, all’affidamento dei lavori e all’apertura dei cantieri

entro l’anno come, peraltro, già affermato e di fatto possibile”.

CANTIERI: PREVISIONE

Fin qui il comunicato che va corretto nella sua parte finale in quanto i tempi tecnici sono bel più lunghi, dovendosi indire un bando europeo, con le prescritte pubblicazioni, quindi l’appalto, ma c’è da ricordare che da parte dell’impresa c’è l’obbligo della predisposizione del progetto esecutivo con i relativi timbri. Previsione realistica, partendo ora, la primavera del 2008. Previsione semi-miracolistica autunno 2007.

ERAVAMO PER LE DUE CORSIE

Abbiamo illustrato in precedente articolo, consultabile nel sito, le insidie che il progetto a due corsie troverebbe sulla sua strada. Premettiamo ancora una volta che negli anni decorsi quando il fronte che sosteneva le quattro corsie era amplissimo noi avevamo una posizione autonoma quasi solitaria. C’era qualcun altro che sosteneva le due corsie (fra questi certamente sia il Presidente della Provincia Provera che il Sindaco di Morbegno Ciapponi). Noi dicevamo che quattro erano meglio di due, ma due reali erano meglio, per via dei costi, di quattro virtuali, aggiungendo però, sulla base della precedente positivissima esperienza, anche diretta, con il progetto Darios che le due corsie sarebbero state tecnicamente sufficienti in relazione ai flussi di traffico esistenti e stimabili per il futuro.

RISCHI GRAVI. SOLDI COME L’ACQUA NEL TANEZROUFT

Abbiamo richiamato in precedenza la parte del programma dell’Unione, oggi programma del Governo Prodi, che riguarda le infrastrutture con il superamento della Legge Obiettivo, punto di forza per ora della SS 38, la VAS e la messa in fila dei progetti sulla base di rigorose verifiche costi-benefici. Se vediamo le graduatorie e quali sono le opere “scavalcate” dalla Statale 38 grazie all’azione politica dei nostri rappresentanti in quel di Roma, già chiunque capisce che se si dovesse rifare la graduatoria i cantieri aprirebbero non nel 2008 ma nel 2080. Stessi numeri ma il numero otto si sposterebbe di 72.

Non basta. Abbiamo sentito il Ministro delle Infrastrutture lamentarsi e richiedere almeno un miliardo (quasi 2000 miliardi di vecchie lire) a breve per non dover bloccare i cantieri e lasciare a casa tra poche settimane 50.000 lavoratori. Facciamo pure la tara e mettiamoci anche la spinta per cercare di ottenere il più possibile ma sta comunque il fatto che i soldi per le infrastrutture sono diventati un po’ come l’acqua in mezzo a quello che gli arabi chiamano tanezrouft, deserto dei deserti senza una minima fonte.

MORTIROLO E STRADA DELLA RINASCITA

Il Mortirolo l’abbiamo perso dopo che l’ANAS aveva persino pubblicato il bando. Guai in provincia all’iniziativa del Ministro Prandini! E quei soldi mica sono arrivati a noi, ovviamente.

Poi la Strada della Rinascita dopo la calamità del 1987. La ricostruzione della strada (e com’era originariamente quella di Donegani, ossia “senza tornanti”) era entrata nella legge ma bisognava trovare i soldi.

Dove li ha trovati il Ministro Prandini? Andando a passare in rassegna tutte le opere che finanziate lo erano state ma che non partivano, magari perché localmente si stava discutendo sul tracciato o su altri simili cose come si sta facendo ora in Valtellina…

Rischiamo il bis, ma questa volta non a nostro vantaggio come allora ma a nostro danno?

L’ALTERNATIVA A DUE CORSIE

Nei panni del Sindaco di Morbegno forse anche noi ci muoveremmo a destra e sinistra per avere sin d’ora la soluzione, ovvero il salto di Morbegno. Detto però questo nonché quanto sopra sui rischi resta altra cosa da chiarire. Non vogliamo entrare in dissertazioni tecniche sofisticate ma la soluzione SPEA, quella richiesta e poi in un certo senso sposata a Morbegno, è vero o no che lascia irrisolto il problema sicurezza, essenziale per l’approvazione, mancando l’indispensabile collegamento con il tratto a vista fra i due tunnels?

Ed è vero o no quale dovrebbe essere l’iter da seguire, vale a dire il ricominciare da capo? E non è forse vero che il tentativo di scorciatoia, tipo lo stralcio del progetto approvato, sarebbe esposto a qualsiasi ricorso non solo eventualmente di imprese interessate ma anche di chi è interessato ad altre opere nel territorio nazionale?

MA ALLORA PER MORBEGNO SOLO LA CONDANNA?

Ma allora, si conclude, condanna permanente di Morbegno a continuare per lustri e lustri al traffico di transito?

No. Al minimo per i cantieri, rebus sic stantibus, un anno e mezzo, o magari quasi due. Nel frattempo un passo fondamentale da fare: il progetto esecutivo che, opportunamente impostato, consentirà notevoli risparmi rispetto ai 280 milioni di €uro disponibili. Ragionando, e approfondendo sul piano tecnico i problemi, lo scavalcamento di Morbegno non risulta affatto impresa impossibile

Alberto Frizziero

Alberto Frizziero
Editoriali