Terremoto politico. Caos mediatico, Dotti in crisi. Visto invece da Sondrio. E lo sciopero politico dei 21 milioni di italiani?

Il giorno della verità era atteso. Cosa avrebbe deciso la Corte Costituzionale in merito alla legge elettorale, al vigente cosiddetto 'Porcellum'? Alla viglia prevaleva la previsione del rinvio per dare il tempo al Parlamento di arrivare ad una in materia. Anche se i siluri sono propri del mare  i due siluri a questa legge sono invece venuti dalla città del Tevere, sommità del Quirinale, Palazzo della Consulta. Il primo ha affossato il premio di maggioranza alla Camera, discutibile per il Senato, il secondo ha segnato la fine di un'elezione per la Camera senza preferenze. Al Senato non ci sono mai state, c'erano i collegi. Lapidario al riguardo il comunicato della Consulta. Lo diamo integrale:
 
Corte Costituzionale - Ufficio Stampa     
Incostituzionalità della Legge elettorale n. 270/2005
La Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale delle norme della legge n. 270/2005 che prevedono l’assegnazione di un premio di maggioranza – sia per la Camera dei Deputati che per il Senato della Repubblica – alla lista o alla coalizione di liste che abbiano ottenuto il maggior numero di voti e che non abbiano conseguito, almeno, alla Camera, 340 seggi e, al Senato, il 55% dei seggi assegnati a ciascuna Regione.
La Corte ha altresì dichiarato l’illegittimità costituzionale delle norme che stabiliscono la presentazione di liste elettorali “bloccate”, nella parte in cui non consentono all’elettore di esprimere una preferenza.
Le motivazioni saranno rese note con la pubblicazione della sentenza, che avrà luogo nelle prossime settimane e dalla quale dipende la decorrenza dei relativi effetti giuridici.
Resta fermo che il Parlamento può sempre approvare nuove leggi elettorali, secondo le proprie scelte politiche, nel rispetto dei principi costituzionali.
dal Palazzo della Consulta, 4 dicembre 
 
E ora?
Tutti si chiedono cosa succederà ora e sarebbe divertente, se non fosse drammatico, assistere a una sorta di caleidoscopio interpretativo, segno di una enorme confusione. Del terremoto politico non c'è bisogno di parlare tanto evidente è per chiunque. Media: chi ha avuto modo di vedere in anteprima i titoli dei maggiori quotidiani del Paese si rende conto del disorientamento, a dir poco, con un comprensibile attendismo da parte dei direttori. Poi ci sono i dotti per eccellenza, i professori, quelli che sanno tutto e che, ripetendo copioni già visti in molte circostanze, risolvono il problema esattamente gli uni al contrario di quello che dicono altri, riservandosi poi ciascuno di dissentire da colleghi all'interno dello stesso filone interpretativo.
 
Punti fermi, visti da Sondrio
1) Il Parlamento è nella piena legittimità costituzionale che non può essere messa in discussione una nota dell'ufficio stampa della Corte. Quando verrà depositata la sentenza altra cosa.
2) Anche a sentenza depositata con le sue motivazioni la legge, ovvero il cosiddetto 'porcellum', resta in vigore, depennata dei due punti silurati dalla Consulta. Di fatto una legge proporzionale con un quorum però da raggiungere, 4% e 10% alla coalizione, alla Camera. 8 e 20 al Senato, con una serie poi di 'aggiustamenti di dettaglio per le liste.
3) C'è tempo per provvedere da oggi sino al giorno del deposito della sentenza. Ad oggi infatti sta operando un Parlamento nella pienezza delle sue funzioni come da ultima frase del Comunicato.
4) Alcuni giornali sostengono che ballano circa 148 deputati del PD, ossia l'eccedenza rispetto al proporzionale puro. Non è vero. Ballano tutti 630 e di qualsiasi posizione politica perchè tutti sono figli del vulnus costituzionale e per l'elezione in lista e per scelta a tavolino senza preferenze. Se il giorno del deposito della sentenza il Presidente della Repubblica prendesse in mano la materia dovrebbe prendere atto, lui e senza il passaggio parlamentare per intervenuta delegittimazione, della nuova situazione e sciogliere immantinente la Camera. Potrebbe essere diversa la situazione al Senato per via di ragionamenti sofisticati anzichenò
5) Tutti dicono di volere la nuova legge, ma ognuno ha il 'suo' progetto di legge e non bastano le esortazioni o le maledizioni per venire a capo del problema. Tutti ora sanno che rebus sic stantibus si torna a votare col proporzionale e senza prospettive migliori rispetto alla situazione attuale, anzi!
 
Gli 'scioperanti', più di 21 milioni
I sondaggi si sprecano e tutto sommato non ci sono grosse discordanze sulla propensione della gente a votare questa o quella lista. Questo fattore unito ad una sostanziale continuità dei valori accreditano la situazione virtuale che ci viene presentata come fosse specchio del reale. Non è così. Fra i sondaggi abbiamo scelto quello che oggi appare il più vicino alla realtà. Noi non guardiamo i dati di questo o quel partito. In questa sede non ci interessano. Noi guardiamo invece a quel 44,5% risultante dalla somma di chi dice di non andare ai seggi, di chi ci va ma per votare scheda bianca  e infine di chi si dichiara 'indeciso'. Quanti sono? Ecco il risultato: aventi diritto al voto (Camera 2013) 47.160.244  Fra gente che dichiara di non andare a votare, di chi preannuncia la scheda bianca e chi si qualifica, anche se in parte non è vero, indeciso si tratta di 21.222.110 cioè di 2,65 volte la popolazione svizzera. Nella UE solo sette Stati hanno più abitanti (Germania, Francia, Regno Unito, Italia, Spagna, Polonia e di un soffio la Romania. Gli altri 21 meno. Scontiamo il margine di errore statistico, il ripensamento in cabina di qualcuno orientato a votare in bianco, la pruderie di chi si dichiara indeciso per non scoprirsi, questa massa-tsunami nell'ipotesi di spostamenti anche parziali, risulta di gran lunga, il primo partito. Da lì, da quali possano essere gli spostamenti, può venire sorpresa e scelta finale.
 
Berlusconi
La Corte Costituzionale ha cambiato la programmazione del giornale prendendo il presente articolo il posto di un altro dal titolo “Visto da Sondrio: Berlusconi, addio laticlavio. Ei fu. Sicuri? Proprio ei fu? E sciopero del voto per 20 milioni!”.
Ci sarà da parlarne anche sulla scia di quel che diceva Cacciari in TV, che se il Cavaliere venisse arrestato sarebbe un vero disastro per la sinistra e vele spiegate per il centro destra. Non si dimentichi però Grillo. Alla prossima.
 
Alberto Frizziero
Editoriali