Riforma e referendum: negativa, e come, la dichiarazione di Napolitano
Napolitano e 'Primavera Araba'
Una premessa. La notizia dei 10.000 morti a Bengasi, colpevole Gheddafi, fu la manna per i jet francesi che colsero l'occasione per sfrecciare per primi a scaricare in Libia bombe d'ogni tipo per sostenere la “Primavera araba”. Scrivemmo immediatamente che si trattava di una gigantesca bufala, dimostrandolo in maniera inequivocabile (chi vuole può consultare il nostro archivio per sincerarsene). Ci fu un'adesione entusiasta dell'allora Presidente Napolitano a questa pretesa, e poi dimostratasi sedicente, “Primavera araba” dalle conseguenze disastrose che sappiamo. Per rispetto dovuto alla suprema carica dello Stato trovammo il modo di spiegare la cantonata come frutto di cattivi consigli ricevuti. Napolitano, ora ex, non ha seguito i suoi predecessori che si sono caratterizzati, finito il mandato, per la sobrietà, ma fa politica. E facendo politica rinuncia ovviamente quella sorte di guarentigie e si espone ad ogni tipo di contraddittorio. Nella fattispecie il nostro.
Sulla base di questa premessa riteniamo negativa ai limiti della irresponsabilità la sua dichiarazione pubblicata il 2 maggio dal Corriere della Sera e resa nel corso di una intervista ad Aldo Cazzullo. La dichiarazione, ripresa a gran voce dalla stampa e dalle TV, viene riportata con il seguente titolo in grande rilievo:
“L'intervista di Aldo Cazzullo (2 maggio, Corriere della Sera)
Referendum, Giorgio Napolitano (testuale dal Corriere della Sera): “Se vince il no per le riforme è finita - Secondo il presidente emerito “è sbagliato personalizzare, ma è in gioco il governo”
E nel testo: "il No comporterebbe la paralisi definitiva, la sepoltura dell’idea di revisione della Costituzione”.
E la responsabilità?
Spostiamoci infatti all'autunno. Poniamo che esca dalle urne almeno un voto in più per i NO rispetto ai SI. La notizia farebbe il giro del mondo, o comunque dell'Occidente in quanto il titolo-simbolo di quelli che troveremmo sui giornali di mezzo mondo potrebbe essere “Italia irrecuperabile” e nel sottotitolo o sommario che dir si voglia “Parola dell'ex Presidente della Repubblica”. Un male, e che male, per il Paese.
Non è come dice l'oracolo Napolitano
Non è come dice l'oracolo Napolitano. Ci sono punti sui quali vi è larga concordanza che nella discussione sono passati in secondo piano per via del combinato disposto tra modifiche proposte, poi votate con la fiducia (!), e legge elettorale (votata con la fiducia! Terza volta nella storia: nel 1923 legge Acerbo preludio al Fascismo e nel 1953 cosiddetta legge truffa). Inevitabile il riesame e quindi modifiche più intelligenti però con il concorso di tutti, non a maggioranza che sarebbe scelta politicamente ed eticamente non consona al tema della scrittura delle regole.
L'oracolo Napolitano ha ragione ma solo per 'la sua' Italia
L'oracolo Napolitano ha ragione ma solo se si riferisce non all'Italia che vuole la maggioranza degli italiani ma 'alla sua' Italia, quella di Monti, di Letta (cui domani può giovare la intervenuta rottura col Premier), di Renzi. Se arriva il NO quell'Italia si eclissa dato che Renzi ha dichiarato che se perde se ne torna a casa.
Si capisce pertanto la preoccupazione di Napolitano che, visti i sondaggi, è sceso in campo per sostenere il suo figlio politico. Potremmo aggiungere “fedele interprete della via Gramsciana al socialismo"
L'amor filiale, politico s'intende
Legittimo l'amor filiale, politico s'intende, ma non a spese del nostro Paese.
Come si può infatti preconizzare, vincesse il no, “la paralisi definitiva, la sepoltura dell’idea di revisione della Costituzione”?
Come si può non accorgersi delle possibili conseguenze a vasto raggio di una simile dichiarazione sulla bocca di un ex bi-Presidente della Repubblica italiana?
Come non pensare, noi, che siccome è impossibile non averle valutate, a Enrico IV per il suo “Parigi val bene una Messa” che, attualizzato dopo quasi 423 anni, suona “Palazzo Chigi val bene una dichiarazione”)
f.
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http://www.gazzettadisondrio.it/editoriali/05052016/al-referendum-voto-c...