SATIRA? POLEMICA? PAMPHLET? NO. LO SPRECO ERETTO A SISTEMA CON IL CONTRIBUTO DI TUTTI, NOI COMPRESI. SI PARLA TROPPO, SI SCRIVE TROPPO E MANCO CI SE NE ACCORGE. NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI. UN MARE MAGNUM DI GOCCE...

Un seguace di Norbote Parkinson scrive:

Un seguace di Cyril Northcote Parkinson, quello del saggio "La legge di Parkinson" che non ha niente a che vedere con la malattia. Si occupa di patologie d'altra natura all'insegna del motto « Il lavoro si espande fino ad occupare tutto il tempo disponibile; più è il tempo e più il lavoro sembra importante e impegnativo. » Lo ha anche dimostrato con una ricostruzione, fantastica ma esaustiva con dati, percentuali e quant'altro, della marina inglese nella quale al ridursi dei vascelli corrispondeva un incremento degli addetti sino, si intravvede, alla conclusione che questi crescerebbero ancora perfino nel caso che di vascelli non ce ne fossero più.

Si tratta di un testo che qualsiasi amministratore pubblico e privato, qualsiasi dirigente, qualsiasi amministrativo dovrebbe studiare a memoria e di quanto letto tenerne conto nel lavoro quotidiano.

Il nostro giornale ha cercato di mettere in pratica l'esperienza Parkinsoniana andando a calcolare sulla base di dati ineccepibili quanto tempo gli italiani sprecano. Sulla base del test di vigilanza psicomotoria e attraverso algoritmi estremamente complessi accompagnati da serie di equazioni differenziali con una sintesi finale ottenuta grazie al calcolo vettoriale si é riusciti a stabilire il valore medio della perdita di tempo degli italiani. Tenuto conto che la media (tra Sud e Nord,Est e Ovest, bambini e anziani, donne e uomini, Berlusconiani e Bersaniani) si aggira intorno alle sette ore, 58 minuti, 32 secondi, pari dunque a 28712 secondi (x) non si fa altro che applicare il risultato finale del calcolo vettoriale di cui sopra. In base ad esso é dimostrato che il tempo sprecato di cui a seguire é di 2,321 centesimi.

Questo comporta che il tempo giornaliero medio sprecato risulta di 666 secondi e 3591 decimillesimi, quindi di 11 minuti, 6 secondi e il resto. Il tempo va però raddoppiato, talvolta moltiplicato in base alle persone che ascoltano perchè il loro ruolo passivo in fatto di tempo trascorso é pari a quello di chi procede con ruolo attivo. Può essere il conferenziere, il conduttore TV o Radio, il sacerdote che fa l'omelia e quant'altro.

Consegue la declaratoria di "costoso problema sociale" per il non corretto parlare come l'esempio che segue dimostra.

A una domanda a tono il rispondente ha due sole possibilità: o dire SI o dire NO. Invece molti aggiungono un inutile avverbio: assolutamente SI oppure assolutamente NO. Il monosillabo mediamente (arrotondiamo il calcolo complesso effettuato) richiede 52 centesimi di secondo. La seconda forma richiede 172 centesimi. Dal momento che é dimostrabile, in prima approssimazione, che in Italia nel giorno medio l'improprio assolutamente NO, é usato 8,5 milioni di volte, ne consegue che il tempo sprecato per solo questo punto assomma a 2833 ore e 3 periodo, dato da moltiplicarsi per il numero di persone in ruolo passivo.

Tempo sprecato uguale a flagello sociale a cui né i politici, né i tecnici, né i critici in servizio permanente effettivo hanno mai pensato.

E' il tempo di andare oltre l'esempio portato per fornire altri elementi di giudizio a chi, prima o poi, dovrà pur mettere insieme un governo. Il termine citato, 'assolutamente', non é l'archetipo. E' il figlio di quel "cioé" che un 10, 15 anni fa infiorava tutte le frasi, nessuna esclusa. Anzi, in certi momenti si sentiva qualcuno/a che comunicava appunto il 'cioé' mettendogli in via subordinata altre parole. Esempio classico la risposta alla domanda dove la persona era stata: "ah, cioé, dove , sì, cioé, dove sono stato. E, cioé, come sai, cioé, il pomeriggio vado là, cioé..." eccetera. Il 'cioé' é sparito, neppure rimpianto.

Vediamo un piccolo campione di monumenti

ASSOLUTAMENTE già visto

CIOÉ già visto

SEVERAMENTE Avverbio talora aggiunto a "proibito". Ma se una cosa é proibita, non si può fare, cosa cambia l'aggiunta di tale avverbio? Tempo (o inchiostro/vernice nello scriverlo) perso inutilmente

DOPPIA RIGA La riga nella mezzeria stradale indica una barriera da non attrraversare. Cosa mettiamo a fare la seconda barriera se già la prima basta? Spreco di vernice.

REGIONE LOMBARDIA Spreco diffusissimo. Nessuno dice o scrive semplicemente "Regione". Visto che siamo in Lombardia, tranne pochi casi specifici, l'aggiunta "Lombardia" é del tutto inutile. Il colmo é, per fare uno dei moltissimi esempi possibili, leggere che all'inaugurazione della strada di pochi giorni fa era presente 'il Governatore della Regione Lombardia' ecc. Ma chi poteva essere presente a Monza? Il Governatore della Calabria o dell'Umbria? Spreco.

COMUNITA' MONTANE Leggiamo e sentiamo dire, ad esempio, "Comunità Montana Valtellina di Sondrio". Fuori provincia va bene dare il nome ufficiale ma a casa nostra basterebbe dire o scrivere C.M. Di Sondrio, o Morbegno ecc.

DATA CON ANNO Altro motivo di spreco é quello delle date. Esempio. Comunicato stampa: mercoledì 10 aprile 2013 sarà in rete il numero 10 de "La Gazzetta di Sondrio". Ma che bisogno c'é di indicare l'anno? Vale per incontri, manifestazioni, scadenze.

"IO VOLEVO DIRE " Classico, e diffuso, modo di iniziare l'intervento in dibattitti e simili. Ma cosa importa quel che volevi dire prima, importa quello che hai da dire ora. Spreco.

"SONO D'ACCORDO CON ... PERCHÉ..." Ma se sei d'accordo che bisogno c'é di spiegasre perché tu concordi con lui? Spreco di tempo e noia per chi ascolta

"SONO D'ACCORDO CON IL MIO ILLUSTRE COLLEGA..." Classico di molti accademici ma con una variante rispetto a prima. In questo caso la proposizione citata é fasulla e serve solo per aggiungere dopo "ma però ecc. ecc.". Tempo sprecato.

"BISOGNA TROVARCI PER DISCUTERE" Classica frase di molti dibattiti. Ma se c'é da discutere lo si faccia subito, no? Preco, multiplo, di tempo.

"PROPOSTE SERIE" In compenso le proposte devono essere serie. Ma voi vedete qualcuno, salve ovviamente le provocazioni, che fa proposte non serie? Spreco.

"SARÒ TELEGRAFICO". Affermazione pericolosissima perché chi dice così di solito ritiene di darsi un alibi per telegrafico non esserlo. Spreco multiplo di tempo.

"MI AVVIO ALLA CONCLUSIONE" Affermazione pericolosissima perché chi dice così di solito ritiene di darsi un alibi per poter continuare a parlare per un altro po'. Spreco multiplo di tempo.

"HO FIDUCIA NELLA MAGISTRATURA" Frase classica. A parte Berlusconi che é caso a sé, chi é così folle da dire qualcosa di diverso? Spreco.

"IL MIO ASSISTITO É PRONTO AD ESSERE INTERROGATO" Frase classica. Ma, salvo chi si avvale della facoltà di non rispondere e quindi lo dice, cosa vuol dire? Spreco.

"SOCIETA' CIVILE" Sta bene che i Partiti si rivolgano a questo tipo di Società ma che vuol dire 'civile'?. Forse che ci può essere una 'Società incivile'? E il Partito 'Democratico'? Perché, forse che gli altri partiti siano antidemoratici? Spreco.

DULCIS IN FUNDO

Ricordato il famoso detto che le leggi per gli amici si interpretano e per gli altri si applicano accenniamo alcune altre perle. Il primato sicuramente alla durata prevista sino a tempo fa del certificato di nascita: tre mesi. Per quello di famiglia sta bene perché ci possono essere modifiche, con decessi, nascite, matrimoni, divorzi ma per la nascita? Forse che dopo tre mesi cambia lo stato civile?

C'é il cartello che troneggiava nella macelleria Bertoletti di Ponte, una cinquantina di anni fa "Oggi non si fa credito, domani si" o quello simpaticamente autoironico nella tipografia Bonazzi dietro la Collegiata a Sondrio "Premiata tipografia senza errori di stumpa"

C'é la zampata di qualche burocrazia che perso il monopolio dei certificati con l'autocertificazione pretendeva che questa avvenisse sui moduli predisposti ad hoc (!).

E per finire la scuola. All'Università si va dal 18 al 30 e al 30 e lode. Al Liceo, per stare oltre sufficienza, si trova chi arriva al nove, chi all'otto e persino chi non va oltre il sette. A Sondrio c'è stata una professoressa che nei temi di italiano dava voti del tipo "dal quattro e mezzo al cinque meno meno".

Chi parte dal due e arriva all'otto, chi dal quattro eccetera. No comment.

Si sorriderà giunti alla fine di questo articolo. Certo, c'é da sorridere ma non si tratta solo di un pamphlet, a cavallo fra satira e polemica. Se ci si pensa siamo invece nel mare magnum che viene prodotto da miliardi di piccole, anzi minime, anzi microscopiche gocce.

Gocce che meriterebbero attenzione, e non solo dei sociologi

Alberto Frizziero

(x) Non é conteggiato il tempo di eventuali sonnellini sul lavoro o durante la partecipazione obbligata a qualche conferenza di profondo interesse

Alberto Frizziero
Editoriali