I CATTOLICI NEL PD E "FAMIGLIA CRISTIANA"

Un editoriale che ha fatto, e fa, molto rumore. Non solo citazioni ma anche la posizione di Veltroni. E. soprattutto, l'appuntamento tra cinque mesi e mezzo

Non è un tormentone estivo. E' un segnale importante, condiviso o meno che sia. L'editoriale di "Famiglia Cristiana" ha centrato, alla vigilia di una importante assise del Partito di Veltroni, un problema reale. Che poi fra "i cattolici" del PD alcuni abbiano condiviso, che altri abbiano cercato di ridimensionare la cosa, nulla toglie alla tegola messa sul tavolo. Vale la penna di citare alcuni stralci dell'articolo ascritto, anche se non firmato, alla penna dell'autorevole direttore della rivista.

Citazione 1: "Il voto dei cattolici conta, e molto. L'ha capito bene il Cavaliere che, prima d'incontrare il Papa, ha disinnescato qualche mina. Certo, la "questione cattolica" non si pone più nella forma del partito dei cattolici, ipotesi mai decollata, ma non per questo finita…"

Segue un riferimento al recente voto politico:

Citazione 2: ".risulta che l'80 per cento dei voti dei cattolici praticanti e impegnati è andato a Berlusconi".

Passaggio, sempre sullo stesso tema, sul leader del PD:

Citazione 3: "Però, Veltroni fatica ancora a capirlo. Non ha neppure balbettato una critica alla Bonino che ha dato del "patetico" al Papa, ma al tempo stesso, si fa rappresentare da un suo "ministro-ombra" alla pagliacciata del Gay Pride di Roma, dove gli insulti alla Chiesa e al Vaticano si sprecano".

E poi arrivano gli "affondo"

Citazione 4, affondo primo: "Ma i cattolici democratici non erano co-fondatori del Pd? Denunciando il "pasticcio veltroniano in salsa pannelliana" avevamo visto lontano e anticipato l'attuale disagio. Era così difficile capire che con l'ingresso dei radicali nel Pd si tradiva lo spirito originario che aveva portato Ds e l'ex Margherita a fondersi? Non è tempo di sciogliere questa ambiguità e pregare Pannella e soci di accomodarsi fuori? A nostro avviso, ciò sanerebbe il "peccato originale" di Veltroni e rilancerebbe il Pd".

Citazione 5: Affondo secondo: "Una parte consistente dei deputati dell'ex Margherita si sta interrogando sul perché della loro permanenza nel Pd, col rischio che possano prendere la stessa decisione degli elettori. Perché dovrebbero fare la "riserva indiana" nel Pd? Oltre che minoranza, sarebbero minoritari e insignificanti. Chi ha più sentito Bobba o la Binetti?".

Citazione 6: "Affondo terzo: "All'Assemblea costituente del Pd (20 e 21 giugno), forse, sarà bene interrogarsi sulla leader-ship e una gestione poco collegiale. Altrimenti, avrebbe ragione padre Sorge: Veltroni ha così semplificato la politica italiana da far sparire anche il partito dell'opposizione".

Intanto su un altro fronte…

Che succede intanto su un altro fronte, quello di Casini?

Per Casini le cose non sono andate come pensava, anzi addirittura all'opposto. Berlusconi ha avuto quel successo travolgente che ha impedito, non essendoci difficoltà al Senato, quella interessante capacità di movimento che avrebbe avuto l'UDC a numeri meno corposi per PdL - Lega.

Ora è all'opposizione ma fra color che son sospesi. Non può ovviamente mescolarsi all'opposizione Veltroniana - posto che, come dicono Padre Sorge e La Famiglia Cristiana, ci sia -, e non può accodarsi alla maggioranza. Per un po' andrà bene la formula dell'interesse del Paese e simili per giustificare posizioni altalenanti, ma non alla lunga. Il tentativo di una Costituente Popolare è quello di recuperare i Martelliani - ma ci sono i problemi degli Enti Locali, soprattutto campani -, qualche cattolico spostatosi sul PdL magari anche per questioni di rielezione, e qualche insoddisfatto oggi nel PD. Posizione intricata, difficile da gestire ma soprattutto da programmare.

Veltroni?

Veltroni ha un vantaggio: quello del decisionismo verticistico. Una sorta di riedizione del cosiddetto "centralismo democratico" di un tempo. Poca collegialità - almeno quella ufficiale dato che i suoi consiglieri privati li ha! - come garanzia di tenuta del PD. Aprire il dibattito interno negli organi di Partito sarebbe un grosso rischio. Veltroni ha infatti bisogno di tempo. Per consolidare il Partito, per trovare una via ragionevole sul terreno istituzionale ma anche sul versante politico sinistro dove la mancanza di rappresentanza parlamentare si farà sentire, specie nelle piazze e molto più in senso anti - PD che in senso di ante - PdL

Non è comunque la scelta della casa politica in Europa il principale problema. E' evidente che il PD non può entrare nel PSE. Mai e poi mai i cattolici, anche i più "Veltroniani" potrebbero accettare di entrare fra i socialisti europei, laicisti anziché no. Ci sarà un gruppo a sé. Presentato come novità del domani e non solo per l'Italia in realtà sarà un Gruppo minore. La perdita conseguente di influenza nel Parlamento Europeo sarà il prezzo da pagare ai cattolici del PD. Il principale problema è di casa nostra, è qui in Italia. E non solo dei cosiddetti "teodem". E' stato indubbiamente un macigno la sconfitta di Rutelli a Roma soprattutto con un consistente numero di voti, diverse decine di migliaia, presenti nel voto per il Presidente diessino della Provincia e assenti nel voto per il Sindaco, leader della Margherita. Con l'altro segno, quello dell'uscita di Prodi che, di fatto scaricato, a botta calda ha annunciato di lasciare la Presidenza del PD però confermandolo a mente fredda in questi giorni.

Abbiamo ripetutamente scritto che, data per scontata la sconfitta dopo la disastrosa stagione del Governo Prodi - anche a prescindere dai demeriti di Prodi il maggiore dei quali costituito dall'intransigenza nella sempre conclamata certezza di durare cinque anni - qualcuno, Veltroni in primis ma non solo, rispolverando la via gramsciana al potere. Ascoltiamo il prof. Joseph A. Buttigieg, figura di massimo prestigio delÌ'Internationai Gramsci Society, di cui é segretario: «Nelle sue analisi dello Stato moderno Gramsci mostrava che il potere dei governanti non è basato sulla capacità coercitiva dello Stato ma piuttosto sulla capacità di coltivare il consenso dei governati. Il consenso è creato appunto sul terreno della cultura. Allora per capire uno Stato moderno non basta studiare i partiti politici e la struttura economica, ma è necessario analizzare quell'insieme di fenomeni che Gramsci chiamò "l'organizzazione della cultura": la scuola, le chiese, i giornali, le riviste, il cinema, il romanzo d'appendice. Solo in questi ultimi anni i cultural studies hanno cominciato a destare un certo interesse anche in Italia». Veltroni ha seguito questa strada a Roma (fra l'altro andandosene nel momento più delicato…) e cerca di fare il bis nel Paese probabilmente fidando sulla ripetizione, da parte di Berlusconi, già commessi in precedenza quando era a Palazzo Chigi, o comunque sulle oggettive difficoltà che la situazione internazionale e interna stanno ponendo e porranno alla maggioranza di governo.

Cattolici, merce preziosa

Se quanto detto è vero, come è vero, i cattolici sono per Veltroni, per il PD, merce preziosa. Alcuni, come la Bindi per fare un esempio, non andranno mai verso Berlusconi, e neppure verso Casini. Se proprio fossero obbligati si ritirerebbero in qualche eremo per condurre una vita da anacoreta. Non così altri, forse di non elevato seguito elettorale ma di certi prestigio e interesse mediatico. Se ne andassero sarebbero un colpo difficile da assorbire e forse decisivo nel far fallire la lunga marcia verso il 2013. Non se ne andranno. Veltroni andrà loro incontro. Il seguito, anzi il non-seguito delle minoranze rumorose che hanno condizionato la linea della sinistra italiana e del Governo Prodi oltre a molti Governi locali, ha dimostrato il suo vero volto. Operai che votano Lega nelle ex roccaforti della sinistra più radicale, ostilità sempre più diffusa per i clandestini, condanna di Comitati e quant'altro con la sola bandiera del NO a tutto, TAV, rifiuti eccetera. Piazze, persino quelle dei no-global che si riempiono sempre più a fatica. Tutto questo aiuta il leader del PD per le minori preoccupazioni di frontiera a sinistra.

Cinque mesi e mezzo

La sbarra del passaggio0 a livello va vista fra cinque mesi e mezzo. Vedremo allora se il Camper di Veltroni potrà passare o dovrà fermarsi perché tale sbarrata qualcuno l'avrà abbassata.

a.f.

a.f.
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