Addio Europa. Non resta che imparare l'arabo. Anche a Sondrio

Prevenire il futuro.Le profezie di Nostradamus, di Don Bosco e dell'analista USA

Prenessa. Manzoni parlava dei suoi  "25 lettori". Con grande nodestia ma comunque sapendo che sarebbero stati assai di più. Noi non ce la sentiamo di fare una previsione superiore per cui pensiamo di rivolgersi ai nostri "24 lettori". Con la differenza che questi saranno effettivamente 24, o pochi di più gli audaci che decideranno di sorbirsi le oltre 1700 parole, con più di 10.000 battute, che seguiranno. Confidiamo che di quei 24 almeno 12 riescano ad arrivare in fondo...

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Dalla allora fiorente letteratura per ragazzi, e non solo “La Scala d'oro”, avevamo imparato l'arabo. Ce lo aveva insegnato nel libro di Verne “Le avventure di Ettore Servadac”, alias “Attraverso il mondo solare”, l'attendente Ben Zuf (non ne siamo certi ma nella nostra mentale banca dati lui è il maggiore indiziato). Lingua araba ma due parole sole pero, “as-salām 'alaykum” ovvero “Salam alaikum”.

Un saluto da tenere presente fra qualche tempo quando arriveranno ad abbeverarsi alle fontane di Roma non i cavalli cosacchi delle profezie di Don Bosco ma altri. Chi? Riportiamo quella di Michel de Notredame meglio noto come Nostradamus

Prima Centuria, quartina 18
Par la discorde Negligence Gauloise,
Sera passage à Mahommet ouuert:
De sang trempé la terre & mer Senoise,
Le port Phocen de voilles & [nerfs][nefs] couuert.

Traduzione di “Labirinto ermetico”:
Per la discorde negligenza Francese
sarà aperto passaggio a Maometto:
di sangue intriso la terra ed il mar Senoyse
il porto di Marsiglia di vele e navi coperto.

Altra traduzione:
“In Arabia nascerà un poderoso re dalla legge di Maometto,
che dominerà l’Europa e l’ Italia.
Per la discordia negligenza francese
che cederà il passo a Mahomed,( gli arabi) libero.”

Alle due profezie di cui sopra aggiungiamo la terza, basata sui numeri. La chiama analisi l'autore, eminente, appunto, analista americano, ma in sostanza è profezia. Tre punti,
   Il primo è una constatazione, quella che siamo in piena terza   guerra mondiale
   Il secondo è che questa guerra durerà 20 anni.
   Il terzo è che la vittoria finale sarà dell'Islam.

Lingua araba come assicurazione sulla vita?
Anche. E' difficile pensare che quello dell'Isis appena arrivato decida di decapitare chi lo ha accolto con la sua lingua, no?

Lingua araba come futura lingua ufficiale
Indispensabile per tutte le attività quotidiane per le quali dunque conviene essere pronti e con tutto il tempo necessario per essere, domani, indispensabile nella organizzazione delle comunità.

Provocazione fondata
Provocazione dialettica ovviamente, ma non lontana dal “futuribile” (“futuro possibile”). Non ci basiamo sulle considerazioni profetiche ma su considerazioni concrete, realistiche, supportate da quello che abbiamo tutti davanti agli occhi ogni giorno, alla maniera della 'Palude' e imitando quei manzoniani capponi che Renzo portava all'avvocato Azzeccagarbugli.

   Palude. Rivoluzione francese, Convenzione Nazionale, tre gli schieramenti. Fra Girondini e Montagnardi (semplificando potremmo dire rispettivamente centro-destra e sinistra) c'era la “Palude” schieramento senza una fisionomia precisa. Ebbene ci fu chi riferendosi appunto alla Palude commentò “La storia passava davanti a loro e manco se ne accorgevano”

   Capponi di Renzo. Lui (Renzo agitatissimo) “dava loro di fiere scosse, e faceva sbalzare quelle teste spenzolate; le quali intanto s'ingegnavano a beccarsi l'una con l'altra, come accade troppo sovente tra compagni di sventura”.

Povero Occidente
Povero Occidente, Palude e capponi al tempo stesso, incapace non solo di 'fare la storia” o quantomeno ci contribuire a farla, ma di leggere gli avvenimenti, di cogliere i cambiamenti, di accorgersi del processo di 'argillilizzazione dei suoi piedi' in corso in una progressiva evanescenza di valori.

Lezione ignorata
La prima guerra del Golfo (2.8.1990 / 28.2.1991) inevitabile e non certo con il petrolio ragione prioritaria. Ne scrivemmo allora con una diversa chiave di lettura supportata dai dati. Sintetizziamo. PIL irakeno in progressiva discesa sanato dal PIL del Kuwait. Debito estero del tutto fronteggiato con la disponibilità di quella Banca centrale. Guerra fatta con tutte le 'benedizioni' ONU e Governi vari del caso e con una forza militare cui contribuivano 35 Paesi. Non solo. Intelligentemente la parte migliore dell'esercito irakeno sulla strada per Damasco poteva essere annientata in due giorni, uomini e mezzi. Bush non lo fece e così quando 15 giorni dopo l'Iran attaccò a Bassora potè trovare resistenza e blocco alla sua avanzata. Strategia: nel delicato equilibrio di quello scacchiere con Irak, Iran, Siria, Israele veniva evitato il rischio di un Irak rafforzato dalla conquista del Kuwait e il mantenimento di equilibrio nello scacchiere. Difficile certo ma senza disequilibri. Una lezione chiarissima, ma da allora in poi del tutto ignorata.

Errori catastrofici
Errori catastrofici in serie da parte di Occidente, sia pure distinguendo.
   2a Guerra del Golfo (20.3.2003 / 1.5.2003, Bush sulla portaerei). La motivazione: Saddam aveva armi di distruzione di massa. Non era vero ma era la scusa per attaccare. Fatto. Centinaia di migliaia i morti civili. Un crimine. Bombarolo Rumsfeld, Bush figlio plagiato e poi il peggiore: Blair. Quasi nessuno in giro per il mondo era a favore della guerra. Blair dimenticando di essere in Europa e di avere quindi doveri da rispettare corse subito a dare una mano a Bush. Non lo avesse fatto gli USA sa soli non avrebbero potuto muoversi. Sulla coscienza di questi tre l'enorme cimitero creato per andare a cercare inesistenti armi di istruzione di massa. Ricorderemo a parte quella donna di Bagdad sopra le macerie. Basterebbe solo quella per incriminare o guerrafondai!
Sulla coscienza di questi tre le conseguenze fra cui, ne parleremo, il cosiddetto “Califfato”.
   Primavera araba
Se là la scusa era stata la presenza di chissà quali armi, qui, vicino a casa nostra si è consumato un altro crimine contro l'umanità sulla base della notizia di una strage compiuta dai soldati di Gheddafi contro i manifestanti. Si ricorderà come si parlasse di 10.000 morti a Bengasi. Bastava invece, come avevamo fatto noi scrivendone subito, andare a vedere le webcam di quella città. Sarebbe bastato quello per smentire la scusa inventata per giustificare l'intervento da parte dei francesi il cui interesse non era certo l'esportazione della democrazia in Libia...
Ai tre di cui sopra possiamo pertanto aggiungere il quarto bombarolo, Sarcozy, interessato certo al commercio con la Libia ai nostri danni ma di più al progetto economico-finanziario dei 54 Stati africani mal, anzi pessimamente, digerito a Parigi.

Cianuro
Le conseguenze della follia politica di cui avanti sono sotto l'occhio di tutti. Effetti paragonabili, per l'Occidente, a quelli del cianuro e che non risparmiano nessuno neppure la potentissima e “rigorosa” Germania. Ha un bel da cantare - suo inno nazionale - Deutschland über alles. Calpesterà la Grecia, poi, un po', Italia, Spagna e Portogallo. Via via gli altri Stati e sempre uber alles, sopra agli altri. D'Europa però, non dell'Isis che la testa non se la fa mettere sopra a nessuno, risolvendo poi facilmente il problema tagliandole. Il suo vantaggio. La sua ferocia, un grande vantaggio rispetto a un Occidente per il quale vale la figura di Zio Paperone con il mito, fine ed obiettivo, dei soldi. Lo scadimento dei valori eretto a sistema.

Due casi: est e sud
  Est. Il Califfato è oggetto di bombardamenti. Chi bombarda? USA, Inglesi, Siriani, Irakeni, Iraniani, Sauditi, ognuno per conto suo mentre sul terreno si oppongono all'Isis quei poveri diavoli di Curdi nella storia sempre maltrattati. Si sa che con gli aerei non si conclude niente, si aiuta e basta. Sono a dimostrarlo Londra (V1, V2 ecc.), Vietnam, Guerre del Golfo, conflitti minori. E l'Isis dilaga mettendo una paura gigantesca per i suoi metodi per certi versi perfino peggio di quelli da 'professionisti' del nazismo
L'Europa avrebbe bisogno della Russia, la Russia avrebbe bisogno dell'Europa. Un Paese geograficamente disteso sino al Pacifico ma storicamente a noi legato. Il Cremlino è opera di architetti italiani, alla Corte si parlava francese, la musica, la politica, i commerci. Lo scorso 16 febbraio scrivevamo:
---> In Francia, Germania e via dicendo i missili non possono arrivarci. E che devono preoccuparsi lorsignori? Interessa l'Ucraina, interessa prendersela – altro errore clamoroso della politica occidentale come sosteniamo non ora ma da una ventina d'anni dopo l'incontro ristretto con Gorbaciov al Gallia di Milano (18.9.2004) – con la Russia come vogliono gli Stati Uniti, tanto loro con le sanzioni non ci rimettono niente contrariamente all'Italia che anche qui paga un prezzo salatissimo. <---
   Sud. I due attentati al Museo e a Sousse sono due frecce velenosissime al cuore della Tunisia. Popolazione poco più di quella della Lombardia. Superficie circa la metà di quella italiana, ma il 40% desertica (Sahara). 1300 km di coste. Turismo sviluppatissimo e organizzato. Non c'è solo Tunisi. El Jem con l'anfiteatro romano in cui si siedono in 35.000. Hammamet e Jasmine, Sousse, Kairouan con la sua grande Moschea, Gafsa e i suoi dromedari con i quali entrare nel Sahara, i laghi salati tra Doux e Tozeur. Chi è stato da quelle parti sa benissimo quale mazzata sia piombata sulla Tunisia, quale successo abbia conseguito l'Isis. Può sapere come il confine orientale sia di fatto incontrollabile e quindi come abbia ragione il Premier nel dire che hanno l'Isis al confine.
Le frecce sono tante. Una, grossa, è destinata a noi. In due ore di barca da Pantelleria si arriva in Tunisia. In tre ore o poco più si arriva da là in Sicilia. I missili di cui dispone Isis possono tenere sotto scacco Sicilia e Calabria e, tra un po', ben altre zone.
Là fanno quello che possono. Oltre le misure per la sicurezza il Ministro del Turismo ha varato una serie di provvedimenti per sostenere il settore. A chi interessasse può trovarli all'indirizzo http://www.lagenziadiviaggi.it/notizia_standard.php?IDNotizia=180980&IDC....
Noi europei non facciamo niente. Noi italiani subiamo. Per l'Ucraina vanno la Merkel e Holland. L'Italia non esiste e il Ministro degli Esteri europeo, la nostra Mogherini in teoria “Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza” la trattano come il due di picche quando briscola è quadri.
Per la Tunisia tre Ministri degli Esteri, tranne quello che rappresenta il Paese più vicino ma anche di più stretti rapporti.

Repetita (non) juvant
Evidentemente sono in tanti quelli che hanno dimenticato il precetto di popolare saggezza secondo il quale è sì umano l'errare ma è diabolico il perseverare. Gli errori catastrofici recenti avrebbero dovuto e dovrebbero ammonire ed esortare.
Non c'è solo la Grecia ma molto, molto, molto di più.

Che ci resta da fare? Alle nostre generazioni più niente. Ai nostri figli l'imparare l'arabo. Non per via delle profezie ma per la strada che l'Occidente, nominalmente Europa, ha imboccato.
f.

Editoriali