Noi, stufi di pagare, e gli altri, Russia in particolare
Standard & Poor’s.
Nei primi di novembre le richieste di rinvio a giudizio per uomini dell'Agenzia di Rating Standard & Poor’s
e...
...e nei primi di dicembre l'Agenzia di Rating Standard & Poor’s.declassa la valutazzione dell'Italia a BBB- ossia un solo gradino sopra la definizione di titolo di Stato italiano titoli spazzatura.
Ognuno tragga le conclusioni che vuole.
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A Trani la procura ha ritenuto, per fare sintesi, che siano stati colpevolmente perseguiti “destabilizzazione dell’immagine, prestigio e affidamento creditizi dell’Italia sui mercati finanziari, una sensibile alterazione del valore dei titoli di Stato italiani, segnatamente un loro deprezzamento, un indebolimento dell’Euro”.
A Trani le richieste di rinvio a giudizio di Deven Sharma, presidente della Standard & Poor’s Financial Service dal 2007 al 23 agosto 2011, Yann Le Pallec, Managing Director Head of Insurance Rating della Standard & Poor’s sede di Londra, Eileen Zhang, Associate Director, Sovereign Rating della Standard & Poor’s sede di Londra, Franklin Crawford Gill, Senior Director of European Sovereign Ratings, della Standard & Poor’s sede di Londra, Moritz Kraemer, Managing Director European Sovereign Ratings, della Standard & Poor’s sede di Francoforte, ritenuti tutti 'responsabili di manipolazione del mercato continuata e pluriaggravata' ecc. ecc.David Michael Willmoth Riley, capo Rating Sovrano dell’Agenzia di Rating Fitch, sede di Londra ed Alessandro Settepani, Senior Director della Fitch Italia con sede a Milano per l’ipotesi di reato di manipolazione del mercato pluriaggravata
La Procura di Trani si era mossa su esposti di Adusbef e Federconsumatori che impugneranno l’archiviazione per quanto riguarda l'altra agenzia, Moody’s”,
Solo due osservazioni. La prima: a Trani magistrati coraggiosi hanno perseguito una potenza mondiale come cotale Agenzia. Ci si chiede come mai non si sia accorta di niente la Procura della principale piazza finanziaria del Paese, Milano.,.. La seconda riguarda queste agenzie, private, che pontificano su tutto e tutti ma che quando c'era da farlo, quando cioè c'era da evidenziare il pericolo della bolla e quindi della gravissima crisi conseguente, non c'erano e se c'erano dormivano. Come a suo tempo pubblicato in dettaglio c'era pure stato un certo valtellinese che in ambienti degli Stati Uniti che contano l'aveva preannunciato. L'avevano presa male ma aveva ragione quel solito valtellinese, i cui libri andrebbero letti e meditati, confrontandosi culturalmente ora che lui, Giulio Tremonti, è fuori dall'agone politico.
=== Cina. La Cina è stata ammessa al WTO, Organizzazione mondiale del Commercio anche se c'era davanti un decennio prima della libertà assoluta di movimento. Qualcuno era contrario, come, ad esempio un certo valtellinese di nome Giulio e di cognome Tremonti che aveva visto giusto. La forza delle multinazionali obnubilate da un mercato di 1,3 miliardi di consumatori con una serie di città in cui Milano finirebbe ben oltre il 20° posto schiacciò ogni resistenza. E così oggi capita che l'Europa ci mandi il conto sotto forma di una multa di 60 milioni perchè abbiamo ancora 200 e rotti discariche non considerando lo sforzo fatto per scendere a 200 falle 3945 che c'erano. Costi che si ripercuotono sulle aziende quelli ambientali, quelli che però le aziende cinesi non hanno come dimostra il cielo di Pechino impenetrabile ai raggi del sole.
=== Europa. Si legga il libro di quel certo valtellinese di nome Giulio e di cognome Tremonti sulle storture in una Europa in cui la fanno da padroni burosauri preoccupati, ad esempio, di regolamentare i bacelli dei piselli che debbono avere 5 semi, o i profilattici che devono avere requisiti di qualità, in particolare lunghezza di almeno 170 mm e capienza, almeno, 18 litri. Non parliamo poi dei cocomeri per i quali l'indice rifrattometrico della polpa, misurato al centro, e nella sezione ecc.ecc. deve essere uguale o superiore a 8° brix. Immaginiamo il contadino della Bassa Mantovana o del Polesine che gira sui suoi campi a misurare questo indice...
L'ultimo numero – ne escono 3 alla settimana - Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea N, 93 del 4.12 di 'solo' 160 pagine pubblica una Direttiva (che è, diciamo, una specie di legge) 24 Regolamenti e due Rettifiche. Possiamo deliziarci nei contenuti. Apprendere ad esempio che i belgi non devono pescare in certe zone il merlano o, altro Regolamento, la passera di mare. Per gli inglesi invece l'ostracismo riguarda il brosmio, e chi sa cos'è ce lo spieghi. Manca poco che esca un Regolamento che prescriva tassativamente come devono essere fatti i Pizzocherri i la polenta concia.
=== L'€uro. Due soli cenni per quanto riguarda la nostra moneta (nostra? No, quella della Frau Merkel). Uno riguarda il rapporto con la lira. La battuta di alleggerimento vorrebbe che i centesimi siano stati definiti ricordando il classico giorno di paga, il 27 mentre per la parte intera si è ricorsi ad un dato incontrovertibile ossia quella che è la classe anagrafica migliore, e qui non potevano esserci dubbi il 1936 non avendo alternativa. Non ne ha avuta, tornando al serio, per l'Italia che ha pagato e paga un prezzo altissimo per quello squinternato rapporto. Ormai tutti riconoscono che quel rapporto è stato ingiustamente penalizzante per il nostro Paese. Quel '27' del resto è illuminante di una costruzione a tavolino fatta dai 'ragionieri' dell'Europa che conta. Qualcuno dice che è stato il risultato dell'applicazione di precisi parametri. E' vecchia la cosa. Il forte di turno fa le sue simulazioni, scoprendo quale sia la soluzione per lui più conveniente. A questo punto a ritroso elabora la normativa cin adeguata presentazione che la rende credibile. Alla fine il risultato. Un politico, di qualsiasi orientamento non avrebbe mai usato i decimali. La mascheratura burocratica rende oggettivo ciò che oggettivo non è.
Quelli del “venerdì nero del Presidente” - a buon intenditor poche parole – sono riusciti abilmente a raggiungere, in parte ancora, i loro obiettivi. Se non si fa qualcosa, compreso l'uscire dall'€uro che comincia ad essere un'idea non solo leghista o dei Grillini...
=== Tutti uguali ma qualcuno più uguale degli altri
L'Europa ha regole uguali per tutti, ad esempio per i piselli ma poi c'è chi ha quello che vuole. Se c'è un'Europa avrebbe dovuto esserci un €uro per tutti. Tutti uguali dunque ma qualcuno è risultato più uguale degli altri. Ci riferiamo a chi non ha voluto l'euro ma non solo. Quando ci fu il momento dei bombaroli guerrafondai l'Europa non era per tornare in Irak con le bombe. Blair se ne fregò dell'Europa, corse ad appoggiare Bush che se da solo senza gli inglesi non si sarebbe esposto. Un fallimento unico con tante di quelle vittime di cui qualcuno avrebbe dovuto essere chiamato a rispondere. Anche economico il fallimento visto che i costi previsti erano di 80 miliardi di dollari e alcuni anni fa erano già arrivati a oltre mille e per non parlare della nascita e dello sviluppo del cosiddetto Califfato.
=== La (non) politica estera occidentale
L'Occidente le ha sbagliate tutte e le sta sbagliando anche ora.
- La seconda guerra dell'Irak è stato un fiasco colossale con un solo titolo di merito, quello che i tre colpevoli della cantonata, Bush, Rumsfeld e Blair l'hanno scontata finendo fuori strada e sparendo dalla circolazione. Non un aspetto positivo, zero al quoto su tutta la linea.
- La cosiddetta 'Primavera di Praga' del Nord-Africa è stato un fiasco colossale con neanche un solo titolo di merito. Chi ha pagato? Noi, pesantemente.
- Le sanzioni alla Russia sono un fiasco colossale in quel contesto dove per tutti il cosiddetto Califfato è un grave pericolo ma dove si verifica l'assurdo che vanno a bombardare gli americani e gli inglesi d'accordo, Poi, di fatto alleati, vanno gli aerei iracheni. Poi quelli iraniani. Infine quelli siriani. Guai a sedersi allo stesso tavolo. Con la scelta politicamente idiota delle sanzioni contro la Russia, argomento che riprenderemo in chiosa di articolo. Aerei e droni possono dare qualche fastidio ma, come dicono gli stessi fondamentalisti oltre che qualsiasi esperto occidentale di argomenti bellici, non sono affatto risolutivi ma nessuno si perita di scendere in campo via terra perchè quelli non scherzano. Non fanno prigionieri ma decapitati
E noi paghiamo! Durissima la Coldiretti: crollate del 63 per cento in un mese le esportazioni di prodotti agricoli in Russia nel primo bilancio dell’embargo scattato dal 7 agosto. E intanto si registra l’estensione dell’embargo deciso dalla Russia sull'import di farine animali, grassi di bovini, suini e pollame, e altri derivati di bovini e suini provenienti dall'Ue, appena entrato in vigore il divieto all’ingresso di una lista di prodotti agroalimentari che comprende frutta e verdura, formaggi, carne e salumi ma anche pesce. in Russia un vero boom nella produzione locale di prodotti Made in Italy taroccati, dal salame Italia alla mozzarella “Casa Italia”, dall’insalata “Buona Italia” alla Robiola Unagrande, ma anche la mortadella Milano o il parmesan Pirpacchi tutti rigorosamente realizzati nel Paese di Putin.
Aggiungiamo il gasdotto da 2,3 miliardi di €uro che l'ENI avrebbe dovuto fare e che è stato annullato, come è stato per gli elicotteri in India, per una serie di cose in Asia, per forniture petrolifere in Irak. Un conto pesante per l’Italia che paga più di tutti.
E' ora di dire basta.
E' ora di dire agli americani che è bene si interessino un po' meno degli affari riguardanti l'Europa visto che riescono a fare solo disastri. Occorre fissare alcuni punti fermi, da Europei che non vogliono finire male, e non è fantapolitica. E' ora anche di prendere le distanze da Frau Merkel, attingendo dalla storia. I tedeschi sono riusciti a dare all'umanità contributi sia grandi che infernali. Per fare due esempi, hanno dato all'umanità da un lato Einstein e Beethoven, dall'altro terribili e funesti Hitler e Marx. Non bisogna dimenticare: Deutschland über alles
=== Russia, è Europa
Una seria politica estera europea dovrebbe proporsi l'integrazione della Russia ed altri, Siria compresa, cosa che sarebbe la migliore garanzia per Israele assai più che non l'ombrello militare USA. La storia parla chiaro. Ricordiamoci che la Corte russa parlava francese, che di casa lassù erano Diderot, Voltaire ed altri illuministi ma che la casa, il Cremlino, gliela avevano fatta cinque secoli or sono gli architetti italiani..
La Russia non è Asia anche se in Asia è notevole l'estensione territoriale.
Ci vorrà del tempo ma questa è l'unica via percorribile.
Non è una novità
Da precisare che questa non è una posizione assunta ora perchè la porta avanti Salvini o ieri per il rapporto Putin – Berlusconi. La foto che pubblichiamo risale al 18 settembre di 11 anni fa. Gorbaciov, con la moglie Raissa, era venuto in Italia e l'indomani, domenica 19.9, era in programma un maxi-incontro (oltre tremila i presenti) con esponenti dell'economia, della politica, della cultura. Il sabato avemmo invece una riunione ristretta (una cinquantina i presenti, messuno della stampa), e quindi assai più interessante, in una saletta dell'Excelsior Gallia di Milano. Un Vescovo, un alto magistrato, qualche presenza ufficiale, qualche signora elegante e un po' di VIP. Fu l'occasione per me di scrivere un altro articolo con la stessa posizione assunta dopo la caduta del muro favorevole all'integrazione Europa-Russia. L'articolo è stato pubblicato sul giornale che dirigevo, "Centro Valle", n. 39 del 26.9.1993. Altro si ritrova sempre su Centro Valle dopo la visita di Gorbaciov a Sondrio, allora invitato dalla Banca Popolare, il 15 novembre dell'anno successivo. Una posizione lontana dunque.
La politica certamente ha le sue esigenze. Quelle di carattere internazionale soggette a mille complicazioni. Ma c'è chi ha esigenze di gran lunga prioritarie. E chi le ha se non i nostri figli e i loro figli per il cui futuro c'è un solo imperativo categorico: cambiare?
=== Cambiare
Cambiare la visione dello scacchiere europeo. Cambiare i rapporti in Europa scrollandoci di dosso quella sensazione di essere colonia preda degli euroburosauri. Siamo stufi di tante cose, siamo stufi di essere sempre chiamati a pagare quando qualcuno, ad esempio la Cina, non paga niente.