Al voto. Sondrio. Per la scelta del nuovo Sindaco: De Coubertin
Al voto (2)
Continuiamo. Seconda puntata da
Sindaco di Sondrio
C'è uno sguardo al Comune di Sondrio che il nostro interlocutore, con aggiustamenti del secondo, considera “purtroppo perso” mentre se ci fosse stato Molteni... ecc. ecc.
Qui si sbaglia. L'esito elettorale del Comune capoluogo non dipende dalla sinistra ma da quelli che in un quarto di secolo, pur avendo più consensi in città alle elezioni politiche, sono sistematicamente e quasi scientificamente riusciti a mandare a Palazzo Pretorio i loro avversari. Clamoroso il primo risultato quando Molteni per le divisioni degli altri era stato lasciato stravincere visto che con il 25% aveva portato in Consiglio 24 consiglieri su 40.
Come vedremo prossimamente non facciamo previsioni. Fossimo in grado di farle le applicheremmo al Superenalotto. Occorre invece, oltre che conoscenza di dati e situazioni, agire con razionalità, in particolare con logica politica accompagnata da qualche fattore di psicologia di massa. Sembrano previsioni ma sono il frutto di analisi complesse. Hanno del resto funzionato quasi sempre o, meglio, sempre in tutte le elezioni tranne nel giugno del 1979 in occasione delle prime elezioni europee quando nello scriverne avevamo inteso prevedere anzichè analizzare. Gli 11mila voti alla Lega Nord furono una sorpresa e la certificazione che volendo prevedere si sbaglia.
Questa necessaria premessa come anticipazione.
Probabilmente potrebbe stare tranquillo il/i nostro/i interlocutore/i perchè i quattro mandati di Molteni e sinistra sono avviati, oggi a seguire l'insegnamento di Pierre de Frédy, barone de Coubertin. Per la verità la portò a risonanza mondiale ma a coniarla alle Olimpiadi di un secolo e dieci anni fa fu Ethelbert Talbot, Vescovo nato nel Missouri. La frase che perfettamente si adatta agli oppositori da 20anni e che continua è “L'IMPORTANTE NON È VINCERE, MA PARTECIPARE”
E la Lega, dirà qualcuno? Oggi non ci sono elementi di giudizio per cui, come detto avanti, trattarne sarebbe un prevedere. Non sarebbe serio. Aspettiamo.
Perchè?
Da oltre 2300 anni un metodo di governo è quello coniato da Filippo il Macedone, “divide et impera” neutralizzando così gli avversari. Nel nostro caso sinora è stato applicato all'incontrario. Non dividendo gli avversari ma se stessi
Sembra, oggi, che la serie continui con grande felicità dell'avv. Giugni che ad oggi rivali non ha e che dunque può già fare i conti per il prossimo quinquennio.
L'idea raccolta dalla stampa di una lista trasversale se concretizzata del pari produrrebbe anch'essa grande felicità dell'avv. Giugni.
Se qualcuno infatti pensasse di scendere in campo con una lista civica che si cerchi la maggioranza buon pro gli faccia ma sarebbe un andare allo sbaraglio.
E se ci fosse l'idea di convergere su Giugni sarebbe la resa e la continuazione della sinistra a Palazzo Pretorio. Che in tal caso, vista l'incapacità dei suoi avversari, avrebbe pieno titolo, istituzionale e politico a questa continuazione.
5 marzo
Occorre aspettare il 5 marzo all'indomani del voto. Non incide per nulla sulle cose nostre, di sondraschi e sondriesi ma più d'uno pensa diversamente, e se ne accorgerà il 5 marzo, a scrutinio alle spalle, che il problema è sul tavolo oggi. Sempre naturalmente che nei giorni a venire non intervengano fatti nuovi
Naturalmente anche se finora è documentalmente successo una sola la volta, 39 anni fa, potremmo stavolta sbagliare. Faremmo ammenda.
Vedere approfondito precedente: http://www.gazzettadisondrio.it/04022018/voto-sindaco-sondrio-lidf-meno-...
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Elezioni. Noi pubblichiamo quello che ci perviene, non andiamo a cercare nessuno. Se il lettore non trova qualche partito o qualche candidato non è nostra scelta ma di chi dovrebbe avere interesse a inviarci il suo contributo" (ndr).